È morto Massimo Tamburini, designer e genio delle due ruote
Massimo Tamburini è morto sabato a 61 anni. La sua vita è stata un susseguirsi di successi e le moto disegnate da lui sono entrate nella storia. A lui i motociclisti devono dire grazie per aver realizzato capolavori immortali come la Bimota HB1, la Ducati 916 e la MV Agusta F4
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Le moto più belle di sempre le ha disegnate lui
Ci ha lasciato nella notte di sabato Massimo Tamburini, 61 anni, a causa di un tumore ai polmoni contro cui ha lottato per molto tempo. La sua carriera nel mondo delle due ruote è costellata di successi, illuminata da capolavori assoluti riconosciuti in tutto il mondo. La sua carriera è iniziata nel 1971 con la realizzazione di una special su Base MV Agusta. la sua esperienza l'ha portato dopo qualche anno a fondare assieme ad altri due soci (Morri e Bianchi) Bimota Meccanica, dove fece partire in piccola produzione la HB1 con telaio Bimota e motore Honda. La svolta della carriera arrivò negli anni 80 quando fu scelto come capo design del gruppo Cagiva/Ducati, realtà tutta italiana dove strinse un rapporto di vera amicizia con Claudio Castiglioni, suo collaboratore negli ultimi 20 anni di carriera. L'eredità della loro collaborazione è di quelle pesanti: con Castiglioni, infatti, Tamburini realizzò la Ducati Paso, innovativa con la sua carena "sigillata", seguita dalla Ducati 851, prima moto sportiva Ducati a vincere un campionato Superbike. Nel 1994 arrivò la rivoluzionaria Ducati 916, da molti definita la moto più bella della storia, che mise fine al motociclismo sportivo fino ad allora conosciuto proiettando la produzione di serie in una nuova era di moto compatte e leggere. Negli anni seguenti replicò il capolavoro creando la MV Agusta F4, più che una moto, un'icona di stile. La rinascita di MV è passata sotto "la sua matita", grazie anche all'arrivo della Brutale, moto che assieme all'F4 ha reso il marchio di Schiranna una realtà elitaria celebre in tutto il mondo. Negli ultimi anni si era un po' allontanato dalle due ruote, disegnando anche motoscafi, ma per tutti rimarrà sempre il grande genio visionario che creò alcune tra le moto più belle della storia. Qui sotto il ricordo di MV Agusta nelle parole di Giovanni Castiglioni: “Massimo Tamburini è una delle leggende dell’industria motociclistica. Voglio ricordarne la passione, l’entusiasmo e la determinazione. Era un grande designer e un grande progettista, ma soprattutto un vero appassionato di moto; ha lasciato una preziosa eredità alla nostra azienda e occupa un posto d’onore tra i grandi del motociclismo. Il suo nome rimarrà nella storia per l’intuito geniale e il perfezionismo applicati a ogni più piccolo dettaglio.” Anche Bimota ha scritto una lettera al suo fondatore, che riportiamo in forma integrale: "Ci sarebbero tante parole da dire ma per fortuna ci sono tutti i regali che ci hai lasciato a ricordarci che persona fantastica sei stata. Tutti noi di Bimota riconosciamo a te il genio, l’eccellenza, la ricerca della perfezione sin nel più piccolo dettaglio, l’essere un faro illuminante per generazioni di motociclisti. In questo ‘gioco’ che chiamiamo vita, in qualche modo tu continuerai a vivere; ci sarà sempre qualcosa di te nelle moto che usciranno dalle porte di Via Giaccaglia n.38 a Rimini. Questo lo riconoscerai nelle emozioni, nei sogni, nella competitività di ogni bimotista in sella alla sua Bimota, quel capolavoro che a nulla si può comparare. Hai scritto un pezzo importante nella storia del motociclismo italiano e mondiale e noi vogliamo che tu sappia che porteremo avanti il tuo sogno per continuare ad emozionare, come ogni tuo progetto ha fatto in tutti questi anni. Domenica prossima saremo in pista ad Aragona, in Spagna, perchè Bimota torna a correre. In fondo eri proprio tu a dire….’nata per correre’! Un caro saluto a te, Massimo! da tutto lo staff Bimota, il Presidente, il Vicepresidente, gli amici bimotisti e tutti i Club Bimota del mondo."
Ci ha lasciato nella notte di sabato Massimo Tamburini, 61 anni, a causa di un tumore ai polmoni contro cui ha lottato per molto tempo. La sua carriera nel mondo delle due ruote è costellata di successi, illuminata da capolavori assoluti riconosciuti in tutto il mondo. La sua carriera è iniziata nel 1971 con la realizzazione di una special su Base MV Agusta. la sua esperienza l'ha portato dopo qualche anno a fondare assieme ad altri due soci (Morri e Bianchi) Bimota Meccanica, dove fece partire in piccola produzione la HB1 con telaio Bimota e motore Honda. La svolta della carriera arrivò negli anni 80 quando fu scelto come capo design del gruppo Cagiva/Ducati, realtà tutta italiana dove strinse un rapporto di vera amicizia con Claudio Castiglioni, suo collaboratore negli ultimi 20 anni di carriera. L'eredità della loro collaborazione è di quelle pesanti: con Castiglioni, infatti, Tamburini realizzò la Ducati Paso, innovativa con la sua carena "sigillata", seguita dalla Ducati 851, prima moto sportiva Ducati a vincere un campionato Superbike. Nel 1994 arrivò la rivoluzionaria Ducati 916, da molti definita la moto più bella della storia, che mise fine al motociclismo sportivo fino ad allora conosciuto proiettando la produzione di serie in una nuova era di moto compatte e leggere. Negli anni seguenti replicò il capolavoro creando la MV Agusta F4, più che una moto, un'icona di stile. La rinascita di MV è passata sotto "la sua matita", grazie anche all'arrivo della Brutale, moto che assieme all'F4 ha reso il marchio di Schiranna una realtà elitaria celebre in tutto il mondo. Negli ultimi anni si era un po' allontanato dalle due ruote, disegnando anche motoscafi, ma per tutti rimarrà sempre il grande genio visionario che creò alcune tra le moto più belle della storia. Qui sotto il ricordo di MV Agusta nelle parole di Giovanni Castiglioni: “Massimo Tamburini è una delle leggende dell’industria motociclistica. Voglio ricordarne la passione, l’entusiasmo e la determinazione. Era un grande designer e un grande progettista, ma soprattutto un vero appassionato di moto; ha lasciato una preziosa eredità alla nostra azienda e occupa un posto d’onore tra i grandi del motociclismo. Il suo nome rimarrà nella storia per l’intuito geniale e il perfezionismo applicati a ogni più piccolo dettaglio.” Anche Bimota ha scritto una lettera al suo fondatore, che riportiamo in forma integrale: "Ci sarebbero tante parole da dire ma per fortuna ci sono tutti i regali che ci hai lasciato a ricordarci che persona fantastica sei stata. Tutti noi di Bimota riconosciamo a te il genio, l’eccellenza, la ricerca della perfezione sin nel più piccolo dettaglio, l’essere un faro illuminante per generazioni di motociclisti. In questo ‘gioco’ che chiamiamo vita, in qualche modo tu continuerai a vivere; ci sarà sempre qualcosa di te nelle moto che usciranno dalle porte di Via Giaccaglia n.38 a Rimini. Questo lo riconoscerai nelle emozioni, nei sogni, nella competitività di ogni bimotista in sella alla sua Bimota, quel capolavoro che a nulla si può comparare. Hai scritto un pezzo importante nella storia del motociclismo italiano e mondiale e noi vogliamo che tu sappia che porteremo avanti il tuo sogno per continuare ad emozionare, come ogni tuo progetto ha fatto in tutti questi anni. Domenica prossima saremo in pista ad Aragona, in Spagna, perchè Bimota torna a correre. In fondo eri proprio tu a dire….’nata per correre’! Un caro saluto a te, Massimo! da tutto lo staff Bimota, il Presidente, il Vicepresidente, gli amici bimotisti e tutti i Club Bimota del mondo."
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Ciao Massimo RIP sei e rimarrai il LEONARDO delle 2 ruote !!! Fiero ed orgoglioso di possedere una delle tue creature BRUTALI !!! Le tue mote vivranno sempre nel tuo ricordo !!!
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