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Smartphone alla guida, le multe sono pochissime

Quella della guida distratta con lo smartphone in mano rappresenta oggi una delle più frequenti e pericolose infrazioni al Codice della Strada. Tuttavia, causa anche l’impossibilità di accertarla, rimane anche tra le meno sanzionate di tutte. Secondo la Polstrada ci vuole il pugno di ferro

Smartphone al volante

Benché tra le pratiche oggi più diffuse e pericolose, la guida distratta con lo smartphone in mano è anche tra le meno sanzionate di tutte. Il problema, com’è chiaro, sta nella difficoltà da parte delle forze dell’ordine di accertare l’infrazione e procedere quindi con  la relativa sanzione. Il problema potrebbe essere - almeno in parte - risolto con l’istallazione in un futuro non troppo lontano di specifiche telecamere in grado di riconoscere in automatico il comportamento del guidatore e procedere così, un po’ come farebbe un’autovelox, con il rilascio della multa. Benché alcuni esperimenti in tal senso siano già stati avviati, per il momento si discute circa la necessità, perlomeno, di aumentare le sanzioni. In prima linea a suggerire utilizzo del pugno di ferro è la stessa Polstrada che, accanto alla sanzione economica, chiede il ritiro della patente già alla prima infrazione. Allo stato attuale, la legge prevede infatti la sospensione della licenza di guida da uno a tre mesi, ma solo in caso di recidiva. I numeri, d’altra parte, sono allarmanti: l’Unione Nazionale Consumatori ha pubblicato infatti alcuni dati Aci/Istat riferiti al 2017 che mostrano come solo lo 0,36% del totale delle multe abbia sanzionato l’uso del telefono in auto. Su un totale di quasi 18 milioni di multe staccate nel corso anno, i dati parlano, nel dettaglio, di soli 61.929 automobilisti pizzicati con il telefonino.  Una cifra “che equivale a zero - ha commentato il presidente dell’Unc Massimiliano Dona - considerato che è anche la violazione più frequente in Italia, ripetuta svariate volte al giorno dalla quasi totalità degli automobilisti”. In queste ore, lo ricordiamo, in Parlamento si sta discutendo la riforma del Codice della Strada: accanto all’ipotesi d’alzare il limite massimo di velocità in autostrada a 150 km/h, potrebbe essere la volta buona per inasprire le pene e tentare in modo più risoluto d’arginare il problema.
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