Marc Marquez, il calvario continua. Quando tornerà e i sostituti
Il pilota spagnolo si dovrà sottoporre alla quarta operazione al braccio destro. I tempi di recupero non sono noti, ma già rientrare a fine estate sarebbe un successo. Honda ha bisogno di lui per sviluppare la nuova moto, ma un Marc a mezzo servizio non fa comodo a nessuno. Non solo Mir per il mercato: si cerca anche Martin
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Marc Marquez si opera un'altra volta al braccio: sarà il quarto intervento in due anni, e l'ennesimo stop di una carriera che si è trasformata in un incubo, dal sogno che era. Dopo avere chiuso le qualifiche del gran premio d'Italia all’undicesimo posto, lo spagnolo della Honda ha convocato una conferenza stampa straordinaria, il cui tema era però pronosticabile: annunciare un nuovo stop, per potersi nuovamente operare all'omero.
Ricomincio da zero
Le indiscrezioni degli ultimi giorni purtroppo hanno trovato conferma: dopo il weekend del Mugello (gara che Marc correrà regolarmente) lo spagnolo volerà negli Stati Uniti per sottoporsi un nuovo intervento al braccio destro, presso la clinica Mayo. Il dottor Joaquin Sanchez Sotelo dirigerà l'operazione, che consisterà nel rompere l'osso di proposito per riallineare i due monconi che al momento non si sono saldati correttamente. Per il pilota della Honda si tratta della quarta operazione dalla caduta del 19 luglio 2020 a Jerez. Nelle ultime settimane Marquez aveva detto più volte che non riusciva più a guidare secondo il suo stile, lamentando ancora parecchio dolore. “Non è stata una decisione facile, ho fatto di tutto per evitarla, ma è l'unico modo per avere un recupero totale. Il mio stile di guida non è più quello di un tempo: non a causa della moto, ma a causa mia. Il mio braccio destro non è più nella sua posizione naturale, c'è troppa rotazione, il medico mi ha suggerito di risolvere questo problema una volta per tutte con il quarto intervento. Loro ci credono e sanno quello che fanno. Non ho idea di quando tornerò in sella, farò tutto step by step, passo dopo passo”.
I tempi di recupero
Dopo l'ultima operazione all'omero i tempi di recupero furono di circa quattro mesi, con una complicazione dovuta a un'infezione che aveva provocato un ulteriore ritardo. Pur ipotizzando un decorso post operatorio più semplice in questa occasione rimane difficile comunque pensare di vedere Marc in pista prima di settembre di quest'anno. È chiaro che la stagione è compromessa, ma proprio il fatto che già non stesse andando come ci si sarebbe potuto aspettare ha forse dato un'ulteriore spinta a prendere in mano la situazione. “Per me è un incubo girare così – dice lo spagnolo con gli occhi lucidi –. Inizierò a preparami per il Mondiale 2023, la Honda mi sostiene e crede in me. So che in alcuni circuiti posso arrivare sul podio, ma io non voglio continuare a correre così. Se non avessi questo carattere, sicuramente mi sarei già ritirato”.
Morale basso
Enea Bastianini alla stampa ha detto che secondo lui la caduta in Q1 potrebbe avere influenzato la decisione. Marquez sostiene di avere deciso in base ai risultati del consulto medico, ma è probabile che Marc – un po' per orgoglio, un po' per stanchezza- non se la sentisse più di correre a mezzo servizio. L'ennesima caduta e una posizione di partenza non all'altezza della sua storia devono avere fatto il resto.
Recuperare un passo alla volta ed essere pronto per i test di fine stagione rimane il vero obiettivo. La prossima stagione deve iniziare meglio, a cominciare da una moto nata sotto la giusta stella.
Honda che fa?
In HRC ora devono correre ai ripari: l'ingaggio di Joan Mir sembrava a buon punto, ma a Tokyo stanno lavorando anche per portare Jorge Martin in Repsol. Non è facile convincere un pilota oggi a mollare una Ducati – ieri cinque moto nei primi cinque posti in griglia- ma oggi Honda può forse offrire quello che non ha mai offerto: il ruolo di successore di Marquez.
Ricomincio da zero
Le indiscrezioni degli ultimi giorni purtroppo hanno trovato conferma: dopo il weekend del Mugello (gara che Marc correrà regolarmente) lo spagnolo volerà negli Stati Uniti per sottoporsi un nuovo intervento al braccio destro, presso la clinica Mayo. Il dottor Joaquin Sanchez Sotelo dirigerà l'operazione, che consisterà nel rompere l'osso di proposito per riallineare i due monconi che al momento non si sono saldati correttamente. Per il pilota della Honda si tratta della quarta operazione dalla caduta del 19 luglio 2020 a Jerez. Nelle ultime settimane Marquez aveva detto più volte che non riusciva più a guidare secondo il suo stile, lamentando ancora parecchio dolore. “Non è stata una decisione facile, ho fatto di tutto per evitarla, ma è l'unico modo per avere un recupero totale. Il mio stile di guida non è più quello di un tempo: non a causa della moto, ma a causa mia. Il mio braccio destro non è più nella sua posizione naturale, c'è troppa rotazione, il medico mi ha suggerito di risolvere questo problema una volta per tutte con il quarto intervento. Loro ci credono e sanno quello che fanno. Non ho idea di quando tornerò in sella, farò tutto step by step, passo dopo passo”.
I tempi di recupero
Dopo l'ultima operazione all'omero i tempi di recupero furono di circa quattro mesi, con una complicazione dovuta a un'infezione che aveva provocato un ulteriore ritardo. Pur ipotizzando un decorso post operatorio più semplice in questa occasione rimane difficile comunque pensare di vedere Marc in pista prima di settembre di quest'anno. È chiaro che la stagione è compromessa, ma proprio il fatto che già non stesse andando come ci si sarebbe potuto aspettare ha forse dato un'ulteriore spinta a prendere in mano la situazione. “Per me è un incubo girare così – dice lo spagnolo con gli occhi lucidi –. Inizierò a preparami per il Mondiale 2023, la Honda mi sostiene e crede in me. So che in alcuni circuiti posso arrivare sul podio, ma io non voglio continuare a correre così. Se non avessi questo carattere, sicuramente mi sarei già ritirato”.
Morale basso
Enea Bastianini alla stampa ha detto che secondo lui la caduta in Q1 potrebbe avere influenzato la decisione. Marquez sostiene di avere deciso in base ai risultati del consulto medico, ma è probabile che Marc – un po' per orgoglio, un po' per stanchezza- non se la sentisse più di correre a mezzo servizio. L'ennesima caduta e una posizione di partenza non all'altezza della sua storia devono avere fatto il resto.
Recuperare un passo alla volta ed essere pronto per i test di fine stagione rimane il vero obiettivo. La prossima stagione deve iniziare meglio, a cominciare da una moto nata sotto la giusta stella.
Honda che fa?
In HRC ora devono correre ai ripari: l'ingaggio di Joan Mir sembrava a buon punto, ma a Tokyo stanno lavorando anche per portare Jorge Martin in Repsol. Non è facile convincere un pilota oggi a mollare una Ducati – ieri cinque moto nei primi cinque posti in griglia- ma oggi Honda può forse offrire quello che non ha mai offerto: il ruolo di successore di Marquez.
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