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Claudio Domenicali: nulla di intoccabile sulle prossime Ducati

Il nuovo AD di Ducati, Claudio Domenicali, parla dei progetti futuri e della MotoGP, il colpevole degli scarsi risultati nella classe regina è stato individuato, mentre per gli sviluppi dei prossimi modelli non ci sono limiti...

Il nuovo AD parla di sport e produzione

Il sito americano Asphalt&Rubber ha intervistato Claudio Domenicali, il nuovo amministratore delegato della casa bolognese ha le idee chiare e difende il lavoro fatto finora. Secondo lui il vero problema della Ducati in MotoGP sono le gomme Bridgestone. 

Una delle domande che gli appassionati si pongono: perché fare progetto così simile alla MotoGP per una moto da strada come la 1199 Panigale, quando si hanno così tanti problemi sulle moto da corsa?
Questa è una bella domanda,il fatto è che la MotoGP corre con un tipo di pneumatico che non asseconda il telaio come vorremmo. Con Pirelli in Superbike, abbiamo fatto un ottimo lavoro, e questo credo sia il motivo principale per cui la Panigale funziona molto bene, quindi secondo noi è che c'è forse qualcosa nella carcassa del pneumatico della MotoGP che causa questo problema.

Vedremo la MotoGP tornare al motore portante o manterrete la rotta con il telaio in alluminio a doppio trave?
Credo sia parte dello sviluppo che la squadra opera in con il signor Gobmeier. Le risposte arriveranno il mese prossimo, sono sicuro che è difficile da dire ora, da inizio anno abbiamo diviso tutte le responsabilità: il reparto corse è gestito direttamente dal Sig. Gobmeier e io sono alla produzione e sviluppo, così naturalmente c'è uno scambio di informazioni, ma è la sua decisione che conta ora.

Ha detto che per le moto da strada, è necessario mantenere i clienti soddisfatti. Ci sono certe cose sulle moto Ducati che non si possono cambiare? Sarà sempre un bicilindrico 90°? Però siete passati del telaio a traliccio al motore portante. 
Penso che non ci sia nulla di intoccabile. Tutto deve essere discusso di volta in volta, in funzione della tecnologia e a seconda dei tempi. Il telaio a traliccio era una struttura molto buona, perché era molto leggero e rigido allo stesso tempo. Ma se si voleva fare un ulteriore passo avanti, in termini di leggerezza bisognava cambiare. Non è un problema se si tratta di un traliccio, telaio a doppia trave, telaio in alluminio, o qualsiasi altra cosa, se si continua ad avere un telaio, si continua ad avere qualcosa che è pesante otto, dieci, undici chili. Ma ora con la Panigale, abbiamo un telaio di soli quattro chili. Questo è un grande cambiamento. E' una soluzione che non verrà applicata a tutta la gamma ma verrà ampliata in futuro. Il punto principale è che è necessaria la progettazione di un motore che è in grado di far fronte a questo tipo di telaio. Deve avere tutti i punti di fissaggio per il telaio nelle teste e ha bisogno di avere dei punti di fissaggio sul retro per l'ammortizzatore. Quindi, non si può semplicemente prendere un motore e imbullonarlo su un telaio. Questo è il motivo per cui ci vorrà del tempo per vedere questo concetto espandersi nella gamma.

State pensando di tornare a una cilindrata 1000 per la Superbike e correre senza air restrictor? Oppure rimarrete a 1200?
Non c'è modo che un 1000, anche senza air restrictor, sia in grado di competere con un quattro cilindri. Niente da fare.

Che cosa ne pensa della tecnologia elettrica e il suo futuro?
Penso che sia una bella tecnologia, quindi siamo positivi sul suo sviluppo. Ma sentiamo che non è ancora matura per il mercato. Ci sono poblemi con l'autonomia delle batterie e gli appassionati non sono ancora pronti, quindi siamo alla ricerca di nuove soluzioni prima di fare qualcosa per il futuro.
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