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MotoGP - Ancora due moto libere per il 2022, ma mancano i piloti!

Dopo la firma di Maverick Vinales con Aprilia e il passaggio di Franco Morbidelli al team factory, restano da sistemare le due M1 del team Petronas. Con il ritiro dello sponsor petrolifero però non sarà semplice per i malesi trovare i soldi per ingaggi di alto profilo
Finalmente è arrivata l'ufficialità dell'ingaggio di Maverick Vinales da parte di Aprilia, una mossa che da un mese a questa parte ha destabilizzato il mercato MotoGP. Lo spagnolo si è accordato per un anno – con una opzione di rinnovo per una ulteriore stagione-, il che toglie le castagne dal fuoco per Noale. Lorenzo Savadori rimarrà come collaudatore, Andrea Dovizioso pure, o forse no.

Effetto domino
Si era tanto parlato di Dovizioso in Aprilia nel 2022, e inizialmente i test svolti avevano lasciato ben sperare. Tuttavia, al crescere del numero di prove effettuate dal forlivese con la moto veneta non sono aumentate anche le percentuali di un suo ingaggio al servizio di Rivola. Andrea ha sempre detto di volere precise garanzie tecniche per un suo ritorno, ma nemmeno una Aprilia costantemente in top10 è bastata a smuovere i suoi appetiti. D'altronde lo si è visto proprio a Spielberg: nonostante una RS-GP libera – quella dell'infortunato Lorenzo Savadori-, Dovi ha scartato la possibilità di scendere in pista, tra l'altro su un tracciato che è uno dei suoi favoriti (per lo meno in termini di risultati conseguiti). Ma con le KTM occupate, al momento attuale rimangono libere solo le due Yamaha del Sepang Racing Team, orfano di Petronas.

M1 sì, ma quali?
Il punto è che il colosso petrolifero malese ha già deciso di lasciare la MotoGP, ragion per cui i soldi in cassa non saranno moltissimi. Razali proseguirà con i suoi l'avventura solo in classe regina (non in Moto2 e Moto3), al momento però si parla di una fornitura di due M1 clienti al suo team. Insomma, chi correrà con le Yamaha del SRT si troverà le moto che stanno usando in questa stagione Quartararo, Rossi e Vinales, non il miglior viatico per il successo (soprattutto considerando che dall'anno prossimo lo sviluppo sarà di nuovo liberato). E allora conviene a Dovizioso salire su una moto che sarà di nuovo la più vecchia del gruppo? Probabilmente no, anche se il suo manager, Simone Battistella, nello scorso weekend era al Red Bull Ring ed è stato visto parlare con il Sepang Racing Team. Sembra più facile che Razali alla fine si affiderà a due giovani, i nomi che circolano sono quelli di Darryn Binder (che proverà una R1 a Brno per fare vedere cosa può fare su moto più grosse), Iker Lecuona, Jake Dixon, Sam Lowes.

Gli italiani
L'assalto a Marco Bezzecchi non sembra essere andato a buon fine, Ducati vuole il Bez e rimanere nell'Academy sembra la scelta migliore per la carriera di Marco. Il team VR46, con o senza arabi, rimane un vivaio eccezionale e sembra così che in MotoGP si riformerà la coppia con Luca Marini.
Esaurite le selle in classe regina, per Danilo Petrucci si intensificano i colloqui con Ducati in superbike. Il team Aruba però sta ragionando anche su un ritorno di Alvaro Bautista, il più probabile sostituto di Scott Redding, sempre che l'inglese lasci (BMW possibile destinazione). Altrimenti ci sarebbe posto nel team Barni, ma a quel punto bisogna vedere se la soluzione sarebbe gradita a Petrux, che per salire sulla Panigale V4-R vorrebbe la garanzia almeno di un trattamento da ufficiale.

Update (19/08)
Alvaro Bautista ha effettivamente firmato con il team Aruba, che ha anche confermato Michael Ruben Rinaldi sulla seconda moto. Mentre Scott Redding sta valutando la BMW ufficiale, per Danilo Petrucci le chanche di un approdo in sbk sembrano legate a una moto "ufficiale" in un team privato.
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