Suzuki: nuove SV e V-Strom 700?
In casa Suzuki la naked SV e la adventure V-Strom, entrambe spinte dal riuscitissimo bicilindrico a V di 650 cm³, potrebbero presto andare in pensione sostituite da nuove versioni che hanno poco in comune con i modelli attualmente in gamma
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Moto
A giudicare da questi prototipi ”pizzicati” lungo la strada che porta al Passo dello Stelvio, presto potrebbero uscire di scena due dei modelli Suzuki più apprezzati: la SV, stradale, e la adventure V-Strom, entrambe spinte dal riuscitissimo bicilindrico a V di 650 cm³ della Casa giapponese. Il loro posto potrebbe venire preso da queste nuove versioni che hanno poco in comune con i modelli attualmente in gamma, però ne condividono l’impostazione generale.
Addio al bicilindrico a V
È proprio la silhouette della adventure, del resto, che permette di collegare alla produzione di Hamamatsu le moto misteriose, sulle quali non compaiono scritte né marchi. La linea richiama quella della moto che ai giapponesi ha dato tante soddisfazioni, in particolare il becco del cupolino, e una ulteriore conferma viene dalle pinze del doppio disco freno anteriore, le stesse Tokico a fissaggio tradizionale della V-Strom 650. Più originali le forme della moto stradale che condivide la medesima inedita piattaforma. Ovviamente alla Suzuki le bocche sono cucite ma se le ipotesi venissero confermate sarebbe una bella rivoluzione.
Salta all’occhio il motore non più in configurazione a “V” ma bicilindrico parallelo come quelli delle concorrenti di maggior successo in queste categorie, dalla Yamaha MT-07 alle KTM Duke e Adventure 890, fino alle Aprilia RS660 e Tuoareg 660. Dovrebbe avere una cilindrata leggermente superiore al suo predecessore, probabilmente 700 cm³, ed è facile prevedere che farà abbondante uso di ausili elettronici.
Nuova ciclistica
Vista la differente architettura del motore è ovvio che sarà diverso anche il telaio ma da queste foto non è visibile. Verosimilmente sarà in tubi come è in tubi il telaietto posteriore, mentre il forcellone è in fusione di alluminio.
La versione stradale ha ruote in lega da 17”, freni Nissin a fissaggio radiale e uno scarico basso e corto che esce davanti alla ruota posteriore, il faro a due LED sovrapposti richiama quello della GSX-S 1000; sulla adventure invece le ruote sono a raggi e di 19”/17”, più adatte al fuoristrada, lo scarico è più alto e la carrozzeria richiama quella della V-Strom.
Per il momento non ci sono molti altri elementi ma i due prototipi sembrano a uno stadio di evoluzione molto avanzato, potrebbero essere gli esemplari dedicati alle omologazioni: volete scommettere che all’EICMA ne sapremo molto di più?
Cliccate qui per vedere tutte le anticipazioni di EICMA 2022.
Addio al bicilindrico a V
È proprio la silhouette della adventure, del resto, che permette di collegare alla produzione di Hamamatsu le moto misteriose, sulle quali non compaiono scritte né marchi. La linea richiama quella della moto che ai giapponesi ha dato tante soddisfazioni, in particolare il becco del cupolino, e una ulteriore conferma viene dalle pinze del doppio disco freno anteriore, le stesse Tokico a fissaggio tradizionale della V-Strom 650. Più originali le forme della moto stradale che condivide la medesima inedita piattaforma. Ovviamente alla Suzuki le bocche sono cucite ma se le ipotesi venissero confermate sarebbe una bella rivoluzione.
Salta all’occhio il motore non più in configurazione a “V” ma bicilindrico parallelo come quelli delle concorrenti di maggior successo in queste categorie, dalla Yamaha MT-07 alle KTM Duke e Adventure 890, fino alle Aprilia RS660 e Tuoareg 660. Dovrebbe avere una cilindrata leggermente superiore al suo predecessore, probabilmente 700 cm³, ed è facile prevedere che farà abbondante uso di ausili elettronici.
Nuova ciclistica
Vista la differente architettura del motore è ovvio che sarà diverso anche il telaio ma da queste foto non è visibile. Verosimilmente sarà in tubi come è in tubi il telaietto posteriore, mentre il forcellone è in fusione di alluminio.
La versione stradale ha ruote in lega da 17”, freni Nissin a fissaggio radiale e uno scarico basso e corto che esce davanti alla ruota posteriore, il faro a due LED sovrapposti richiama quello della GSX-S 1000; sulla adventure invece le ruote sono a raggi e di 19”/17”, più adatte al fuoristrada, lo scarico è più alto e la carrozzeria richiama quella della V-Strom.
Per il momento non ci sono molti altri elementi ma i due prototipi sembrano a uno stadio di evoluzione molto avanzato, potrebbero essere gli esemplari dedicati alle omologazioni: volete scommettere che all’EICMA ne sapremo molto di più?
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