Ducati Streetfighter V2, super naked a portata di mano
Praticamente una Panigale V2 svestita. È la nuovissima Ducati Streetfighter V2 che la Casa di Borgo Panigale ha appena svelato e sarà disponibile a partire dal mese di dicembre, nella sola colorazione Rosso Ducati con cerchi neri. In realtà ci sono parecchie differenze perché numerosi sono stati gli interventi per adeguarla a un uso stradale, ma l’anima è la stessa
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Entry level... High level
Ducati la definisce la porta di accesso alla famiglia delle sue super naked e in effetti è la reinterpretazione della formula che ha portato alla Streetfighter V4. È comunque un accesso di alto livello: 955 cm³, 153 CV a 10.750 giri/minuto e una vigorosa coppia di 101,4 Nm a 9000 giri/minuto con un buon tiro anche ai bassi e medi regimi la rendono più che divertente, il rapporto finale più corto di quello della Panigale (15/45 invece di 15/43) garantisce una risposta più pronta alle velocità dell’uso stradale.
La linea è cattivissima e riprende gli stilemi della muscolosa Streetfighter V4 ma con linee più filanti: agile, compattissima, caratterizzata dal frontale con il doppio faro a “V” che ricorda il celebre ghigno del Joker, come Ducati tiene a sottolineare. Il faro è inserito in una carenatura a doppio strato che integra le prese d’aria, le cover di carrozzeria indirizzano i flussi di calore e imbrigliano il rumore della moto; lo studio aerodinamico e le prestazioni meno estreme hanno permesso di fare a meno delle ali biplano, che possono comunque essere acquistate come accessorio.
Rispetto alla supersportiva il manubrio è più alto e più largo, così come la sella è più ampia, più lunga e con un’imbottitura più confortevole, e le pedane sono posizionate diversamente.
Anche qui il motore viene impiegato come elemento strutturale della ciclistica, e ad esso è attaccato il forcellone. Il braccio oscillante però è più lungo di 16 mm rispetto quello della Panigale V2 e sono state modificate le misure caratteristiche in funzione delle diverse condizioni di impiego: cannotto di sterzo inclinato di 24°, 94 mm di avancorsa e 1465 mm di interasse; la distribuzione dei pesi, spiccatamente sportiva, prevede carichi 52% all’anteriore e 48% al posteriore. La moto completa pesa 178 kg a secco.
Sono tarate in funzione dell’uso stradale anche le sospensioni: forcella Showa BPF con steli di 43 mm di diametro completamente regolabile, così come è completamente regolabile l’ammortizzatore posteriore Sachs collegato al forcellone monobraccio da un leveraggio progressivo. È Sachs anche l’ammortizzatore di sterzo.
Sui cerchi a cinque razze sono montati pneumatici Pirelli Diablo Rosso IV 120/ 70 ZR17 anteriore e 180/ 60 ZR17 posteriore; l’impianto frenante è costituito da due dischi anteriori di 320 mm di diametro con pinze monoblocco M4.32 e dietro un disco di 245 mm di diametro con pinza a due pistoncini, le pastiglie sono meno aggressive rispetto a quelle della Panigale vista la destinazione stradale.
Il pacchetto elettronico è gestito dalla piattaforma inerziale IMU a sei assi ed è costituito da ABS Cornering EVO, Ducati Traction Control (DTC) EVO 2, Ducati Wheelie Control (DWC) EVO, Ducati Quick Shift up/down (DQS) EVO 2, Engine Brake Control (EBC) EVO. Tre i riding mode disponibili. La moto è dotata di fari full-LED con DRL anteriore e di un dashboard TFT da 4,3” dall’interfaccia intuitiva che richiama il family-feeling dello Streetfighter V4.
Come di consueto è disponibile un ampio catalogo di accessori, tra i quali il kit monoposto, uno scarico Akrapovic omologato e un altro da pista che porta la potenza a 157 CV e permette di risparmiare 7 chili di peso.
Potremo vederla dal vivo a EICMA 2021, cliccate qui per seguire la nostra sezione dedicata e restare sempe aggiornati circa le novità riguardanti il salone di Milano
Ducati la definisce la porta di accesso alla famiglia delle sue super naked e in effetti è la reinterpretazione della formula che ha portato alla Streetfighter V4. È comunque un accesso di alto livello: 955 cm³, 153 CV a 10.750 giri/minuto e una vigorosa coppia di 101,4 Nm a 9000 giri/minuto con un buon tiro anche ai bassi e medi regimi la rendono più che divertente, il rapporto finale più corto di quello della Panigale (15/45 invece di 15/43) garantisce una risposta più pronta alle velocità dell’uso stradale.
La linea è cattivissima e riprende gli stilemi della muscolosa Streetfighter V4 ma con linee più filanti: agile, compattissima, caratterizzata dal frontale con il doppio faro a “V” che ricorda il celebre ghigno del Joker, come Ducati tiene a sottolineare. Il faro è inserito in una carenatura a doppio strato che integra le prese d’aria, le cover di carrozzeria indirizzano i flussi di calore e imbrigliano il rumore della moto; lo studio aerodinamico e le prestazioni meno estreme hanno permesso di fare a meno delle ali biplano, che possono comunque essere acquistate come accessorio.
Rispetto alla supersportiva il manubrio è più alto e più largo, così come la sella è più ampia, più lunga e con un’imbottitura più confortevole, e le pedane sono posizionate diversamente.
Anche qui il motore viene impiegato come elemento strutturale della ciclistica, e ad esso è attaccato il forcellone. Il braccio oscillante però è più lungo di 16 mm rispetto quello della Panigale V2 e sono state modificate le misure caratteristiche in funzione delle diverse condizioni di impiego: cannotto di sterzo inclinato di 24°, 94 mm di avancorsa e 1465 mm di interasse; la distribuzione dei pesi, spiccatamente sportiva, prevede carichi 52% all’anteriore e 48% al posteriore. La moto completa pesa 178 kg a secco.
Sono tarate in funzione dell’uso stradale anche le sospensioni: forcella Showa BPF con steli di 43 mm di diametro completamente regolabile, così come è completamente regolabile l’ammortizzatore posteriore Sachs collegato al forcellone monobraccio da un leveraggio progressivo. È Sachs anche l’ammortizzatore di sterzo.
Sui cerchi a cinque razze sono montati pneumatici Pirelli Diablo Rosso IV 120/ 70 ZR17 anteriore e 180/ 60 ZR17 posteriore; l’impianto frenante è costituito da due dischi anteriori di 320 mm di diametro con pinze monoblocco M4.32 e dietro un disco di 245 mm di diametro con pinza a due pistoncini, le pastiglie sono meno aggressive rispetto a quelle della Panigale vista la destinazione stradale.
Il pacchetto elettronico è gestito dalla piattaforma inerziale IMU a sei assi ed è costituito da ABS Cornering EVO, Ducati Traction Control (DTC) EVO 2, Ducati Wheelie Control (DWC) EVO, Ducati Quick Shift up/down (DQS) EVO 2, Engine Brake Control (EBC) EVO. Tre i riding mode disponibili. La moto è dotata di fari full-LED con DRL anteriore e di un dashboard TFT da 4,3” dall’interfaccia intuitiva che richiama il family-feeling dello Streetfighter V4.
Come di consueto è disponibile un ampio catalogo di accessori, tra i quali il kit monoposto, uno scarico Akrapovic omologato e un altro da pista che porta la potenza a 157 CV e permette di risparmiare 7 chili di peso.
Potremo vederla dal vivo a EICMA 2021, cliccate qui per seguire la nostra sezione dedicata e restare sempe aggiornati circa le novità riguardanti il salone di Milano
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