Fantastici quegli anni: le 10 moto più belle del 2015
Vi ricordate le novità del 2015? Abbiamo selezionato i 10 modelli più belli e interessanti di 10 anni fa. Allora le supersportive erano ancora sotto i riflettori e molte case si lasciavano trasportare dalla fantasia...
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Ci sono moto che, anche a distanza di anni, riescono ancora a fra brillare gli occhi a tanti appassionati. Altre, invece, hanno fatto parlare di sé ma poi non hanno raggiunto il successo che ci si aspettava. In questo viaggio nel tempo torniamo indietro di 10 anni, più precisamente nel 2015, per rispolverare 10 nuovi modelli che, secondo l'insindacabile giudizio di chi scrive, si sono giocati il titolo di moto più bella e interessante dell'anno.
Kawasaki Ninja H2R e H2
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Iniziamo col botto: presentata al Salone di Colonia, è la sportiva carenata più estrema mai creata dal costruttore giapponese (e noi l'abbiamo provata per raccontarvela). Ha un motore 4 cilindri da 998 cm3 alimentato da uno speciale compressore volumetrico che pompa nei cilindri 200 litri al secondo di miscela aria/benzina... Il risultato è una potenza incredibile, ben 300 CV che spingono la superNinja a velocità stratosferiche (c'è chi ha raggiunto i 400 km/h, qui il video!). Ecco perché la carena in carbonio è piena di spoiler e deflettori: tengono la H2R incollata al suolo. Il telaio è a traliccio in tubi d'acciaio (saldato da dei robot ultra tecnologici), le sospensioni hanno uno schema tradizionale, c'è il forcellone monobraccio in alluminio, i freni Brembo e un ricchissima dotazione elettronica.
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A EICMA, invece, è arrivata la H2, la versione stradale. Rispetto a quella da pista, questa ha un motore "addolcito" e più adatto all'uso su strada: il propulsore qui si ferma a "soli" 200 CV, ma sempre con una prontezza d'erogazione entusiasmante (vi diciamo come va qui). Il segreto è il compressore volumetrico, che offre una spinta lineare e corposissima fin dai bassi. Anche per lei elettronica da MotoGP con controllo di trazione, Launch Control, gestione del freno motore, ABS e quick shift. Lei costava 25.000 euro, la H2R ben 50.000 euro.
Ducati Scrambler
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Dopo tanta attesa, la casa di Borgo Panigale ha presentato la Scrambler, o meglio, "le" Scrambler (infatti sono quattro le versioni disponibili: Icon, Urban Enduro, Full Throttle e Classic). Questa novità è un'interpretazione moderna del modello anni 70, da cui trae ispirazione per numerosi particolari come il serbatoio a goccia in acciaio da 13,5 litri, il manubrio rialzato o la sella scavata. Il m.y. 2015, però, è una moto moderna con forcellone a banana, strumentazione digitale, fari e frecce a led. Il telaio è a traliccio in tubi, il peso è di 170 kg a secco. Il motore è il classico bicilindrico 2 valvole raffreddato ad aria e olio da 803 cm3 e 75 CV, derivato da quello della Monster 796 ma più fluido nell'erogazione. La Icon veniva venduta a 8.240 euro f.c., leggete qui per sapere come va.
Honda RC213V-S
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Sembra impossibile, ma Honda ha veramente prodotto in piccola serie la versione "street legal" (omologata per uso su strada) della RC213V, la MotoGP con cui vinceva Marc Marquez. La componentistica della RC213V-S (questo il nome del modello targato) è di altissimo livello: carene completamente in carbonio, sospensioni Ohlins regolabili e impianto frenante Brembo con ABS sportivo. Il motore V4 da 1.000 cm3 ha un'impianto di scarico 4-in-2 con un terminale basso sul lato destro e uno alto nel codone, esattamente come sulle moto da gara. L'espansione è nascosta sotto alla sella e il serbatoio è in posizione centrale. La versione omologata era limitata a 160 CV a 11.000 giri/min, ma con il kit HRC (solo per la pista) si arrivava a 215 CV a 13.000 giri/min. Qui trovate più dettagli. Prezzo superiore ai 200.000 euro per circa 130 esemplari.
Yamaha YZF-R1
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Anche la casa di Iwata fa sognare gli appassionati con una nuova supersportiva che ha parecchio in comune con le MotoGP di Rossi e Lorenzo. La nuova R1 ha un telaio riprogettato più compatto e un'interasse di soli 1.405 mm. Cerchi e telaietto reggisella sono in magnesio, serbatoio e pistoni in alluminio, scarico, bielle e valvole in titanio: tutte scelte che hanno permesso di fermare il peso a 179 kg a secco. Il motore 4 cilindri in linea a scoppi irregolari è nuovo e arriva ad una potenza massima di 200 CV. Anche l'elettronica è da corsa: al centro di tutto c'è la piattaforma inerziale che controlla l'erogazione nelle varie mappature, controllo di trazione in base alla piega, controllo dello slittamento laterale, controllo dell'impennata, cambio elettronico e assistenza alla partenza. Le sospensioni sono regolabili con forcella a steli rovesciati da 43 mm. La nostra prova in anteprima la trovate qui. Proprio su questo model year ha debuttato la versione R1M con sospensioni elettroniche e carena in carbonio: il prezzo per la più pregiata era di 22.990 euro, per la base invece ci si fermava a 18.490 euro.
Moto Guzzi V7 II
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Torniamo con i piedi per terra e parliamo di una delle moto classiche più amate di sempre, la V7 che ne 2015 si è aggiornata e non poco. Monta (finalmente) un cambio a sei marce che ha consentito di ravvicinare i primi e gli ultimi due rapporti. Insieme alla trasmissione è stata migliorata anche la frizione con un comando più morbido e meglio dosabile. Sulla V7 II debutta anche il nuovo impianto frenante con ABS e il controllo di trazione MGTC. Cambia inoltre la posizione del motore, inclinato di 4° in avanti e abbassato di 10 mm per offrire più spazio alle gambe del pilota. Tre le versioni: Stone, Special e Racer con un prezzo a partire da 8.670 euro. Qui il nostro test con tanto di rilevamenti del centro prove.
BMW S 1000 XR
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Inizia l'era della crossover ad alte prestazione della casa tedesca: la S 1000 XR è diretta concorrente della Ducati Multistrada e si propone come una turistica con spiccate qualità sportive. Il motore 4 in linea è derivato da quello della naked S 1000 R e ha numeri molto interessanti: 160 CV di potenza e 112 Nm di coppia. Il telaio tutto nuovo è a doppia trave in lega leggera, mentre il reparto sospensioni può contare su una forcella a steli rovesciati e un forcellone a doppio braccio oscillante con monoammortizzatore centrale regolabile. Tra gli optional era disponibile il sistema di sospensioni elettroniche ESA. Di serie offriva ABS, due mappature motore (Road e Rain) e il controllo della stabilità ASC; a richiesta la Dynamic e la Dynamic Pro, il controllo di trazione e l'ABS Pro. Il prezzo all'epoca era di 16.200 euro e qui vi raccontiamo come va la prima generazione.
Suzuki GSX-S1000
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Anche il brand di Hamamatsu si lancia nel mondo delle maxinaked con un modello tutto nuovo basato sulle sportive degli anni passati. La GSX-S 1000, infatti, è compattissima e ha un motore 4 cilindri in linea di 999 cm3 derivato da quello della GSX-R 1000, anche se rivisto in numerosi componenti (pistoni più leggeri, nuovo trattamento superficiale dei cilindri, rapporti del cambio, ecc) per renderlo più adatto all'uso stradale (leggete qui la nostra prova). La potenza è di 146 CV, ma a tenere sotto controllo la cavalleria ci pensano un nuovo controllo di trazione regolabile su tre livelli e l'impianto frenante Brembo con pinze monoblocco radiali e ABS. Raffinata la ciclistica con forcellone a banana di derivazione SBK e sospensioni regolabili. Costava 12.290 euro e al suo fianco c'era la GSX-S 1000F, versione carenata soprannominata "lo squalo" per le sue forme appuntite e il color blu mare.
Aprilia RSV4 RF
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Appena conquistato il titolo Mondiale SBK 2014, sia piloti che costruttori, la RSV4 è stata profondamente aggiornata in vista del campionato 2015. Il frontale ridisegnato della superbike di Noale è più protettivo e fanno la loro comparsale luci di posizione a LED. Il motore 4 cilindri a V ha ben 16 CV in più e raggiunge la soglia dei 201 CV: il blocco pesa 1,5 kg in meno, è montato più in basso e il forcellone è stato allungato di 14 mm. Evoluta anche l'elettronica: le tre mappature del motore si integrano con l'ABS sportivo regolabile su 3 settaggi, ma il pacchetto comprende anche traction control, controllo dell'impennata, cambio elettronico e launch control. Volete sapere come va? Cliccate qui! Questa pregiatissima supersportiva è stata prodotta in 500 esemplari ed era venduta ad un prezzo di 21.590 euro: si fa riconoscere per la colorazione basata sul grigio e i cerchi color rosso ciliegia.
Yamaha XJR 1300
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La casa dei tre diapason punta ad un mondo di amanti delle personalizzazioni e rinnova la sua maxi naked retrò con un serbatoio più stretto e filante (ben 6,5 litri in meno della passata versione). Accorciata anche la sella, più simile ai codini monoposto delle sportive anni 70. Altre novità sono il novo scarico 4-in-2-in-1 e i fianchetti in alluminio ispirati alle tabelle porta numero delle moto da corsa di 50 anni fa. Cambia la posizione di guida, più dritta grazie a un manubrio più largo e vicino al pilota, mentre il motore 4 in linea 1300 conferma i 98 CV di potenza (qui la nostra prova). Interessante anche la versione Racer (in foto), dotata di cupolino e parafango anteriore in carbonio e manubrio sportivo in due pezzi. I prezzi erano rispettivamente di 10.390 euro e 11.590 euro.
Quadro Quadro4
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Chiudiamo questa Top10 con un mezzo che definire "bello" è un parolone, ma sicuramente è unico nel suo genere. Il Quadro4 è un nuovo scooter a quattro ruote di Quadro, che piega in curva come una moto grazie alle sospensioni idrauliche sviluppate dalla casa italo svizzera. Il motore deriva da quello del Quadro 350 S, ma ha 2-3 CV in più (30 Cv in totale) ed è montato in posizione centrale per ottenere un miglior bilanciamento dei pesi. La trasmissione sulle ruote posteriori è a cinghia, nel sottosella ci sta un casco integrale mentre nel retroscudo è stata messa una presa USB. Il Quadro4 è omologato come motocarrozzetta e si può guidare con la patente B. Il prezzo era di 10.450 euro e noi lo abbiamo provato.