Il Colle de l'Iseran in moto: gli itinerari e le cose da vedere
È il valico asfaltato più alto di Francia e d'Europa, si trova nella regione della Savoia e collega la valle dell'Arc a quella dell'Isère con un percorso di 80 km da gustare lentamente
Il colle de l'Iseran, posto a 2.770 metri sul livello del mare, è il valico asfaltato più alto di Francia e d'Europa, anche se supera solo di pochissimo il passo dello Stelvio - a 2.758 metri- e il colle dell'Agnello, a 2.744 metri.
Il passo è particolarmente famoso per essere una salita tra le più impegnative e ambite dai ciclisti, e di frequente questo tratto entra a fare parte delle tappe del Tour de France. Il valico è situato nella regione della Savoia, sulle alpi Graie della Francia sud-orientale, e collega la valle dell'Arc a quella dell'Isère.
La storia
La strada del colle de l'Iseran è stata inaugurata nel 1937, ampliando una preesistente mulattiera in terra battuta. Già nel diciottesimo secolo la strada era principalmente utilizzata per consentire ai pastori del luogo di commerciare i propri prodotti raggiungendo i maggiori mercati del Regno di Sardegna.
Il percorso
La strada è totalmente asfaltata, carrozzabile e conta due carreggiate percorribili per ciascun senso di marcia per tutti i suoi 80 chilometri, suddivisi in 48 km sul versante nord e 32 su quello sud. Nel suo complesso il passo ha una pendenza media che oscilla tra il 6% e il 7%, ma con tratti in cui raggiunge picchi del 10%. Ha complessivamente una quindicina di tornanti, una galleria e tre ponti: l'Ouilette, il Lewer e il San Carlo. Vista la quota decisamente elevata, su entrambi i versanti il passo rimane chiuso tra ottobre e maggio.
Il versante sud
I motociclisti italiani affrontano il colle de l'Iseran generalmente dal versante sud: o da Modane, comune francese che si incrocia dopo avere oltrepassato Sauze d'Oulx, Bardonecchia e avere attraversato il traforo del Frejus (a pagamento), oppure, in alternativa, si può valicare anche dal colle del Moncenisio. In questo caso si transita sulla SS25 che si prende a Susa. Questa seconda opzione è decisamente più piacevole per chi viaggia a due ruote, sia per lo sviluppo della strada che per i panorami che si incontrano lungo il percorso. A Lanslevillard si imbocca la D902 quando mancano ancora 30 chilometri al valico - incrociando il primo itinerario- e se anche non si percorre nella sua interezza la strada che porta al passo, il meglio deve ancora venire.
La vallata infatti è poco abitata, e anche se la carreggiata è stretta e non ci si può aspettare il migliore degli asfalti, buche a parte l'aspetto paesaggistico è sicuramente gratificante. La guida deve essere sempre attenta: ci sono precipizi a perdita d’occhio, passaggi e tornanti stretti, e il meteo spesso fa le bizze. Le nuvole sovente si trasformano in nebbia e la vista risulta azzerata, sempre che non inizi a piovere o nevicare. Da Modane al colle ci vuole circa un'ora e mezza di viaggio; sono tempi calcolati a una velocità piuttosto rilassata o considerando delle piccole pause.
Il versante nord
In cima al colle c'è il classico bar-ristorante-rifugio, la discesa che dal colle porta al paese di Val-d’Isère migliora decisamente come fondo rispetto al tratto precedente. La strada torna a essere divertente, ma non bisogna mai esagerare, anche perché sono molti i ciclisti che si incontrano nella bella stagione e che vogliono mettersi in saccoccia uno dei passi più ambiti per chi ama pedalare. Sono una ventina di chilometri in totale e la discesa è decisamente più breve dell'ascesa: circa una mezz'ora per arrivare in paese.
Cosa vedere
Una decina di chilometri prima del passo c'è il borgo di Bonneval-sur-Arc, uno dei più belli in assoluto di questa parte della Francia. Presenta un tipo di architettura tradizionale francese, in grado di far sentire il motociclista come se fosse tornato indietro nel tempo di decenni, se non di secoli. Per gli amanti della natura c'è il parco nazionale de la Vanoise -il più antico di Francia- conta oltre cento cime che superano i 3mila metri e sui suoi picchi si possono ammirare stambecchi, camosci, marmotte, aquile reali.
È importante ricordarsi però di partire per questo tour sempre adeguatamente equipaggiati: le quote sono importanti e anche d'estate è meglio viaggiare con una giacca triplo strato e pantaloni impermeabili. Il meteo può cambiare all'improvviso, le temperature spesso si avvicinano allo zero.