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Panic stop: come si affronta una frenata d’emergenza

La frenata d'emergenza è una di quelle manovre che non si vorrebbero mai fare, ma imparare a gestirla è fondamentale. Ecco qualche consiglio

La frenata d’emergenza è una manovra che prima o poi ci capiterà di fare. Un’auto che ha deciso all’ultimo momento di svoltare a sinistra, oppure un pedone che ha deciso di attraversare senza guardare: sono situazioni che qualsiasi motociclista ha vissuto. 

Ecco alcuni consigli su cosa fare e cosa non fare quando ci si attacca ai freni. 

 

Decisi ma progressivi

Anche se il panico spinge ad azioni molto decise, quando si agisce sui freni bisogna tentare di premere progressivamente la leva del freno anteriore per arrivare alla pressione massima: il peso si trasferirà all’anteriore, comprimendo sospensione e pneumatico che espanderà la sua superficie a contatto con l’asfalto, acquisendo maggiore aderenza. 

Invece se si frena bruscamente (il cosiddetto panic stop), il rischio è di non sfruttare appieno l’aderenza del pneumatico anteriore e di non consentire alle sospensioni di lavorare coretamente. 

 

Si frena davanti e dietro

Bisogna usare entrambi i freni, frenando anche con il posteriore si aiuterà il pneumatico posteriore a mantenere il contatto con la strada e offrire un po’ più di trazione, che vi aiuterà a rallentare. Vietato invece contare solo sul freno posteriore, in fare di rallentamento il peso si trasferisce naturalmente sull’anteriore, rendendo meno incisiva (anche se comunque importante) l’azione del freno posteriore e più facile il bloccaggio (se non c’è l’ABS) che rende inefficace la manovra di frenata. 

 

Bisogna sapere chi è vicino a noi

È importante essere consapevoli del traffico intorno a noi: è inutile frenare perfettamente e al massimo, se poi il Suv che segue vi passerà sopra; è fondamentale adottare una guida difensiva sempre creando una specie di “bolla” di spazio intorno a sé in ogni momento (la cosiddetta distanza di sicurezza). Ciò vi consentirà di avere spazio per una frenata di emergenza. 

Non lasciate che siano gli altri a dettare le condizioni della nostra sicurezza: per esempio, non state mai attaccati a un furgone che blocca la visuale.

 

Occhi aperti 

Quando si è alla guida bisogna guardare il più avanti possibile: l’obiettivo è identificare i rischi potenziali prima che ci minaccino, e quindi evitarli prima che diventino un problema. 

 

Esercitarsi è meglio

Esercitarsi in un luogo privo di pericoli, come un parcheggio vuoto, è molto utile. Con asfalto asciutto, prendete confidenza con la vostra moto frenando sempre più forte fino a raggiungere il limite. Conoscere il proprio mezzo è altrettanto importante: bisogna sapere rispondere a domande tipo “Quanto velocemente può frenare la mia moto?”, “Cosa succede quando la ruota posteriore comincia a sollevarsi da terra?”, “Quanto freno posteriore è possibile utilizzare prima che blocchi?”. 

Altro aspetto: non aver paura di frenare. Il posteriore potrebbe muoversi, ma è fondamentale ridurre la velocità dell’impatto. Ciò che potrebbe provocare gravi danni a 90 km/h, potrebbe concludersi molto meglio a 50 km/h.

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