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"Uber Giubileo", i tassisti: "occuperemo San Pietro"

“Giubileo della Misericordia” o meno, tra Uber e tassisti s’inasprisce la guerra: l’intenzione da parte dell’azienda americana di lanciare il nuovo servizio “uberGiubileo”, dedicato alle migliaia di pellegrini che visiteranno la Capitale, è stata accolta molto male dai tassisti romani. I sindacati accusano Uber di “caporalato moderno” chiedendo l’immediato intervento dello Stato
"Intervenga lo Stato"
Dal punto di vista del trasporto pubblico - anche le ultime agitazioni di Atac e Roma TPL lo confermano - la Capitale non sta passando un buon momento: i cittadini romani faticano a spostarsi per le strade della città, e, in questo senso, l’imminente Giubileo potrebbe peggiorare la situazione. Sono infatti miglia i pellegrini che, proprio in occasione del “Giubileo della Misericordia” indetto da Papa Francesco, raggiungeranno Roma per raccogliersi in preghiera. A cogliere la palla al balzo è il nuovo general manager di Uber Italia Carlo Tursi, annunciando in una recente intervista su Repubblica l’idea di un nuovo servizio da mettere a disposizione dei visitatori: "Per adesso il nome provvisorio è UberGiubileo, e sarà attivo per tutto il 2016. Sarà più accessibile del normale UberBlack per il noleggio di berline e van guidati da autisti professionisti”. Se a qualcuno l’idea potrebbe piacere, di tutt’altro avviso gli acerrimi nemici di Uber, i tassisti. La loro reazione alla notizia è stata infatti univoca e importante: “Occuperemo San Pietro e le piazze romane del Giubileo, le stazioni e i punti nevralgici della città. Impediremo a Uber di farci concorrenza sleale”, ha dichiarato Nicola Di Giacobbe, segretario generale di Unica Taxi Cgil. Tacciandolo di “moderno caporalato”, il sindacato accusa Uber di “sfruttare il momento di maggiore domanda per deregolamentare il mercato”; si legge nella nota diffusa: “una volta sfruttato il periodo, lascia solo macerie e disoccupati. Le filiali di Uber, compresa quella italiana, sono registrate nei Paesi Bassi e conferiscono i loro profitti a Uber BV con sede ad Amsterdam. Intervenga lo Stato. Non ci costringa a scendere nuovamente in piazza”.
Rincara la dose Loreno Bittarelli, presidente di Uri, Unione Radiotaxi d'Italia e della cooperativa  3570: “Uber sta istigando a violare le leggi. Ci sono sentenze che hanno disposto la chiusura di Uber Pop perché in concorrenza sleale con la categoria dei tassisti. Ora ci riprovano puntando sui noleggiatori con licenza di fuori Roma. Ci aspettiamo che il governo, la Regione e il Comune intervengano”.  
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