Benzina annacquata, come evitare le truffe e farsi risarcire i danni
La presenza di acqua nel carburante non è un problema da sottovalutare: può causare gravi danni al motore. Ecco come riconoscere i sintomi e anche come ottenere il giusto risarcimento

La presenza di acqua nel serbatoio carburante è, come facile intuire, un serio rischio per il motore. Un conto è una gocciolina caduta mentre si fa rifornimento (o magari una minima percentuale data dalla condensa e dall’umidità), un altro è invece l’immissione nel serbatoio di carburante annacquato, cioè “allungato” dal gestore della stazione di servizio per aumentare i propri guadagni (cosa che capita non così di rado, specialmente all’estero). Vediamo allora quali sono i pericoli e i sintomi che potrebbero segnalare la presenza di acqua nel carburante, per poi concentrarci sulle azioni da intraprendere per ottenere un giusto risarcimento in caso di danni.
Rischi e sintomi
L’acqua nel carburante altera le proprietà della benzina, rendendo la combustione irregolare e causando problemi che vanno ben oltre una semplice diminuzione delle prestazioni. Tra i rischi principali troviamo:
- Danneggiamento degli iniettori e del sistema di alimentazione: l’acqua, non essendo un combustibile, può provocare corrosioni e ostruzioni, impedendo il corretto spruzzo del carburante nei cilindri.
- Pre-accensione e “battito in testa”: la presenza di acqua può portare a una combustione incompleta o, addirittura, a fenomeni di detonazione anomala, aumentando il rischio di danni interni al motore.
- Riduzione delle prestazioni e difficoltà nell’avviamento: un motore che funziona con una miscela di benzina e acqua può mostrare una risposta più lenta, consumi elevati e, in casi estremi, non avviarsi affatto.
Ciò detto, i principali sintomi per riconoscere la presenza di acqua nel carburante includono:
- Avviamento difficoltoso: il motore fatica a partire o si spegne subito dopo l’accensione;
- Calo improvviso delle prestazioni: durante la guida, la moto potrebbe risentire di una perdita di potenza notevole, “tossendo” e “strappando” durante la marcia;
- Rumori anomali: vibrazioni o rumori sospetti, frutto di una combustione non regolare;
- Consumi elevati: come detto, una combustione inefficiente comporta un maggior consumo di carburante.
Come risolvere
La cosa importante è intervenire subito ed interrompere la marcia non appena si sospetti (o si abbia la certezza) di aver fatto rifornimento con benzina annacquata. Il consiglio rimane quello di rivolgersi ad un meccanico per effettuare una diagnosi approfondita e, se necessario, procedere con una pulizia del sistema di alimentazione. Sintetizzando, gli interventi da eseguire saranno i seguenti:
1) Svuotamento del serbatoio e rimozione del carburante contaminato
Il primo passo consiste nel svuotare completamente il serbatoio del carburante. Questo permette di eliminare non solo l'acqua, ma anche la miscela contaminata di benzina che potrebbe compromettere il funzionamento del motore.
2) Sostituzione dei filtri e pulizia
Dopo lo svuotamento, con ogni probabilità andrà sostituito il filtro del carburante. Ricambio che, fortunatamente, ha costi irrisori…
3) Controllo e pulizia degli iniettori
Gli iniettori, essendo direttamente responsabili della spruzzatura del carburante all’interno dei cilindri, possono subire effetti negativi dall'acqua presente nel sistema. Un intervento di pulizia degli iniettori, effettuato tramite appositi additivi o un'operazione meccanica di pulizia, è fondamentale.
4) Verifica del sistema di alimentazione
Infine, una volta completata la pulizia, è indispensabile effettuare una verifica accurata dell'intero sistema di alimentazione, incluso il controllo del funzionamento della pompa carburante e l'esecuzione di test diagnostici.
Ottenere un risarcimento danni: cosa fare
Ora veniamo al risarcimento. Nel caso in cui la benzina annacquata abbia causato danni al motore, è essenziale conoscere i propri diritti e le modalità per ottenere un risarcimento. I passaggi fondamentali da seguire includono:
1) Documentare il problema: bisogna conservare la ricevuta del rifornimento e, se possibile, campioni di carburante da far analizzare ed annotare tempestivamente tutti i sintomi riscontrati, come difficoltà di avviamento o calo delle prestazioni.
2) Effettuare una diagnosi tecnica: ci si rivolge quindi ad un'officina o ad un tecnico specializzato che possa attestare la presenza di acqua nel carburante e quantificare i danni causati al motore così da ottenere una perizia tecnica, documento fondamentale per eventuali richieste di risarcimento.
3) Contattare il distributore o la stazione di servizio: buona cosa è, se possibile, presentare il problema riscontrato e richiedere, formalmente, spiegazioni e soluzioni. Spesso, una prima richiesta può portare a una risoluzione amichevole della questione.
4) Avviare una procedura di risarcimento: se il dialogo diretto non dovesse dare esiti positivi, rivolgersi a un legale o a un'associazione di consumatori per valutare le opzioni legali disponibili. La perizia tecnica, unitamente alla documentazione raccolta, costituirà il principale elemento di prova per ottenere il risarcimento dei danni subiti.