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Giribuola capotecnico di Dovizioso: “Correre due GP? Per noi potrebbe essere un vantaggio"

Dal 2016 Andrea Dovizioso fa coppia fissa nel box con il capotecnico Alberto Giribuola, che ha raccontato il rapporto che lo lega al forlivese. Il tecnico ha poi parlato del suo futuro e di come potrebbe essere questa stagione per il vice-campione del mondo in carica
"Mi piacerebbe continuare con lui"
Nel box di Ducati numero 04 Andrea Dovizioso ha al suo fianco Alberto Giribuola, suo capotecnico che vanta grande esperienza nel Mondiale. Intervistato da motograndprix.motorionline.com l’italiano ha raccontato: “Dodici anni fa sono entrato nel paddock come ingegnere elettronico e ho lavorato per tre anni in Ducati Pramac. Successivamente sono andato in Superbike nel 2012 dove ho fatto il capo-squadra a Jakub Smrz e a fine anno mi è stato chiesto di tornare in MotoGP con Andrea Dovizioso con un ruolo di analisi dati e supporto al capo-squadra. Ho conosciuto Andrea i primi due anni in veste diversa, ma si è instaurato un rapporto di fiducia”. Ma la loro collaborazione ha avuto poi un anno di stop: “Nel 2015 con l’arrivo di Gigi Dall’Igna sono stato ‘dirottato’ in Pramac dove ho svolto un ruolo diverso, Team coordinator per quanto riguarda Ducati, per controllare le moto del Team SAT. Ho imparato tanto e "a fine 2015 Andrea (Dovizioso, ndr) mi ha proposto come capo-squadra, è stata una sfida che lui ha voluto e io raccolto e dal 2016 abbiamo lavorato insieme. Sono arrivati buoni risultati, è stato ed è un buon binomio”. Del rapporto che lo lega a Dovizioso ha detto: “Siamo molto simili, siamo anche vicini d’età, quindi abbiamo argomenti in comune anche al di fuori della pista. C’è tutta una sfera di amicizia che sta dietro al nostro rapporto”. In futuro non si sa se questa coppia potrebbe restare unita oppure no, Giribuola ha detto: “Andrea è un amico, è una persona con cui lavoro bene e quindi a me piacerebbe continuare a lavorare con lui. Da valutare ci sarebbero tante cose, dall’eventuale che lui valuterebbe se non fosse Ducati. Terrò in conto tutte le opzioni, dal rimanere in Ducati con o senza Andrea oppure seguire lui. Mi piacerebbe continuare a lavorare con lui perché quando un capo-squadra ha un rapporto di questo tipo con un pilota sicuramente ottiene il massimo. Non è scontato che si possa ricreare la stessa alchimia con altri piloti, quindi non vorrei perdere Andrea e spero che anche lui non voglia perdere me”. Infine ha commentato l’idea di correre due GP su uno stesso tracciato: “Da un certo punto di vista potremmo essere avvantaggiati, Andrea è meno istintivo rispetto a Marc. Nel secondo weekend di gara questo potrebbe essere un vantaggio. Diciamo anche che la non istintività di Andrea è stata anche la carta vincente contro Marquez a mio avviso. Se ti metti sullo stesso piano di Marc, è difficile batterlo, invece abbiamo visto molte volte all’ultima curva Andrea battere Marquez con la lucidità”.
 
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