"Motocicletta 10HP": è lei la numero 1?
Questo grande successo di Lucio Battisti (in realtà il titolo è "Il tempo di morire") racconta di un ragazzo innamorato che scambierebbe la sua moto per una notte "di fuoco" con la donna che desidera. Tra le canzoni che hanno come protagonista una moto è quasi certamente la più famosa, voi che ne pensate?
Varie
Image
Morire... tra le sue braccia
"Motocicletta 10 HP, tutta cromata, è tua se dici sì". Questo è il verso senza dubbio più famoso de Il tempo di morire, brano contenuto nell'8° singolo pubblicato da Lucio Battisti in qualità di interprete. Il disco - che comprendeva anche Fiori rosa, Fiori di pesco (inserita nel lato A) - fu il 10° singolo più venduto in Italia nel 1970. La canzone racconta di un uomo talmente ossessionato dalla donna che desidera da arrivare offrirle la sua moto in cambio di una notte d'amore. Tra le curiosità che circondano questa canzone la più divertente riguarda la "genesi" del suo verso più famoso: Mogol, il paroliere storico di Battisti, a quanto pare completamente a digiuno di moto, compose il verso "motocicletta, 10 HP", convinto che 10 CV fossero una potenza esagerata per una due ruote. In realtà già negli anni 60/70, le moto più performanti erogavano potenze intorno agli 80, 90 CV. Un'altra curiosità riguarda la decisione o meno di inserire il brano nell'A-side del disco, posizione in cui venivano incisi i brani "principali". In un'intervista televisiva Renzo Arbore svelò che Battisti, infatti, in un primo momento aveva deciso di inserire nel Lato A Il tempo di morire, canzone a cui era più affezionato. Poi, lo stesso Arbore e Gianni Boncompagni lo convinsero a scegliere "Fiori Rosa" convinti del fatto che si trattava di un brano più commerciale (e in effetti vinsei il Festivalbar 1970) . Di questa canzone non esistono video ufficiali, ma è nella storia la partecipazione di Lucio Battisti al programma televisivo Speciale per Voi condotto dall'amico Renzo Arbore, in cui propose in anteprima la canzone. Ecco il video.Aggiungi un commento
Alla fine degli Anni Sessanta quando Giulio Rapetti compose la canzone l'industria motociclistica italiana aveva appena colmato, con la Laverda 750 e la Guzzi V7, un clamoroso vuoto di produzione nel campo delle "motopesanti", visto che pochi anni prima la moto di maggior cilindrata era la Gilera 300 (Il Guzzi vecchio Falcone era riservato ai corpi di polizia). C'erano, è vero, le Harley, le BMW e le bicilindriche inglesi, ma a quei tempi erano un miraggio non solo gli 80/90 cavalli, ma perfino quelle mitiche moto straniere che infatti si vendevano poco: il boom delle giapponesi sarebbe avvenuto solo più tardi. Credo che Mogol si documentò e, se non sbaglio, nella canzone si riferì a un modello Gilera ormai dimenticato: il Florida, che aveva quasi dieci cavalli ed era davvero "tutto cromato"... modello messo in ombra dal successivo 5V che ritengo la massima espressione della serie "Giubileo".
- Accedi o registrati per poter commentare
... di qualsiasi motore! ok, il detto e' diverso, ma temevo di essere cancellato... Comunque e' la verita': adoriamo le nostre moto, ma per una donna faremmo qualsiasi pazzia, compreso vendere la moto. Tanto poi ne compriamo un'altra!
- Accedi o registrati per poter commentare
ho scordato di parlare della canzone, ma solo perche' Battisti non si tocca, la numero 1 e' sempre la sua canzone!
- Accedi o registrati per poter commentare