Honda brevetta gli specchietti fissati più giù del manubrio
Honda ha brevettato un sistema di specchi retrovisori montati al di sotto delle piastre della forcella. Dovrebbero sostituire i tradizionali montati al manubrio ed essere in grado di migliorare la visibilità. Ecco come sono fatti
Idea semplice e geniale
Fotocamere e display per vedere ciò che succede alle spalle di chi guida stanno prendendo sempre più piede, ma non hanno la semplicità né la versatilità di uno specchietto tradizionale, faticano ad adattarsi ai differenti livelli di luce, costano e vanno incontro a problemi legislativi nei Paesi che ostacolano l’adozione di sistemi di telecamere. Honda ha avuto un’idea semplice come l’acqua calda ed ha presentato richiesta di brevetto per una nuova posizione del tradizionale specchietto retrovisore, fissato al di sotto delle piastre di forcella, più in basso del manubrio, invece che sopra come si fa normalmente. È una cosa di sorprendente semplicità ma i giapponesi sono convinti che sia talmente diversa dalle altre da poter ottenere la protezione del brevetto.
Tre vantaggi principali
Tre i vantaggi illustrati nella documentazione che accompagna la domanda. Il primo è una migliore visibilità perché nonostante già esistano specchietti aftermarket da montare in questo modo, quelli della Honda sono in posizione più avanzata e dunque controllandoli si distoglie per meno tempo lo sguardo dalla strada. Il secondo plus è che l’immagine riflessa degli specchi è al di sotto del livello delle braccia e dei gomiti, con il risultato di una migliore visibilità perché non ci sono le spalle ad interferire. Quindi sono più stretti di quelli standard per cui le forze aerodinamiche che agiscono su di loro hanno minore effetto sullo sterzo. Il terzo vantaggio è che essendo montati più vicini alla mezzeria della moto, risultano almeno avvertibili gli effetti sullo sterzo dell’inerzia dovuta al peso degli specchietti stessi. È una cosa piccola, ma dagli sviluppi interessanti.