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Quali documenti bisogna avere sempre con sé in moto?

Quando si guida una moto ci sono documenti che bisogna sempre avere a portata di mano, altri invece possono restare a casa. Facciamo chiarezza

"Patente e libretto prego", è la classica richiesta che fanno i tutori dell'odine in caso di controllo, ma di preciso quali documenti bisogna assolutamente evitare di dimenticare a casa? Ecco cosa bisogna sapere.

Patente

Va sembra tenuta con sé, serve anche come documento di identità (non per l'espatrio però). Ovviamente bisogna essere certi che vada bene per il mezzo che si sta guidando... Ricordate inoltre che in caso di controllo fotocopie e immagini tenute nel cellulare non sono valide, è come guidare senza patente

Carta di circolazione

La carta di circolazione, o libretto di circolazione, è il documento che attesta l’idoneità alla circolazione su strada pubblica del veicolo. Si compone di un foglio suddiviso in quattro riquadri che riportano le generalità del proprietario e le caratteristiche del mezzo (marca, modello, numero di targa e di telaio, dimensioni, etc), più l’etichetta adesiva che riporta il risultato della revisione. Inoltre, dal 1 gennaio 2020, è entrato in vigore il Duc (Documento unico di circolazione), che in un solo documento unisce libretto di circolazione e il certificato di proprietà, di competenza quest’ultimo del Pubblico registro automobilistico (Pra). 

Va sempre portato con sé, altrimenti si rischiano multa (da 42 a 173 euro) e l’obbligo di presentarsi in caserma col documento mancante. 

Certificato di assicurazione

È il documento rilasciato dalla compagnia con la quale si è sottoscritta la polizza che ne attesta la validità. Nel caso di polizze fatte su internet, si può stampare quello ricevuto via mail. Nonostante il controllo da parte delle forza dell’ordine possa avvenire anche on-line controllando il database nazionale (il contrassegno teoricamente è diventato digitale nel 2015), bisogna sempre avere con sé il certificato di assicurazione cartaceo, perché il database nazionale non è infallibile e può ritardare nell'aggionarsi. Oltre che per i controlli della polizia, risulta fondamentale anche in caso di incidente per lo scambio di informazioni tra i guidatori coinvolti ma per circolare all’estero, compresi i Paesi dell'Unione Europea. Non confondetelo con il contratto di assicurazione vero e proprio, è composto da più fogli e invece rimanere nel cassetto della scrivania o nella mail.

Carta verde

Se si hanno in programma viaggi al di fuori dell’Italia, bisogna portarsi anche la carta verde, cioè il certificato internazionale di assicurazione rilasciato dalla compagnia insieme alla polizza. Spesso, viene richiesta alle frontiere. Attenzione però: le imprese del settore possono escludere la validità della polizza in alcuni Paesi, barrando con una X la casella con la sigla degli Stati: in questi casi, è necessario stipulare una copertura locale alla frontiera.

Certificato di proprietà: meglio lasciarlo a casa

Digitalizzato e  “annesso” al libretto di circolazione col cosiddetto documento unico, il certificato di proprietà cartaceo esiste ancora per i veicoli con qualche anno sulle spalle. Se avete quello vecchio, fate attenzione a non tenerlo nel veicolo: nessuno lo richiede e, in caso di furto del mezzo, recuperarlo costa tempo e fatica. Trattandosi di un documento fondamentale, conviene tenerlo al sicuro in qualche cassetto. 

Attenti se andate all'estero

Se andate all'estro posso essere necessarie anche precise dotazioni, come guanti, kit di pronto soccorso e guanti. Prima di partire è meglio informarsi bene sulle leggi del paesi che s’intende attraversare.

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