Noleggio a lungo termine, l'onere del bollo "passa" ai clienti
Dalla società che noleggia il veicolo, l’onere del bollo potrebbe passare al cliente, obbligato ad occuparsi di pagamento e burocrazia. Immediata la reazione di Aniasa, preoccupata dal rischio evasione: più burocrazia e meno introiti per l’erario, "un assurdo passo indietro"
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Noleggio a lungo termine
Gli automobilisti e i motociclisti a bordo di veicoli noleggiati a lungo termine - cioè con un contratto di durata pari o superiore ai 12 mesi - potrebbero essere costretti a pagare il bollo di tasca loro, con spese stabilite dalla Regione di residenza. Attualmente, lo ricordiamo, il pagamento della tassa - e tutta la relativa burocrazia - spetta alle compagnie di noleggio, obbligate a versare la quota alla regione in cui ha sede la società stessa. Le cose però potrebbero presto cambiare. La novità arriverebbe dall’intenzione - positiva - di eliminare gli effetti della concorrenza fiscale tra le Regioni, considerando appunto che, come accennato sopra, le società pagano alla regione dove hanno sede e non a quella in cui effettivamente viene noleggiato il veicolo.
Introdotte dal decreto fiscale approvato alla fine del 2019, se applicate, le nuove regole avrebbero un impatto enorme per migliaia di utilizzatori e, non da ultimo, sull’entrate per l’erario, “minacciate” dal rischio evasione.
La reazione dell’Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, è stata per tanto immediata: “così aumenterebbero la burocrazia e i costi per chi usa l’auto aziendale (150mila clienti tra aziende, privati e Pubblica amministrazione), che produrrà minori introiti per l’erario, con il rischio concreto di una forte crescita dell’evasione della tassa automobilistica e di un boom di contenziosi connessi al mancato o non corretto pagamento del bollo”. Il nuovo sistema sarebbe “un assurdo passo indietro — prosegue la lettera dell’Aniasa —, l’esatto contrario del concetto di smart mobility”.
Nel dettaglio, si parla si oltre 1 milione di veicoli a noleggio e di automobilisti residenti in venti regioni con altrettante specifiche regolamentazioni. Per il 2020 sono stimate 3.500.000 operazioni di pagamento e, in generale, un aumento della burocrazia e dei costi per chi si affida al servizio di noleggio.
Introdotte dal decreto fiscale approvato alla fine del 2019, se applicate, le nuove regole avrebbero un impatto enorme per migliaia di utilizzatori e, non da ultimo, sull’entrate per l’erario, “minacciate” dal rischio evasione.
La reazione dell’Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, è stata per tanto immediata: “così aumenterebbero la burocrazia e i costi per chi usa l’auto aziendale (150mila clienti tra aziende, privati e Pubblica amministrazione), che produrrà minori introiti per l’erario, con il rischio concreto di una forte crescita dell’evasione della tassa automobilistica e di un boom di contenziosi connessi al mancato o non corretto pagamento del bollo”. Il nuovo sistema sarebbe “un assurdo passo indietro — prosegue la lettera dell’Aniasa —, l’esatto contrario del concetto di smart mobility”.
Nel dettaglio, si parla si oltre 1 milione di veicoli a noleggio e di automobilisti residenti in venti regioni con altrettante specifiche regolamentazioni. Per il 2020 sono stimate 3.500.000 operazioni di pagamento e, in generale, un aumento della burocrazia e dei costi per chi si affida al servizio di noleggio.
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