Gilera SP 01, quando i sogni volavano su strada
Arrivata sul finire dagli anni Ottanta, l’SP 01 di Gilera fu la 125 più “estrema” della sua generazione: i 35 cavalli a 10.600 giri la resero subito un modello ambito e desiderato da tutti i ragazzi
Gilera fu tra le prime case nei primi anni 80 a soddisfare la voglia di 125 sportive dei ragazzi. Le mitiche KZ e KK aprirono un'era, me negli anni seguenti i rivali sfornarono modelli affascinanti e raffinati che a cui la casa Arcore non seppe rispondere. Le cose però cambiarono nuovamente sul finire della decade con l'arrivo della SP 01 che s’impose fin da subito tra le moto più ambite. In poche, a conti fatti, seppero eguagliarne grinto e fascino che dura tutt'ora. Questa è la sua storia.
SP 01: da corsa o quasi
Disegnata da Luciano Marabese, la Gilera SP 01 venne presentata nel maggio del 1989. La base era quella della MX1, ma a spingerla ci pensava un motore tutto nuovo, ovviamente due tempi, alimentato da un altrettanto nuovo carburatore Dell’Orto VHSA 32. Una soluzione che le consentiva di sfiorare con i suoi 35 cavalli a 10.600 giri (la coppia entrava verso i 7.000, con un crescendo esaltante fino ai 10.000) l’incredibile velocità di 170 km/h. Una potenza fino a quel momento ritenuta quasi eccessiva per una piccola 125, ma sulla SP tenuta in riga da una ciclistica altrettanto raffinata…
Ciclistica
Il telaio era un doppio trave in acciaio Twin Box progettato dall’ing. Ciancamerla, con telaietto saldato e non più imbullonato (com’era invece sulla MX1), la forcella Marzocchi da 35 mm, tradizionale ma regolabile in compressione, il monoammortizzatore Boge, il disco freno flottante Grimeca da 300 mm, morso da pinza a 4 pistoncini differenziati e i cerchi in lega - sempre Grimeca - da 16 e 17 pollici, calzati da pneumatici nelle misure 100/80 e 130/70. Il tutto per un peso sulla bilancia che appena sfiorava i 116 kg a secco.
La componentistica era al top, come il disco freno da 300 mm con pinza a quattro pistoncini differenziati
Dettagli racing
Tanti, come ci si sarebbe aspettati da una moto del genere, i dettagli racing, tra cui la strumentazione con contachilometri asportabile per l’uso in pista, il serbatoio sagomato con sfiato per i vapori della benzina e due tappi, quello per il rifornimento di benzina (a sinistra) e quello per il rifornimento di olio (a destra), le pedane in lega ed il codino affilato, con coprisellino per il passeggero. A completare il tutto, una bellissima coppia di semimanubri montati appena sotto la piastra. Così equipaggiata, la desideratissima Gilera SP 01 veniva venduta al prezzo di 5.900.000 lire, 300mila in più rispetto a quelli richiesti per la MX.
La ciclistica garantiva un'estrema precisione in pista
SP 02, l’evoluzione
Visto il successo riscosso cn la SP 01, Gilera pensò bene, nemmeno un anno più tardi (dopo la presentazione a EICMA nel novembre dell’89) di lanciarne sul mercato la versione evoluzione, prontamente battezzata SP 02. Costava appena 90.000 lire in più, ma vantava una nuova forcella, questa volta a steli rovesciati, da 40 mm, un nuovo parafango anteriore, più avvolgente, un tappo serbatoio ridisegnato, il contagiri elettronico ed una colorazione in bianco, rosso e giallo identica a quella scelta per la Supermono Saturno Piuma. Il motore rimase invece pressoché inalterato, ma lo scarico ridisegnato e la carburazione rivista consentirono alla 02 di ottenere una curva di erogazione più morbida e quindi anche più sfruttabile nella guida su strada. Il successo fu buono, ma non eguale a quello riscosso dalla 01: la sostituì un paio d’anni più tardi la Crono, tutto sommato simile nell’aspetto, ma forte di numerose novità tra cui il motore aggiornato con valvola elettronica ed un impianto di scarico totalmente riprogettato.
Quotazioni
Tra l’usato, in vendita, se ne trovano ancora alcuni modelli. Come sempre, i prezzi variano in base allo stato e al chilometraggio. Per farsi un’idea, i prezzi si aggirano mediamente tra i 6.000 e gli 8.000 euro, fino a sfiorare i 10.000 per gli esemplari meglio conservati o totalmente restaurati.