Skully Fenix AR, il casco del futuro è finalmente pronto
Promessa mantenuta: dopo quasi tre anni di attesa, i clienti che nel 2016 avevano pre-ordinato il casco tecnologico con telecamera per visione AR-1 Skully lo riceveranno finalmente a casa. Ivan Contreras, che aveva rilevato la start up nel 2017, promette un prodotto ulteriormente migliorato
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Skully Fenix AR
Finalmente, dopo fallimenti, rinascite e nuovi investitori, i primi caschi Skully Hud Helmet sono stati spediti ai vecchi e ai nuovi acquirenti. La storia è piuttosto lunga e complicata: fallita nel 2016, la Skully Inc. aveva inizialmente promesso la produzione di un casco, l’AR-1, capace di “portare la realtà aumentata nel mondo delle due ruote” grazie alla visiera con display trasparente integrato dal quale accedere alle informazioni fornite dal GPS, ricevere notifiche dal telefono, selezionare la musica da ascoltare e, soprattutto, avvantaggiarsi di una visione a 360° garantita dalla telecamera posteriore. In molti avevano creduto nel progetto, aiutandone lo sviluppo tramite versamento di denaro (1.800 dollari) su crowdfunding per il pre-ordine. Mangiatisi i 15 milioni ricevuti, la start-up s’era però vista costretta a dichiarare fallimento. E qui finisce il primo capitolo e inizia il secondo: nel 2017 aveva fatto la sua comparsa in scena l’imprenditore Ivan Contreras, il quale, insieme al fratello, aveva rilevato l’azienda per 3 milioni di dollari. La promessa fatta a quanti avevano anticipato i soldi era quella di consegnare loro in poco tempo il tanto desiderato casco supertecnologico.“Sebbene Skully Technologies non abbia obblighi formali per i clienti della ormai defunta Skully Inc., riconosciamo che centinaia di appassionati di Skully in tutto il mondo hanno contribuito a questo prodotto ed erano comprensibilmente delusi per non averne mai ricevuto uno. Siamo determinati a risolvere questo problema”, aveva detto Contreras. Oggi, finalmente, la promessa è stata mantenuta e i primi caschi sono già stati spediti.
Come “risarcimento” per la lunga attesa, c’è anche il fatto di ricevere un prodotto sostanzialmente migliorato rispetto a quello promesso nel lontano 2016: “rinato dalle sue ceneri”, il nuovo casco si differenzia infatti dal primo modello per diverse migliorie, quali la fibra di carbonio utilizzata per la calotta, la nuova visiera antiappannamento e un display a scomparsa. Vedremo più avanti se gli acquirenti, attesa a parte, potranno dirsi soddisfatti del prodotto così a lungo aspettato.
Come “risarcimento” per la lunga attesa, c’è anche il fatto di ricevere un prodotto sostanzialmente migliorato rispetto a quello promesso nel lontano 2016: “rinato dalle sue ceneri”, il nuovo casco si differenzia infatti dal primo modello per diverse migliorie, quali la fibra di carbonio utilizzata per la calotta, la nuova visiera antiappannamento e un display a scomparsa. Vedremo più avanti se gli acquirenti, attesa a parte, potranno dirsi soddisfatti del prodotto così a lungo aspettato.
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