Chi si prende le Yamaha nel 2022? Corsa a due tra Rossi e Petronas o progetto insieme
Lo sponsor di lubrificanti deve decidere se continuare con le M1 o parlare con Suzuki per le GSX-RR clienti. Ma Rossi e Razali potrebbero anche rimanere all'interno dello stesso box, e avere una moto a testa
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News
Il giorno dopo la presentazione del team Petronas, o meglio sarebbe dire del Petronas Yamaha Sepang Racing, le speculazioni sul mercato della MotoGP ripartono sulla base di nuovi elementi.
Sponsor e squadra
Tendenzialmente si è abituati a considerare il Sepang Racing Team come un'entità unica associata al proprio sponsor, eppure le cose non stanno propriamente così. Per esempio Franco Morbidelli ha un contratto di due anni con la squadra, ma la stessa ha un accordo con Yamaha solo fino al termine del 2021. Il team manager Razlan Razali ha spiegato che il costruttore giapponese gli ha già inoltrato “una prima bozza di accordo per i prossimi cinque anni” vale a dire fino a quando non scadrà l'attuale impegno sottoscritto tra Iwata e Dorna in MotoGP. Per Razali l'obiettivo è “chiudere per maggio-giugno”, ma le trattative con altri fornitori non sembrano del tutto tramontate.
Rossi che fa?
Il team manager ha spiegato che la decisione sulle moto da utilizzare in ultima istanza spetta a Petronas e il munifico partner, gigante dei lubrificanti, in questa fase non parrebbe orientato a virare su Suzuki. “Se qualcuno vuole parlarci siamo aperti, ma la decisione finale è di Petronas”. L'eventuale concorrenza di Valentino Rossi per le Yamaha marchiate VR46 passa sotto un “no comment” anche se non sembra facile che il Dottore possa “soffiare” le M1 a Razali. In buona sostanza, Petronas comanda il gioco, e se la multinazionale vorrà continuare con Yamaha, è più probabile che preferisca farlo insieme al team con cui sta già lavorando con profitto, piuttosto che imbarcarsi in una nuova avventura. Per Valentino le possibilità potrebbero diventare due: la prima va nella direzione di “marchiare” una moto VR46, come sta facendo in Esponsorama quest'anno; magari portando Luca proprio sulla “sua” M1. La seconda invece vedrebbe Rossi stesso prendere le Suzuki “satellite”, a patto che il costruttore giapponese si decida a metterle in pista.
Manca Brivio
Davide era il grande e influente sostenitore del progetto di raddoppio degli sforzi; ora che il manager brianzolo si è trasferito in F1, non è detto che ci sia la stessa spinta a seguire quella strada. E poi Rossi ha già un piede in Ducati, dal momento che Marini quest'anno correrà sotto le insegne del team spagnolo Esponsorama. Visti i tempi che corrono, non è detto che l'anno prossimo le cose non rimangano come sono ora: anche Aprilia sembra difficile che possa raddoppiare gli sforzi, e il progetto voluto da Dorna per avere quattro moto per ogni costruttore potrebbe rimanere ancora per un po' solo sulla carta.
Sponsor e squadra
Tendenzialmente si è abituati a considerare il Sepang Racing Team come un'entità unica associata al proprio sponsor, eppure le cose non stanno propriamente così. Per esempio Franco Morbidelli ha un contratto di due anni con la squadra, ma la stessa ha un accordo con Yamaha solo fino al termine del 2021. Il team manager Razlan Razali ha spiegato che il costruttore giapponese gli ha già inoltrato “una prima bozza di accordo per i prossimi cinque anni” vale a dire fino a quando non scadrà l'attuale impegno sottoscritto tra Iwata e Dorna in MotoGP. Per Razali l'obiettivo è “chiudere per maggio-giugno”, ma le trattative con altri fornitori non sembrano del tutto tramontate.
Rossi che fa?
Il team manager ha spiegato che la decisione sulle moto da utilizzare in ultima istanza spetta a Petronas e il munifico partner, gigante dei lubrificanti, in questa fase non parrebbe orientato a virare su Suzuki. “Se qualcuno vuole parlarci siamo aperti, ma la decisione finale è di Petronas”. L'eventuale concorrenza di Valentino Rossi per le Yamaha marchiate VR46 passa sotto un “no comment” anche se non sembra facile che il Dottore possa “soffiare” le M1 a Razali. In buona sostanza, Petronas comanda il gioco, e se la multinazionale vorrà continuare con Yamaha, è più probabile che preferisca farlo insieme al team con cui sta già lavorando con profitto, piuttosto che imbarcarsi in una nuova avventura. Per Valentino le possibilità potrebbero diventare due: la prima va nella direzione di “marchiare” una moto VR46, come sta facendo in Esponsorama quest'anno; magari portando Luca proprio sulla “sua” M1. La seconda invece vedrebbe Rossi stesso prendere le Suzuki “satellite”, a patto che il costruttore giapponese si decida a metterle in pista.
Manca Brivio
Davide era il grande e influente sostenitore del progetto di raddoppio degli sforzi; ora che il manager brianzolo si è trasferito in F1, non è detto che ci sia la stessa spinta a seguire quella strada. E poi Rossi ha già un piede in Ducati, dal momento che Marini quest'anno correrà sotto le insegne del team spagnolo Esponsorama. Visti i tempi che corrono, non è detto che l'anno prossimo le cose non rimangano come sono ora: anche Aprilia sembra difficile che possa raddoppiare gli sforzi, e il progetto voluto da Dorna per avere quattro moto per ogni costruttore potrebbe rimanere ancora per un po' solo sulla carta.
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