È una moto pensata per i lunghi viaggi con qualche escursione anche in off road e sostiene questa visione con componentistica di qualità.
Sospensioni regolabili
Il telaio in acciaio a culla aperta monta sospensioni Kayaba completamente regolabili sia davanti che dietro, la forcella a steli rovesciati di 41 mm Ø ha 210 mm di escursione mentre al posteriore l’ammortizzatore opera attraverso un forcellone monobraccio con link progressivo e assicura una corsa ruota è di 195 mm. Ci sono pregevoli cerchi a raggi Akront tubeless mentre la frenata è assicurata da un impianto Nissin generosamente dimensionato: due dischi flottanti di 298 mm Ø con pinze a due pistoncini all'anteriore e un disco di 240 mm Ø con pinza a un pistoncino sulla ruota motrice.
Motore bicilindrico
Il motore è un bicilindrico parallelo di 498 cm³ con misure di alesaggio e corsa 72 x 61,2 mm, dotato di distribuzione bialbero, raffreddamento a liquido e cambio a sei marce. Vengono dichiarate una potenza di 35 kW (47,6 CV) a 8500 giri/minuto e una coppia di 45 Nm a 7000 giri/minuto, con una velocità massima (dichiarata dalla casa) di 170 km/h. L'elettronica è limitata alla scelta tra due riding mode.
Ben dotata
Generosa la dotazione: impianto luci full-LED, parabrezza regolabile su due posizioni, presa USB, display TFT a colori da 5” con connettività smartphone, monitoraggio della pressione pneumatici, portapacchi, barre di protezione laterali, paracoppa in alluminio e doppio cavalletto. Tra gli optional il tris di borse in alluminio con il relativo telaietto di supporto.
Comoda e "svelta"
Sulla 510 X si sta comodi: la sella spaziosa è a 83 cm da terra, le pedane ben posizionate e il manubrio largo mettono a proprio agio piloti di ogni taglia (ma soprattutto chi è di statura medio-alta). Il bicilindrico spinge deciso ai bassi, supportato da un cambio con i rapporti delle prime due marce piuttosto corti; ai medi è regolare e sempre facile da gestire ed anche l’allungo non delude, ma è inutile insistere verso la zona rossa del contagiri. Il comportamento dinamico è decisamente buono: grazie al peso ridotto e ben distribuito e alle sospensioni di qualità (che nonostante la lunga escursione, sostengono correttamente anche in curva) la crossover Kove è svelta in ingresso e stabile in percorrenza. Meglio comunque una guida “rotonda” per farle dare il meglio. La frenata è adeguata a peso e potenza, ma all’anteriore non entusiasma per la poca grinta nell’attacco: la leva va azionata con decisione.
Perché sì
Il prezzo contenuto per una crossover media. La facilità di gestione del bicilindrico. La dotazione tecnica di qualità. La guida efficace tra le curve.
Perché no
La frenata anteriore poco potente nell'attacco. Il cruscotto poco visibile in pieno sole. Le sospensioni a lunga escursione sono un limite nella guida sportiva tra le curve.
Galleria
Kove 510X
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