Ducati ha già "dimenticato" Bagnaia per Marquez? No, ma Pecco deve lavorare duro
Marquez ha dominato e il team è già innamorato di un campione totale. Pecco non è stato abbandonato al suo destino, ma dovrà lavorare duro per recuperare

Il box Ducati, alla vigilia del gran premio di Argentina, vive sicuramente umori opposti: euforia nel lato di Marc Marquez, delusione in quello di Pecco Bagnaia. Nel lungo inverno pre-campionato c'erano dei dubbi sulla tenuta della "coppia" in rosso (o forse c'era solo un po' di crisi d'astinenza da azione), ma il tema al momento non si pone, perché troppa è la differenza di prestazioni tra lo spagnolo e l'italiano.
Intendiamoci: Bagnaia in Thailandia è arrivato terzo, non decimo, e ci sono compagni di squadra che in passato hanno patito ben di più il confronto con il #93. Ma le aspettative del pubblico erano tutte per un confronto serrato tra i due, magari con conseguenti polemiche per gli amanti del sangue che scorre (intendiamoci, sempre sul piano sportivo).
I dubbi di Pecco
Al di là del fatto che Bagnaia aveva detto ancora prima di iniziare la stagione che si comporterà sempre da signore, bisogna sottolineare che Pecco è pilota intelligente, conscio del proprio valore e di quello dell'avversario. Avrebbe avuto senso perciò fare polemica? E su cosa peraltro?
Marquez si è dimostrato imprendibile e Bagnaia lo ha ammesso pubblicamente: "Troppo veloce" e quando le cose stanno così, c'è poco da ingaggiare duelli verbali. Bisogna lavorare per recuperare, magari iniziando a capire cosa non ha funzionato. Pecco in fondo, nel post gp di Thailandia, ha fatto proprio questo: ha chiesto a Dall'Igna di andare a vedere perché la gomma posteriore non dava trazione. E non è il caso di agitare fantasmi complottisti: ci sarà pure una ragione tecnica. Se poi la situazione non dovesse cambiare nei prossimi gran premi, allora si potrà pensare che Marquez abbia qualcosa di magico, probabilmente più nel polso che nella moto.
Il feeling del team
A nessuno è sfuggita la grande gioia di Gigi Dall'Igna, Davide Tardozzi e Mauro Grassilli nel post gara thailandese. Sorrisi, baci e abbracci per Marquez, eroe di giornata, mentre per Pecco ci sono stati qualche parola di conforto, qualche abbraccio consolatorio. Ma di nuovo, non serve andare a ipotizzare un team schierato con l'otto volte campione del mondo: semplicemente Marquez aveva vinto, dominando la gara, e l'entusiasmo dell'entourage era un sincero tributo a una prestazione sportiva disarmante. Trattasi delle più importanti gare di moto del pianeta, e non di una corsa per beneficienza, per cui è normale che gli sguardi di tutti vadano al vincitore. Anche perché i manager in rosso cosa potevano andare a dire a un Bagnaia piuttosto giù di morale? Esagerare nel consolarlo sarebbe equivalso a trattarlo un po' come un bambino, mentre Pecco è un tre volte campione del mondo.
Bagnaia insomma non è stato abbandonato, semplicemente tutti lo aspettano nel posto che Pecco stesso desidera: quello del vincitore.
- Accedi o registrati per commentare