Ducati Panigale e Streetfighter: ecco le copie cinesi
Queste terrificanti repliche proposte dalla Moxiao si chiamano MX650 e MX500 e sono palesemente copie dei due modelli di punta di Ducati. Già in precedenza la casa cinese aveva clonato le SBK di Borgo Panigale per realizzare modelli da vendere sul mercato interno
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Notizie dalla rete
Negli ultimi tempi l’approccio dei costruttori di moto cinesi è molto cambiato e cominciano a vedersi numerosi modelli interessanti, con una personalità propria e un’eccellente cura delle finiture. Ma non sono tutti così, come dimostrano queste terrificanti repliche proposte della cinese Moxiao. Si chiamano Moxiao MX650 e Moxiao MX500 e sono palesemente copie di due modelli Ducati, rispettivamene la Panigale V4 (cliccate qui per la prova della versione 2022) e la Streetfighter V4.
Già altre copie
La realizzazione è piuttosto grossolana ma sull’ispirazione – o meglio, sul fatto che si tratti di copie sfacciate – non ci sono dubbi. Addirittura fa sorridere il fatto che già in precedenza il marchio cinese in questione aveva realizzato una copia della Panigale bicilindrica (cliccate qui per vederla) e che la nuova Moxiao MX650 sia uno sviluppo del progetto precedente, e abbia dunque conservato l’ammortizzatore posteriore orizzontale del vecchio modello, mentre sulla V4 è montato in verticale.
Ci sono le ali e il forcellone monobraccio come sulla V4 ma sotto il vestito non c’è un motore quattro cilindri, bensì un bicilindrico parallelo di 650 cm3 con le stesse misure caratteristiche dell’analogo motore montato sulla Kawasaki ER-6n, 83 x 60 mm; viene dichiarata una potenza massima molto lontana da quella della vera Panigale V4, 60 CV contro 211, però il peso è superiore di oltre 22 kg – siamo a circa 222 kg – mentre la velocità massima è imbarazzante: 120 km/h.
44 CV per la Streetfighter
Non va meglio per la Moxiao MX500, replica della Streetfighter V4 spinta da un bicilindrico parallelo di 471 cm3 che è una copia del motore montato sull’Honda CB500: 44 CV per un peso di 198 kg, viene promessa la stessa imbarazzante velocità massima della MX650.
È praticamente certo che questi modelli non arriveranno in Europa, dove peraltro troverebbero gli avvocati della Ducati pronti a far valere brevetti e proprietà intellettuale. Il mondo cinese invece è molto più difficoltoso sotto questo aspetto e forse non vale la pena intentare una causa nel Paese dei draghi, dove le regole sono molto diverse. Anche perché è improbabile che un ducatista possa cadere in tentazione davanti a cose del genere...
Già altre copie
La realizzazione è piuttosto grossolana ma sull’ispirazione – o meglio, sul fatto che si tratti di copie sfacciate – non ci sono dubbi. Addirittura fa sorridere il fatto che già in precedenza il marchio cinese in questione aveva realizzato una copia della Panigale bicilindrica (cliccate qui per vederla) e che la nuova Moxiao MX650 sia uno sviluppo del progetto precedente, e abbia dunque conservato l’ammortizzatore posteriore orizzontale del vecchio modello, mentre sulla V4 è montato in verticale.
Ci sono le ali e il forcellone monobraccio come sulla V4 ma sotto il vestito non c’è un motore quattro cilindri, bensì un bicilindrico parallelo di 650 cm3 con le stesse misure caratteristiche dell’analogo motore montato sulla Kawasaki ER-6n, 83 x 60 mm; viene dichiarata una potenza massima molto lontana da quella della vera Panigale V4, 60 CV contro 211, però il peso è superiore di oltre 22 kg – siamo a circa 222 kg – mentre la velocità massima è imbarazzante: 120 km/h.
44 CV per la Streetfighter
Non va meglio per la Moxiao MX500, replica della Streetfighter V4 spinta da un bicilindrico parallelo di 471 cm3 che è una copia del motore montato sull’Honda CB500: 44 CV per un peso di 198 kg, viene promessa la stessa imbarazzante velocità massima della MX650.
È praticamente certo che questi modelli non arriveranno in Europa, dove peraltro troverebbero gli avvocati della Ducati pronti a far valere brevetti e proprietà intellettuale. Il mondo cinese invece è molto più difficoltoso sotto questo aspetto e forse non vale la pena intentare una causa nel Paese dei draghi, dove le regole sono molto diverse. Anche perché è improbabile che un ducatista possa cadere in tentazione davanti a cose del genere...
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