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MotoGP: il bello e il brutto di Aragon

La gara di Aragon è stata avara di emozioni: in pista si sono visti pochi sorpassi, pochi appassionati sulle tribune mentre Lorenzo e Pedrosa non bastano a risollevare le sorti della MotoGP. Fra le delusioni maggiori ci sono la Ducati e le CRT, che corrono un campionato a parte senza trofei e podio

Gara di "strategia"... ma che noia!

La MotoGP, con l'appuntamento di Aragon, ha di nuovo acceso la sfida fra i due piloti di punta del mondiale, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo. I due hanno imposto un ritmo insostenibile per gli avversari e hanno confermato essere un gradino sopra tutti, non solo in termini di prestazioni ma anche per quanto riguarda la "cattiveria" psicologica. La motivazione, le capacità strategiche e il feeling con la moto rendono questi due piloti capaci di fare sempre il bello e il cattivo tempo. Dopo il forfait di Stoner, si è notata la crescita di Dani sulla moto 2013. Anche la confidenza di Jorge con la sua M1 ha raggiunto livelli altissimi, forse addirittura maggiori di quelli fatti registrare nell'anno in cui ha vinto il Mondiale. Non è più una sorpresa neppure la "freddezza" tattica del maiorchino che ad Aragon ha lasciato scappare il pilota Honda (più agguerrito e veloce in gara) e ha pensato al campionato gestendo con sicurezza una seconda posizione molto preziosa. Peccato però che lo spettacolo in pista, nonostante queste premesse, sia praticamente mancato: il sorpasso a metà gara e la lotta finale fra Dovizioso e Crutchlow sono state le uniche emozioni riservate dal GP spagnolo al pubblico televisivo e a quello (scarso) presente. Un problema sempre più grave, testimoniato dagli spalti quasi vuoti e dai dati Auditel sempre meno convincenti. 



Rossi e Ducati: non ci siamo

La gara di Ducati è da dimenticare. Valentino Rossi ha commesso un errore di distrazione, tirando troppo una staccata al primo giro e prendendo la via di fuga per non entrare in contatto con la moto di Jonathan Rea. Ripartito dall'ultima posizione, il campione di Tavullia ha velocemente sorpassato le CRT e la Ducati di Abraham plafonandosi in ottava posizione fino alla fine della gara. Anche senza l'errore, però, Valentino ha dichiarato che non avrebbe potuto lottare con il gruppo dei primi ("potevamo lottare per il sesto posto": qui il commento completo), a conferma che il secondo posto di Misano - pista test di Ducati, dove questa moto ha fatto tantissimi chilometri - è stato un evento straordinario e la Desmosedici è ancora lontana dalla tanto agognata competitività. Gara ancora peggiore per Hayden, che nel cercare di controllare un "lungo" è finito contro le gomme ed è stato sbalzato oltre le barriere. A parte una leggera polemica sull'assenza di "airfence" in quel tratto di pista, il resto è solo amarezza e lividi per il povero Nicky, davvero sfortunato in questo finale di stagione farcito da infortuni e risultati deludenti.



CRT: lo spettacolo che non c'è

A campionato quasi terminato possiamo definire le CRT una "classe fantasma": gli stessi piloti dei Claiming Rule Team parlano del loro campionato come di una categoria a parte. Dorna, però, non ha voluto gestire separatamente la classifica di queste squadre, considerandole come parte integrante della griglia e della gara MotoGP. Una scelta che toglie valore alla lotta che ogni domenica avviene in pista e che nessuno può vedere, perché le telecamere non la inquadrano mai. Il copione non è cambiato ad Aragon, dove abbiamo assistito all'ennesima "non-gara" in cui questa volta ha vinto Aleix Espargaro davanti a De Puniet e Yonny Hernandez. Lo spagnolo della Art, nonostante la decima posizione assoluta, ha chiuso a circa un minuto da Pedrosa, un tempo "siderale" che dovrebbe far riflettere Ezpeleta imponendogli di trovare per il 2013 le giuste correzioni.
 
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Jorge99
Lun, 01/10/2012 - 18:17
Fate una classifica separata per le CRT! date un po' di soddisfazione a questi ragazzi che si battono contro missili su ruote con quei cessi
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Marco400
Mer, 03/10/2012 - 14:05
Va bene contenere i costi, ma così ne va dello spettacolo, che in motogp è sempre meno. Se si deve continuare con le CRT, allora bisogna svilupparle per poterle far lottare almeno con i team clienti, ma poi i costi lievitano....e tanto vale usare queste crt.