Gli e-fuels sono davvero ecologici?
Alla ricerca di (temporanee) alternative all’elettrico, alcuni costruttori hanno recentemente dimostrato un interesse particolare verso i combustibili sintetici. Una “seconda chance” per i motori termici che, tuttavia, sembrerebbe molto meno ecologica e vantaggiosa di ciò che si pensava…
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Green Planet
Prodotti tramite processi alimentati da energia elettrica rinnovabile o idrogeno, gli e-fuels potrebbero non essere così green come si pensava (o si diceva). A sostenerl l'associazione ambientalista Transport & Environment, autrice di un interessante report che, prendendo in esame circa 100 litri di carburante sintetico in tre diverse formulazioni, ne ha misurato i livelli di emissioni secondo il ciclo omologativo e secondo un utilizzo reale. Contenendo una bassissima percentuale di petrolio, i carburanti sintetici possono vantare emissioni di CO2 prossime allo zero, questo è vero, ma altrettanto non si può dire a proposito degli ossidi di azoto, gas derivanti da qualsiasi processo di combustione nonché responsabili di gravi e diffusi problemi per la salute umana ed animale. I dati emersi dallo studio sono molto interessanti: le misurazioni effettuate su di un veicolo alimentato a e-fuel (in questo caso un’automobile) segnano infatti emissioni fino a 22-23 mg/km di NOx contro i 24 mg/km misurati in una “normale” auto a benzina. Una differenza minima, pressoché inesistente, che mette nuovamente in dubbio la presunta “ecologicità” di questi carburanti. “Oltre ad essere inefficienti e costosi - ha spiegato Veronica Aneris, direttrice di Transport & Environment Italia - gli e-Fuels non risolvono il macro problema della qualità dell’aria, un dettaglio non trascurabile per l’Italia che si è confermata maglia nera in Europa per morti da ossidi di azoto anche quest’anno.”
Inquinanti e costosi
Se sommata a quella dei costi di produzione, decisamente più alti rispetto a quelli necessari per i combustibili “tradizionali”, la questione non è di poco conto, anzi: alla ricerca di soluzioni alternative, anche se temporanee, all’elettrificazione dei veicoli, numerosi costruttori hanno infatti in questi ultimi tempi rivolto agli e-fuels una particolare attenzione. Tra questi, ve ne parlavamo qui, anche Ducati che, seguendo l’esempio della “cugina” Porsche, insieme a Siemens Energy ha deciso di avviare un progetto pilota per la realizzazione del primo impianto integrato al mondo per la produzione su larga scala di carburanti sintetici, e si è detta decisamente interessata ad approfondire la questione.
In ogni caso, è bene sottolinearlo, il report non va in alcun modo inteso come un “colpo” mortale agli e-fuels in generale che, al contrario, continuano a dimostrarsi, se paragonati alle alternative elettriche, decisamente più vantaggiosi in numerosi settori quali, per esempio, quello aeronautico.
Inquinanti e costosi
Se sommata a quella dei costi di produzione, decisamente più alti rispetto a quelli necessari per i combustibili “tradizionali”, la questione non è di poco conto, anzi: alla ricerca di soluzioni alternative, anche se temporanee, all’elettrificazione dei veicoli, numerosi costruttori hanno infatti in questi ultimi tempi rivolto agli e-fuels una particolare attenzione. Tra questi, ve ne parlavamo qui, anche Ducati che, seguendo l’esempio della “cugina” Porsche, insieme a Siemens Energy ha deciso di avviare un progetto pilota per la realizzazione del primo impianto integrato al mondo per la produzione su larga scala di carburanti sintetici, e si è detta decisamente interessata ad approfondire la questione.
In ogni caso, è bene sottolinearlo, il report non va in alcun modo inteso come un “colpo” mortale agli e-fuels in generale che, al contrario, continuano a dimostrarsi, se paragonati alle alternative elettriche, decisamente più vantaggiosi in numerosi settori quali, per esempio, quello aeronautico.
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