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Revisioni moto 2018, ecco cosa cambia

Salvo ulteriori proroghe al momento non annunciate, dal prossimo 20 maggio 2018, le procedure di revisione periodica dei veicoli subiranno delle variazioni, sia dal punto di vista tecnico ma, soprattutto, dal punto di vista amministrativo, così come imposto dalla direttiva UE n. 2014/45. Le nuove disposizioni sono state previste al fine di  tutelare i consumatori contro i casi di frode nella compravendita di veicoli usati.
Ecco cosa cambia
La novità principale consiste nel nuovo certificato di revisione. Tutti i dati verificati nel corso della revisione della moto, in particolare sono indicati i chilometri effettivamente percorsi dal veicolo saranno registrati su detto  certificato. Detti dati confluiranno poi nel documento unico che, probabilmente dal 1 gennaio 2019 sostituirà la carta di circolazione e il certificato di proprietà.
Il documento unico, in sostanza, farà fede sia dei dati tecnici del veicolo (attualmente attestati dalla carta di circolazione rilasciata dagli Uffici Motorizzazione civile) sia dei dati relativi alla proprietà (attualmente  attestati dal certificato di proprietà rilasciato dal Pubblico registro automobilistico).
Il certificato di revisione contenente dei dati obbligatori standardizzati quali:
numero di identificazione del veicolo;
targa del veicolo e simbolo dello Stato di immatricolazione;
luogo e data di revisione;
lettura del contachilometri al momento del controllo;
categoria del veicolo;
carenze individuate e livello di gravità;
risultato del controllo tecnico;
data del successivo controllo tecnico o scadenza del certificato di revisione;
nome di chi ha provveduto ad espletare le verifiche, firma o dati identificativi dell’ispettore responsabile del controllo;
altre informazioni.
Non cambierà il “calendario” delle revisioni dei veicoli, in particolare ciclomotori, dei motocicli e dei motoveicoli utilizzati per uso privato: la prima revisione deve essere svolta entro quattro anni dalla prima immatricolazione, mentre le ulteriori revisioni sono obbligatorie ogni due anni. Parimenti restano invariati i soggetti che possono svolgere tali operazioni di verifica, che sono gli Uffici Motorizzazione civile, presenti presso ogni capoluogo di provincia e i centri di revisione privati autorizzati, alla presenza di un responsabile della revisione che deve garantire un elevato livello di imparzialità ed obiettività.
Sono inoltre previsti più serrati controlli sulle revisioni svolte e, in generale, sulle attivitò dei centri di revisione, affinchè sia garantita la loro corretta operatività e, di conseguenza, la sicurezza della circolazione dei veicoli sottoposti alle verifiche periodiche.
 
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