Film - Ken Loach racconta il lato oscuro degli schiavi delle consegne digitali
Quanto può essere straniante e faticoso il lavoro del fattorino a cottimo? A raccontarcelo è Ken Loach che nel suo ultimo film "Sorry We Missed You" racconta la vita dei nuovi lavoratori e tutte le problematiche che la digitalizzazione si porta dietro
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In questi mesi si è parlato tanto dei rider di Deliveroo e JustEat e delle nuove norme per tutelare (almeno in parte) i loro diritti. Questa estate il ministro Di Maio si è seduto a un tavolo con i rappresentanti di categoria per trovare una soluzione che potesse garantire un compenso minimo e delle tutele di tipo assicurativo. Qualche passo in avanti è stato fatto ma attualmente i discorsi sono ancora aperti e sembra che si sia ancora abbastanza in alto mare. Al netto delle discussioni politiche, quella dei “rider” è una categoria interessante anche dal punto di vista sociale: nata qualche anno fa con l’avvento delle app di delivery (specialmente food) e sviluppatasi in maniera vertiginosa soprattutto nelle grandi città, ha aperto numerosi interrogativi, soprattutto sulle ripercussioni che questo tipo di lavoro “a cottimo” può avere sulle persone che lo svolgono. A raccontare questa nuova realtà di lavoratori ci ha pensato Ken Loach con il suo Sorry We Missed You, film che indaga a fondo il senso di alienazione e la stanchezza che pervade questa nuova schiera di lavoratori costretti a “correre” per poter guadagnare, muovendosi in città caotiche, con un occhio sulla strada e un altro sull’app che ti offre la prossima consegna. In Inghilterra sono definiti Working Poor, gente che ha sì un lavoro ma non più una vita, fagocitata com’è dal lavoro stesso. La tesi di Loach, descritta alla perfezione dal protagonista del film, un inglese che ha comprato un furgoncino per poter fare spedizioni in maniera autonoma e redditizia, è che questo genere di lavoro sia in grado di creare un cortocirtcuito pericoloso in cui si lavora per vivere e per il proprio nucleo familiare, ma che a causa del lavoro stesso si finisce per perdere entrambi. Sorry, we Missed You (ci sei mancato) è proprio ciò che si sentirà dire il protagonista dai suoi cari alla fine del film e, nonostante ciò, continuerà a lavorare senza più nemmeno rendersi conto del perché. Insomma, se siete degli assidui utilizzatori di app per il food delivery, Sorry We Missed You è un film che consigliamo, perché mette in luce alcuni aspetti di tutti quei ragazzi che hanno appena citofonato sotto casa nostra e che, più per abitudine che per reale scortesia, facciamo fatica a considerare.
In questi mesi si è parlato tanto dei rider di Deliveroo e JustEat e delle nuove norme per tutelare (almeno in parte) i loro diritti. Questa estate il ministro Di Maio si è seduto a un tavolo con i rappresentanti di categoria per trovare una soluzione che potesse garantire un compenso minimo e delle tutele di tipo assicurativo. Qualche passo in avanti è stato fatto ma attualmente i discorsi sono ancora aperti e sembra che si sia ancora abbastanza in alto mare. Al netto delle discussioni politiche, quella dei “rider” è una categoria interessante anche dal punto di vista sociale: nata qualche anno fa con l’avvento delle app di delivery (specialmente food) e sviluppatasi in maniera vertiginosa soprattutto nelle grandi città, ha aperto numerosi interrogativi, soprattutto sulle ripercussioni che questo tipo di lavoro “a cottimo” può avere sulle persone che lo svolgono. A raccontare questa nuova realtà di lavoratori ci ha pensato Ken Loach con il suo Sorry We Missed You, film che indaga a fondo il senso di alienazione e la stanchezza che pervade questa nuova schiera di lavoratori costretti a “correre” per poter guadagnare, muovendosi in città caotiche, con un occhio sulla strada e un altro sull’app che ti offre la prossima consegna. In Inghilterra sono definiti Working Poor, gente che ha sì un lavoro ma non più una vita, fagocitata com’è dal lavoro stesso. La tesi di Loach, descritta alla perfezione dal protagonista del film, un inglese che ha comprato un furgoncino per poter fare spedizioni in maniera autonoma e redditizia, è che questo genere di lavoro sia in grado di creare un cortocirtcuito pericoloso in cui si lavora per vivere e per il proprio nucleo familiare, ma che a causa del lavoro stesso si finisce per perdere entrambi. Sorry, we Missed You (ci sei mancato) è proprio ciò che si sentirà dire il protagonista dai suoi cari alla fine del film e, nonostante ciò, continuerà a lavorare senza più nemmeno rendersi conto del perché. Insomma, se siete degli assidui utilizzatori di app per il food delivery, Sorry We Missed You è un film che consigliamo, perché mette in luce alcuni aspetti di tutti quei ragazzi che hanno appena citofonato sotto casa nostra e che, più per abitudine che per reale scortesia, facciamo fatica a considerare.
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