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MotoGP 2021, Morbidelli: “La pericolosità è uno dei problemi del motociclismo”

MotoGP news – L’italo-brasiliano si è raccontato in un’intervista realizzata con Dainese. Franco Morbidelli ha raccontato della sua passione per le due ruote, dei rischi che comporta il motociclismo e di quello che vorrebbe lasciare alle persone che lo guardano
Il valore dello sport
“È molto difficile togliermi le due ruote, è una cosa che mi appartiene da quando sono nato”. A parlare è Franco Morbidelli, che al momento è a casa, dopo l’operazione avuta alla gamba sinistra. L’italo-brasiliano tornerà in pista forse a Misano, il 19 settembre, e ha rilasciato un’intervista a Dainese, lin cui si racconta a 360°: “Sono un ragazzo molto tranquillo, perseguo la serenità. Sono anche focoso delle volte. Sono convinto che lo sport definisce gran parte di una persona, insegna molto. Ti dà un’impronta addosso che poi ti porti dietro nella vita di tutti i giorni. Dà un modo di essere positivo e propedeutico a questo stile di vita di oggi, che è molto frenetico. Ti insegna a superare i limiti, a metterti alla prova, a uscire dagli schemi, a essere libero e tante altre cose”.

"Ogni tanto penso a cosa poter fare da grande"
Parlando della sua grande passione per le due ruote ha detto: “Il fatto che il motociclismo sia uno sport pericoloso non è uno dei motivi per cui ho questa grande passione. La pericolosità è uno dei nei del motociclismo, purtroppo è pericoloso. Se avessi dovuto fare il pilota negli anni 70 e 80, dove la situazione era più dura, le tute e la tecnologia erano inferiori, non so se avrei fatto il pilota. Sono fortunato che sono capitato in questa era, dove la sicurezza è tanta. Quando cado mi faccio male, ma non tanto male. Non mi intimidisce, non mi fa paura risalire in moto”. Morbidelli ha realizzato uno dei suoi grandi sogni: “Speravo di diventare un pilota perché era quello che facevo e che mi piaceva fare. Non magari vincente o avere tante coppe, ho sempre sperato di potermi guadagnare la mia parte di rispetto in questo sport. Non mi sono messo dei paletti o degli obiettivi, ho sempre cercato di fare quello che mi veniva il meglio possibile, basandomi sul riconoscimento che avrei voluto. Mi piacerebbe essere ricordato come uno che guida bene, che è bravo ad andare in moto, un appassionato di moto, un motociclista di moto. Ci si può sempre migliorare, l’ho imparato da Valentino Rossi”. Prima o poi tutto finisce e sul suo ritiro ha detto: “Quel giorno lo vedo ancora molto lontano, ma ogni tanto penso a cosa poter fare da grande. Non mi viene in mente niente. La mia passione per quello che sto facendo adesso mi assorbe talmente tanto che non riesco a pensare a nient’altro”.
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