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Torna il marchio Nimbus con una moto elettrica

La storia ebbe inizio più di un secolo fa da due danesi produttori di aspirapolvere, mentre il nuovo corso inizia nel 2020 ad opera di Claus Clausen, il quale ha ottenuto la licenza per utilizzare il marchio Nimbus per un progetto di moto elettrica

Da diversi anni ha preso piede la pratica di riesumare marchi gloriosi da applicare su moto moderne, non sempre in linea con la storia dell’azienda. È probabile che torni in circolazione anche Nimbus, costruttore danese in attività fra il 1919 e il 1960. Ma con una Nimbus ”vera", non un veicolo anonimo ribattezzato.

Ecco come era la Nimbus prodotta fino al 1959

Tutto cominciò con gli aspirapolvere

La storia ebbe inizio più di un secolo fa da due danesi produttori di aspirapolvere, Fisker e Nielsen, i quali decisero di lanciarsi nel mercato emergente delle motociclette. Iniziarono la produzione di una 750 con motore a quattro cilindri longitudinali, la  Stovepipe. Il secondo modello apparve nel 1934, si chiamava Type C, aveva un nuovo motore con la stessa architettura ma la distribuzione ad albero a camme in testa, e la forcella telescopica. Venne prodotta fino al 1959 senza che le fossero affiancati altri modelli, poi Nimbus si dedicò alle automobili utilitarie che si stavano affermando in Europa. Esiste tuttora un’azienda produttrice di pulitori industriali denominata Nilfisk.

 

La rinascita nel 2020

Il nuovo corso inizia nel 2020 ad opera di un signore di nome Claus Clausen, il quale ha ottenuto da Nilfisk la licenza per utilizzare il marchio Nimbus. La sua intenzione è costruire e mettere in vendita una motocicletta che nella linea si richiami fortemente alle gloriose antenate, ma abbia una tecnica moderna e sia spinta da un motore elettrico. Ci vogliono i soldi naturalmente, e per finanziarsi la società ha rilasciato immagini computerizzate della moto, dopodiché ha lanciato un’offerta di azioni che negli intenti dovrebbe permettere di raccogliere un budget tra 8 e 10 milioni di corone danesi, cioè tra 1,07 e 1,34 milioni di euro.

Primo collaudi nel 2024

La tabella di marcia prevede l’allestimento del prototipo e il collaudo per l’estate del 2024, la presentazione alla fine dello stesso anno e l’inizio della produzione nella primavera del 2025.

Nelle immagini compare una macchina con il telaio progettato per assomigliare alle Nimbus originali, con tanto di retrotreno rigido, ma in realtà il forcellone è oscillante e l’ammortizzatore è nascosto sotto la sella. Al centro della moto il voluminoso pacco batterie e la gestione elettronica, mentre il motore è più indietro ed ha il perno di uscita coassiale a quello del forcellone, con una cinghia di trasmissione per portare il movimento alla ruota posteriore.

Se rimarrà così dovrà rivolgersi a una fascia di pubblico abbastanza particolare, ma bisogna apprezzare l’originalità del progetto. E il coraggio di Clausen.

 

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