Roberto Saviano monta in sella: "un sogno di libertà frustrato"
Attraverso una foto ed un post su Facebook, lo scrittore e giornalista Roberto Saviano confessa in rete il proprio amore per le due ruote. “Guidare una moto è sempre stato il mio sogno di libertà frustrato”…
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Notizie dalla rete
Moto uguale libertà
“Oggi, autorizzato da chi mi protegge, armato di patentino e di motore, finalmente mi sono deciso a guidarne una. Chissà che non possa davvero tornare a esplorare il mondo in moto”. Così Roberto Saviano in un post pubblicato su Facebook, con tanto di foto che lo ritrae - casco, giacca, guanti e ginocchiere - in sella ad una Suzuki SV 650 prima serie.
Una classica foto da prova d’esame, con la frizione tirata, la moto un po’ insicura tra le gambe ed il piazzale con i birilli a far da sfondo. Ma c’è dell’altro: l’autore di Gomorra “confessa” sul social il suo amore per la motocicletta, una passione per anni nascosta - e soprattutto repressa - a causa della necessità di vivere sotto scorta, condizione che da oltre 16 anni tarpa il suo naturale bisogno di libertà.
“Quando, a 26 anni, firmai il contratto per Gomorra - scrive Saviano - comprai una moto. Ci volle una settimana perché potessi ritirarla dal concessionario, ma poi arrivarono le minacce e la scorta e rimase lì. Non l’ho mai più presa. Da allora, in questi anni guidare una moto è sempre stato il mio sogno di libertà frustrato”.
Una classica foto da prova d’esame, con la frizione tirata, la moto un po’ insicura tra le gambe ed il piazzale con i birilli a far da sfondo. Ma c’è dell’altro: l’autore di Gomorra “confessa” sul social il suo amore per la motocicletta, una passione per anni nascosta - e soprattutto repressa - a causa della necessità di vivere sotto scorta, condizione che da oltre 16 anni tarpa il suo naturale bisogno di libertà.
“Quando, a 26 anni, firmai il contratto per Gomorra - scrive Saviano - comprai una moto. Ci volle una settimana perché potessi ritirarla dal concessionario, ma poi arrivarono le minacce e la scorta e rimase lì. Non l’ho mai più presa. Da allora, in questi anni guidare una moto è sempre stato il mio sogno di libertà frustrato”.
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