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Cal Crutchlow: "Futuro? Tutto è possibile"

Primo posto a Termas de Rio Hondo, più veloce nei test di Barcellona ed ora a soli 13 punti dal secondo in classifica, Maverick Viñales. Cal Crutchlow si dice contento e soddisfatto, anche della sua Honda del team LCR, non così lontana da quella ufficiale portata in pista da Marc Marquez. Ora si guarda al Mugello con la consapevolezza che si può vincere
Intervista a Cal Crutchlow
Ottavo nella classifica generale del Mondiale ma ad una manciata di punti dal secondo Viñales, Cal Crutchlow ha iniziato questa prima parte di stagione con ottimi risultati: primo nel Gp di Argentina dello scorso 8 aprile, è stato anche il pilota Honda più veloce nei test di Barcellona, poi la brutta caduta durante la sessione di qualifica a Le Mans, costatagli un trauma al bacino e al torace. Tornato subito in sella e chiuso il Gp di Francia in ottava posizione, Cal guarda ora alla gara del Mugello, segnata sul calendario per il weekend dell’1-3 giugno.
Insieme al compagno di squadra Takaaki Nakagami e al team manager e fondatore di Honda LCR Luca Cecchinello, il numero 35 è stato ospite dell’incontro organizzato venerdì a Brescia presso il quartier generale GIVI, sponsor del team. Prima di spostarsi al Megastore per l’incontro coi fan e la firma degli autografi, c'è stata l'occasione per  fargli anche qualche domanda.

Ciao Cal, innanzitutto, come stai? A Le Mans hai fatto un bel volo...
“Sto bene, ancora un po’ dolorante ma sto bene! Si, è stata una bella caduta, ma fortunatamente niente di troppo serio. Sono comunque molto contento di essere riuscito a tornare subito in sella e a concludere la gara". 

Quest’anno stai andando fortissimo e, sembra, hai raggiunto una dimensione nuova. Dopo la gara in Argentina, ti sei presentato ad Austin come leader del Campionato. Cosa cambia nella testa di un pilota quando passa primo in MotoGP?
“Quello raggiunto in Argentina è stato un ottimo risultato, è stata una gara difficile, impegnativa e guadagnare 25 punti è stato davvero fantastico. Poi c’è stata quella di Austin, dove in realtà non ho avvertito un vero e proprio cambio mentale, però sapevo che era possibile salire sul podio. Ho spinto, troppo, ma va bene comunque: abbiamo capito che c’è l’opportunità e vogliamo coglierla. Ora ci sarà la prossima gara, quella del Mugello, che è una corsa davvero spettacolare…Per ora sono ottavo, a solo 13 punti dal secondo posto! (Vinales con 59 punti)”.

La tua Honda ha dimostrato a Le Mans di essere la più veloce… Cosa le manca per fare il salto di qualità definitivo?
“Siamo davvero soddisfatti della moto. Il team sta lavorando molto bene. Si, in quel momento avevo la moto più veloce, ma la cosa dipende da gara a gara, anche in base alle traiettorie. A Le Mans andavo veloce in un preciso punto del circuito e con la moto già inclinata… La mia Honda al momento è davvero vicinissima a quella ufficiale e questo mi fa pensare che è possibile vincere anche con la mia”.

Parliamo di mercato. Cal in Honda Repsol, come la vedi? Possibile, difficile o impossibile?
“Sono qui da quattro anni, ma ho programmato di starci per cinque. Se le cose cambieranno in Honda, questo ancora non lo so. In questo momento sono soddisfatto, il team sta facendo un ottimo lavoro ed ora devo concentrarmi sul mio di lavoro, che è quello di provare a vincere le gare. Se poi in futuro dovesse saltar fuor qualcosa di nuovo, se ne potrà parlare, con il team e con Lucio, per capire quale potrebbe essere la migliore soluzione per Honda”.

Stesso discorso vale per un possibile ritorno in Ducati?
“Si: ho un contratto per il prossimo anno con Honda, quindi prima di allora sarebbe comunque impossibile. So che se n’è parlato parecchio ultimamente. È vero, sono molto vicino a Ducati, ho molti amici che lavorano lì e certamente, se non dovessero avere un bravo pilota capace di competere per il titolo, guarderebbero di nuovo a me. Ma hanno Dovizioso e io ora sono in Honda e devo concentrarmi su questo. Poi c’è la questione Repsol, anche quella in divenire…”

Dorna sta spingendo molto sull’elettrico. Rumors parlano della possibilità, dall’anno prossimo, di un’elettrica per ogni team non ufficiale. A te piacciono le moto elettriche? Le hai mai provate?
“No, ma amo guardarle: perché al TT ci sono le Mugen che sono uno spettacolo davvero meraviglioso…Da guardare! Guidarle è tutta un’altra cosa, non credo faccia per me. A me piace sentire l’odore della benzina, il suono del motore…Ma il futuro è questo, è quello di cui ha parlato Lucio"…

Sabato parte il TT…Che tipo di pilota bisogna essere per correrci? Hai mai pensato di partecipare? Lo farai un giorno?
“Posso rispondere solo in un modo: no, perché mia moglie chiederebbe il divorzio! Scherzo, ovviamente…Il Tourist Trophy è da sempre una mia grandissima passione: quando la gente mi chiede quale sia secondo me la miglior gara al mondo, io rispondo sempre che devono farsi un giro sull’Isola, perché è qualcosa di davvero incredibile! Io amo davvero il TT, vivo lì, siamo residenti sull’Isola di Man, me lo godo ogni anno!”.
Non penso però potrei mai correrci o se mai sarò sufficientemente impavido per farlo. Quando spingiamo con la MotoGP, spingiamo davvero al massimo. Lo fanno anche i piloti sulla strada, certo, ma lì è un po’ diverso: lì devi per forza rimanere in sella alla moto. Noi  invece possiamo anche cadere, senza farci troppo male".
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