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Yamaha, tanto lavoro in attesa del nuovo motore V4

La casa giapponese ha presentato congiuntamente il team ufficiale e Prima Pramac, che da quest'anno correrà con la M1. Niente proclami, ma uno sviluppo intenso per vedere la nuova moto già prima della fine del 2025

Sepang è la sede degli imminenti test MotoGP che saranno fondamentali per Yamaha e, sempre in Malesia, a Kuala Lumpur, la casa giapponese ha presentato tanto il team ufficiale che la nuova squadra satellite, la Prima Pramac campione del mondo.


Ricomincio da 4

“Parte un nuovo progetto”, “Creare aspettative genera solo pressione”, “Sono emozionato per questo nuovo capitolo”. Le dichiarazioni di Fabio Quartararo in merito alla nuova stagione non sono certo all'insegna dei proclami, e d'altronde il francese è ben consapevole che la strada per tornare al top sarà molto lunga. Dopo un 2024 concluso senza mai entrare in top5, Yamaha potrà solo fare meglio, anche perché ci saranno due Ducati in meno sulla griglia e due M1 in più, il che aumenta e non di poco le possibilità per Iwata di mettere qualche moto in più là davanti. Quanto? Se si riuscisse a vedere anche solo sporadicamente il podio, nel box del francese potrebbero dichiararsi soddisfatti. 

Al fianco di El Diablo ci sarà ancora Alex Rins, si spera in una stagione finalmente senza infortuni. Nella squadra satellite sono stati messi sotto contratto Jack Miller e Miguel Oliveira. Tanta esperienza, per portare un contributo utile soprattutto in termini di sviluppo. Portare in MotoGP un giovane con la moto a questo punto dello sviluppo avrebbe significato solo rischiare di "bruciare" un talento.


Tutto nuovo

Dopo una ventina d'anni termina anche l'avventura di Lin Jarvis, che nel box sarà sostituito da Paolo Pavesio nelle vesti di managing director. Per il nuovo capo delle operazioni, l'obiettivo principale sarà continuare a integrare il lavoro svolto in Giappone con quello che Max Bartolini, Luca Marmorini e tutto il gruppo “italiano” stanno portando avanti qui. Si parla molto, ovviamente – e non è più un segreto- anche del nuovo motore V4, destinato a rimpiazzare il 4 in linea ancora sotto l'attuale regolamento. Troppi i vantaggi del propulsore che adottano tutte le altra case: ingombri laterali ridotti, migliore raffreddamento, possibilità di sviluppare meglio l'aerodinamica, gomme pensate e prodotte ad hoc.

Lo vedremo probabilmente in gara nella seconda parte di stagione, con il tester Raul Fernandez che disputerà un paio di wild card. È quasi superfluo aggiungere infatti che l'architettura del motore influirà sulla moto nel suo complesso – a partire da forcellone, telaio, aerodinamica e la nuova M1 sarà molto diversa da quella che si avvia al pensionamento. Come si potrà gestire insieme lo sviluppo della vecchia 4 in linea, del nuovo V4 e del futuro progetto legato alla 850cc che dovrà debuttare nel 2027, rimane difficile da immaginare, anche se Yamaha sembra avere le risorse economiche per farlo.


Test imminenti

I primi responsi arriveranno già nel corso di questi giorni, prima con lo shakedown e poi con i test ufficiali di Sepang (31 gennaio-02 febbraio). In passato il tracciato malese è stato un circuito amico della M1, ed eventuali risultati positivi non andranno presi con troppo entusiasmo. Il cammino per tornare alla vittoria sarà ancora molto lungo.


 

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