MotoGP, il ritorno in Indonesia: meno 201 km/h in 4,4 secondi
MotoGP news – Alla vigilia del secondo Gran Premio stagionale i tecnici Brembo hanno svelato numeri e curiosità sul circuito indonesiano di Mandalika, dove i piloti della top class sono impegnati questo fine settimana
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MotoGP
Dopo 25 anni il Mondiale torna in Indonesia, sul nuovissimo tracciato di Mandalika, costruito l’anno scorso e inaugurato a novembre dalla Superbike. Questo fine settimana tocca alla MotoGP disputare il primo Gran Premio su questa pista che, secondo gli ingegneri di Brembo, rientra fra i circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3. La pista è molto tortuosa, con una seconda sezione particolarmente veloce, ma il rettilineo più lungo misura appena 507 metri e ciò dovrebbe impedire di superare i 320 km/h.
I numeri più importanti
In 9 delle 17 curve i piloti della MotoGP utilizzano i freni per un totale di 28 secondi al giro, il secondo valore più basso della prima metà del campionato dopo il Sachsenring. Facendo un confronto con la Superbike il valore è più alto di circa mezzo secondo ma la percentuale di gara in cui i freni sono in funzione è la medesima, il 31 per cento. Delle 9 frenate 2 sono considerate altamente impegnative, altrettante sono di media difficoltà e 5 sono leggere. Dalla curva 3 alla curva 9 i piloti MotoGP si servono dei freni solo una volta, alla curva 7 e per meno di 2 secondi, a dimostrazione dell’assenza di grandi staccate in questa sezione. In nessun punto della pista il carico sulla leva del freno supera i 5 kg e di conseguenza il carico totale esercitato da ciascun pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi è inferiore agli 8,3 quintali.
I cerchi Marchesini i più diffusi
La frenata alla prima curva è la più dura del Gran Premio: le MotoGP vi arrivano a 304 km/h e rallentano fino a 103 km/h attraverso un carico sulla leva del freno di 5 kg. Per impostare la curva, i piloti frenano per 4,4 secondi durante i quali percorrono 223 metri con una decelerazione di 1,5 g. Due terzi delle moto presenti in pista in MotoGP, ovvero 8 team su 12, monta i cerchi in magnesio forgiato Marchesini: per l’anteriore sono disponibili le varianti a 5 razze a Y e a 7 razze, per il posteriore a 7 razze. Il risparmio di peso assicurato dalle ruote Marchesini favorisce l’accelerazione e la maneggevolezza nei cambi di direzione, così come in entrata curva a freno tirato, in percorrenza curva con rollio fino a 60° e in uscita di curva, sempre con la moto inclinata.
Cliccate qui per vedere gli orari diretta TV su Sky e in differita del GP d’Indonesia.
Ecco il calendario 2022 della top class e la classifica del campionato.
I numeri più importanti
In 9 delle 17 curve i piloti della MotoGP utilizzano i freni per un totale di 28 secondi al giro, il secondo valore più basso della prima metà del campionato dopo il Sachsenring. Facendo un confronto con la Superbike il valore è più alto di circa mezzo secondo ma la percentuale di gara in cui i freni sono in funzione è la medesima, il 31 per cento. Delle 9 frenate 2 sono considerate altamente impegnative, altrettante sono di media difficoltà e 5 sono leggere. Dalla curva 3 alla curva 9 i piloti MotoGP si servono dei freni solo una volta, alla curva 7 e per meno di 2 secondi, a dimostrazione dell’assenza di grandi staccate in questa sezione. In nessun punto della pista il carico sulla leva del freno supera i 5 kg e di conseguenza il carico totale esercitato da ciascun pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi è inferiore agli 8,3 quintali.
I cerchi Marchesini i più diffusi
La frenata alla prima curva è la più dura del Gran Premio: le MotoGP vi arrivano a 304 km/h e rallentano fino a 103 km/h attraverso un carico sulla leva del freno di 5 kg. Per impostare la curva, i piloti frenano per 4,4 secondi durante i quali percorrono 223 metri con una decelerazione di 1,5 g. Due terzi delle moto presenti in pista in MotoGP, ovvero 8 team su 12, monta i cerchi in magnesio forgiato Marchesini: per l’anteriore sono disponibili le varianti a 5 razze a Y e a 7 razze, per il posteriore a 7 razze. Il risparmio di peso assicurato dalle ruote Marchesini favorisce l’accelerazione e la maneggevolezza nei cambi di direzione, così come in entrata curva a freno tirato, in percorrenza curva con rollio fino a 60° e in uscita di curva, sempre con la moto inclinata.
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