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Guida autonoma: i veicoli di Google saranno auto "normali" trasformate

Scordiamoci veicoli dall’aspetto futuristico, le auto a guida autonoma di Google saranno veicoli tradizionali “trasformati” in driver less attraverso l’istallazione di software messi a punto a Mountain View. Per questo intervento in stile Frankenstein si sta preparando una fabbrica nel Michigan. E per le due ruote?
Guida autonoma
Le auto a guida autonoma di Google saranno veicoli pressoché identici a quelli “tradizionali”, ma ovviamente equipaggiati con sofisticati sistemi driver less. A far la differenza sarà quindi la tecnologia e non la meccanica del veicolo, come dire - in terminologia informatica - che ciò che realmente conta è il “software” e non l’hardware.
Il colosso USA ha spiegato che non produrrà auto in proprio, ma si occuperà della trasformazione di veicoli “normali” in auto a guida autonoma tramite la controllata Waymo: gli investimenti iniziali sono di 13,6 milioni di dollari, nulla se si considera quando normalmente spendono le case per progettare un nuovo modello, ma comunque utili a costruire una struttura nel sud-est del Michigan e creare così più di 100 posti di lavoro che, a regime,  dovrebbero salire a 400. Aiuti in tal senso arriveranno anche dallo Stato americano che ha promesso 8 milioni di dollari pari a 20.000 dollari per posto di lavoro. La strategia è chiara: prendere un veicolo “normale” e trasformarlo nella fabbrica di Waymo in un veicolo senza guidatore. La domanda quindi sorge spontanea: quali saranno i veicoli “base” utilizzati per la trasformazione in veicoli driver less? Google non ha ancora risposto ma, dato l’attuale utilizzo di Van Chrysler e crossover Jaguar nel corso dei test, è facile immaginare che saranno proprio queste le prime ad essere trasformate. Altro dubbio riguarda poi l’aspetto puramente legislativo, perché, come in Europa, anche negli USA manca per il momento un quadro normativo utile a disciplinare l’impiego di veicoli a guida autonoma su larga scala. Poco importa, perché comunque Google va avanti, investendo nel progetto ed attrezzandosi di tutti gli strumenti necessari alla futura commercializzazione dei nuovi veicoli. Il futuro non è poi così lontano, anzi, e, almeno per quanto ci riguarda, nasce un’altra (un po’ inquietante) domanda: e le due ruote? Esiste una simile possibilità anche per le moto? E se sì, a quando una fabbrica per la loro "trasformazione"? Al momento nulla è dato sapere.
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