MotoGP 2020, Ezpeleta: “Potremo disputare tra le 12 e le 16 gare”
MotoGP news - Ci sono diverse novità riguardo il calendario del Mondiale e a parlarne è stato il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta. Lo spagnolo ha raccontato con quali Paesi è in trattativa, come ha organizzato gli spostamenti di ogni membro dei team e del sistema medico e di sicurezza che ci sarà in ogni GP
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MotoGP
Grande organizzazione
Ieri è uscita la notizia che è stato siglato un accordo tra Dorna, l’organizzatrice del Mondiale, e il comune di Jerez, affinché il 19 e il 26 luglio si possano disputare i due primi Gran Premi della MotoGP, proprio sulla pista andalusa. Ora bisogna attendere l’ok dal governo spagnolo, che decreterà se questi due eventi si potranno fare oppure no, e il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta, ospite a DAZN Spagna, ha dichiarato: “Come avevo già spiegato, la nostra idea era quella d’iniziare a fine luglio e di organizzare degli eventi in Europa fino a metà novembre e da quel momento in poi, se fosse possibile fino a metà dicembre, recuperare gli eventi extraeuropei nella parte calda dell’emisfero. Se non fosse possibile, il campionato terminerebbe in Europa. Abbiamo stabilito le basi col Consiglio dell’Andalusia, il Consiglio Comunale di Jerez: come e cosa sarà fatto, come sarà l’organizzazione. Abbiamo presentato loro la nostra proposta, l’hanno accettata ed è la stessa che abbiamo presentato al Governo spagnolo. È quello che stiamo facendo con ciascuno dei paesi dove stiamo pensando di andare. Abbiamo elaborato un protocollo dove abbiamo ridotto il numero di persone che formano parte della famiglia del MotoGP portandolo a 1.300”. Oltre alla Spagna i paesi interessati sono altri tre: “Siamo in trattativa con Brno, con l’Austria e con l’Italia per esaminare diverse possibilità”.
La procedura forse più complicata è quella che riguarda gli spostamenti e lo spagnolo ha raccontato: “Ci stiamo muovendo tenendo in considerazione le misure attuali per poterlo fare nel prossimo futuro anche se spero che da qui a luglio le misure siano migliori rispetto a quelle attuali. Il piano è il seguente: in questo momento i cittadini extraeuropei dovrebbero venire in Europa almeno 14 giorni prima del primo Gran Premio. Poi, tutte le squadre, compresi gli addetti ai lavoratori europei, devono fare un test prima di lasciare il loro paese, e non dev’essere più tardi di quattro giorni prima del momento in cui entreranno nel paese dove si svolgerà il primo GP, in questo caso sarebbe in Spagna. Da quel momento in poi, arriveranno tutti col proprio test a certificare che, quattro giorni prima di venire in Spagna, non avevano il coronavirus e da quel momento in poi faremo anche un altro test quando arriveranno al circuito. Dopo di che, ogni giorno avremo una squadra di medici della clinica Quirón a controllare che le persone impegnate nell’evento non abbiano sintomi e controlleranno la temperatura di ognuno di loro. Poi ci sono una serie di protocolli da seguire nel caso in cui succeda qualcosa, come lo faremmo”. Un calendario potrebbe uscire a inizio giugno ed Ezpeleta ha svelato: “Al momento il numero massimo di gare che si potrebbero disputare dopo le cancellazioni è di 16 tenendo in conto la possibilità di farne alcune fuori dall’Europa. Stiamo gestendo tra le 12 e le 16 gare”.
Ieri è uscita la notizia che è stato siglato un accordo tra Dorna, l’organizzatrice del Mondiale, e il comune di Jerez, affinché il 19 e il 26 luglio si possano disputare i due primi Gran Premi della MotoGP, proprio sulla pista andalusa. Ora bisogna attendere l’ok dal governo spagnolo, che decreterà se questi due eventi si potranno fare oppure no, e il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta, ospite a DAZN Spagna, ha dichiarato: “Come avevo già spiegato, la nostra idea era quella d’iniziare a fine luglio e di organizzare degli eventi in Europa fino a metà novembre e da quel momento in poi, se fosse possibile fino a metà dicembre, recuperare gli eventi extraeuropei nella parte calda dell’emisfero. Se non fosse possibile, il campionato terminerebbe in Europa. Abbiamo stabilito le basi col Consiglio dell’Andalusia, il Consiglio Comunale di Jerez: come e cosa sarà fatto, come sarà l’organizzazione. Abbiamo presentato loro la nostra proposta, l’hanno accettata ed è la stessa che abbiamo presentato al Governo spagnolo. È quello che stiamo facendo con ciascuno dei paesi dove stiamo pensando di andare. Abbiamo elaborato un protocollo dove abbiamo ridotto il numero di persone che formano parte della famiglia del MotoGP portandolo a 1.300”. Oltre alla Spagna i paesi interessati sono altri tre: “Siamo in trattativa con Brno, con l’Austria e con l’Italia per esaminare diverse possibilità”.
La procedura forse più complicata è quella che riguarda gli spostamenti e lo spagnolo ha raccontato: “Ci stiamo muovendo tenendo in considerazione le misure attuali per poterlo fare nel prossimo futuro anche se spero che da qui a luglio le misure siano migliori rispetto a quelle attuali. Il piano è il seguente: in questo momento i cittadini extraeuropei dovrebbero venire in Europa almeno 14 giorni prima del primo Gran Premio. Poi, tutte le squadre, compresi gli addetti ai lavoratori europei, devono fare un test prima di lasciare il loro paese, e non dev’essere più tardi di quattro giorni prima del momento in cui entreranno nel paese dove si svolgerà il primo GP, in questo caso sarebbe in Spagna. Da quel momento in poi, arriveranno tutti col proprio test a certificare che, quattro giorni prima di venire in Spagna, non avevano il coronavirus e da quel momento in poi faremo anche un altro test quando arriveranno al circuito. Dopo di che, ogni giorno avremo una squadra di medici della clinica Quirón a controllare che le persone impegnate nell’evento non abbiano sintomi e controlleranno la temperatura di ognuno di loro. Poi ci sono una serie di protocolli da seguire nel caso in cui succeda qualcosa, come lo faremmo”. Un calendario potrebbe uscire a inizio giugno ed Ezpeleta ha svelato: “Al momento il numero massimo di gare che si potrebbero disputare dopo le cancellazioni è di 16 tenendo in conto la possibilità di farne alcune fuori dall’Europa. Stiamo gestendo tra le 12 e le 16 gare”.
Foto e immagini
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