Casco obbligatorio per moto e motorini: norme e sanzioni
In moto o in scooter, il casco è sempre obbligatorio. A stabilirlo è l’Articolo 171 del Codice della Strada. Ecco cosa rischia chi non lo indossa
In moto o in scooter, il casco è sempre obbligatorio. A stabilirlo è l’Articolo 171 del Codice della Strada, che recita: “durante la marcia, ai conducenti e agli eventuali passeggeri di ciclomotori e motoveicoli è fatto obbligo di indossare e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo conforme ai tipi omologati”.
Multe e sanzioni
Ricordato quanto sopra, chi non usa il casco, chi non lo allaccia e chi ne utilizza uno non omologato in Europa rischia parecchio. L a sanzione pecuniaria va da 83,00 a 333,00 euro, a cui si aggiunge il fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni (diventano 90 giorni in caso di recidiva nel biennio) e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
Deve indossarlo anche il passeggero?
Assolutamente sì: come ricordato sopra, l’obbligo è anche per il passeggero, minorenne o maggiorenne che sia.
Cosa rischia il conducente se a non indossare il casco è il passeggero?
Lo stesso Articolo 171 è molto chiaro: “Quando il mancato uso del casco riguarda un trasportato, della violazione risponde anche il conducente”. Pertanto, qualora il passeggero (minorenne o maggiorenne non fa differenza) non indossasse regolarmente il casco, verrebbe sanzionato con le multe di cui sopra anche il conducente della moto. Ovviamente il proprietario della moto è più colpito perché subisce anche il fermo del veicolo.
Il casco è sempre obbligatorio?
Gli unici esentati dall’obbligo di casco sono i conducenti e i passeggeri a bordo di ciclomotori e motoveicoli a tre o a quattro ruote dotati di carrozzeria chiusa, oppure a bordo di ciclomotori e motocicli a due o a tre ruote dotati di cellula di sicurezza a prova di crash, nonché di sistemi di ritenuta e di dispositivi atti a garantire l'utilizzo del veicolo in condizioni di sicurezza”.
“Stato di necessità”
Esiste in realtà un’altra possibile “deroga” all’utilizzo del casco. Qui entra in gioco l’art. 54 del Codice Penale, secondo cui lo “stato di necessità” solleva dalla responsabilità il trasgressore qualora quest’ultimo si trovasse, appunto, in uno stato tale da impedirgli di rispettare l’obbligo. Attenzione però, perché si tratta di un’urgenza motivata e dettata da un pericolo grave e imminente.
Per i minorenni
I minorenni alla guida di ciclomotori o moto da 125 sono ugualmente obbligati ad indossare il casco. Tuttavia, la multa andrà pagata dai genitori. Lo stabilisce la legge 689/81, che recita: “non può essere assoggettato a sanzione amministrativa chi, al momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i 18 nni. O non aveva, in base ai criteri indicati nel Codice Penale, la capacità di intendere e di volere”.
Il casco salva la vita?
In base ai dati Oms riportati dall’Istituto Superiore di Sanità, i colpi alla testa sono la principale causa di morte e disabilità tra i motociclisti. Indossare il casco risulta pertanto l modo più efficace per ridurre gli infortuni alla testa e, quindi, i decessi legati agli incidenti in moto. Lo stesso ISS segnala infatti che indossare il casco può ridurre il rischio e la gravità degli incidenti fra i motociclisti di circa il 70%.
Per valutare l'efficacia della legge sull’obbligo del casco (introdotta in Italia nel 1986 ed estesa nel 2000 anche ai maggiorenni su ciclomotori) è stato attivato un sistema di sorveglianza dell'uso del casco denominato “Progetto Casco 2000”. Come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità, confrontando il periodo prima dell'entrata in vigore della legge con quello successivo, è stata osservata una marcata diminuzione degli arrivi al pronto soccorso (-40%). In particolare, gli arrivi al pronto soccorso con diagnosi riconducibili alle lesioni al capo si sono ridotti del 75%, la quota dei ricoverati ha subito una flessione pari al 48%, ma, limitatamente ai soli ricoveri in neurologia e neurochirurgia, la riduzione è stata dell’79%. In definitiva, basandosi sul modello matematico sviluppato dallo stesso ISS, si è potuto stimare che la legge ha permesso, in un anno, di salvare 180 persone, di evitare 350 casi di invalidità grave, con una riduzione complessiva di circa 8.000 ricoveri.
Quale casco scegliere
Esistono sul mercato numerosi e differenti tipi di casco, jet oppure integrali, alcuni più economici ed altri decisamente più costosi. Benchè ad influire sul prezzo siano oltre alla marca anche i materiali e la qualità costruttiva (la leggerezza, per esempio, si paga, così come la visiera antinebbia o un migliore sistema di ventilazione) non è detto che un casco più costoso sia per forza di cose più sicuro. a legge, in ogni caso, non prescrive nessun obbligo a riguardo del peso se non, come ricordato sopra, il fatto che il casco sia regolarmente omologato.
A) Casco omologato
L’omologazione è obbligatoria per tutti i caschi. A prescindere dal modello e dal tipo, il casco deve essere omologato dal Ministero dei Trasporti attraverso specifici test che ne garantiscano la effettiva sicurezza in fatto di protezione in caso di incidente, di caduta e di assorbimento dell’impatto (LINK a caschi). Ogni paese ha la sua omologazione: per quelli venduti ed utilizzati in Europa bisogna cercare sull’etichetta la lettera E.
B) Numero di omologazione
L’etichetta di omologazione presenta diverse cifre e lettere. Vediamo cosa indicano. Numero distintivo dello Stato di immatricolazione (nel nostro caso“E3”) all’interno di un cerchio. (E1 Germania, E2 Francia, E3 Italia, E4 Paesi Bassi, E5 Svezia, etc.); Numero di omologazione: i primi due numeri indicano la versione della direttiva d’omologazione, mentre i seguenti l’omologazione specifica del casco;
- Sigla di protezione della mentoniera:ad esempio, “J” per Jet o Demijet, “NP” per i aschi con mentoniera non protettiva, “P” con mentoniera protettiva da usare sempre chiusa (vale per gli integrali e i modulari), “P-J” per i modulari con mentoniera protettiva utilizzabili in entrambe le configurazioni;
- Numero di progressivo di produzione.
C) Jet o integrale?
Se omologati, l’abbiamo visto sopra, vanno bene entrambi, a prescindere dal tipo di moto o scooter su cui si monta in sella. Il buon senso tuttavia ci fa capire che i caschi integrali, quelli cioè chiusi dalla mentoniera, sono ben più protettivi rispetto ai Jet, che lasciano invece il viso del pilota più esposto in caso di caduta.
Per quanto tempo un casco è “sicuro”
Fatta salva l’omologazione ma ricordando al contempo che non esiste attualmente alcun obbligo a riguardo, il casco andrebbe sostituito dopo un urto violento (quindi a seguito di un incidente, anche se non dovesse presentare rotture) e comunque dopo circa 5 anni di utilizzo. A lungo andare, gli interni perdono forma, il casco si allarga e “balla” sulla testa, perdendo molto del proprio potere protettivo.