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Dakar, i "magnifici 7" (più uno) che possono vincere il rally

Skyler Howes ha un vantaggio di soli 13 secondi su Kevin Benavides e Mason Klein. Toby Price completa il poker di Husqvarna e KTM in testa alla gara, poi seguono le Honda di Quintanilla e Van Beveren. Anche Daniel Sanders può ancora puntare al successo, Joan Barreda è la variabile impazzita del gruppo

Il giorno di riposo divide le due settimane del Dakar, con la seconda, che inizierà domani, come sempre decisiva a definire i giochi per la vittoria finale. Se è vero che mancano “solo” sei tappe al podio finale, con l'ultima che difficilmente influirà sulla classifica, dal nono stage in poi i concorrenti macineranno tappe da oltre 600 chilometri, con l'entrata nel temuto Empty Quarter, un deserto capace di scompaginare in una speciale più di quanto sono riuscite a fare le prime sette tappe. I distacchi tra i primi sono poi davvero risicati, e ci sono almeno sette piloti - forse otto- in lizza per la vittoria finale.

 

Tutto da rifare

Verrebbe da dire, guardando alla generale. Dopo i due minuti di penalità inflitti a Mason Klein, Skyler Howes è tornato leader della classifica, ma il vantaggio del pilota Husqvarna sul giovane connazionale è di appena 13 secondi, lo stesso margine che conta su Kevin Benavides. Il campione dell'edizione 2021 fino a oggi ha mantenuto un atteggiamento prudente: nonostante otto diversi vincitori nei sette stage – più il prologo- disputati, il suo nome non è ancora comparso al top di fine giornata. L'argentino d'altronde ha sempre vinto almeno una tappa in ogni Dakar corso (tranne che nel 2019), ma mai più di una, se non due anni fa, quando appunto è riuscito a conquistare la vittoria finale.

Tanto il leader della generale, quanto i suoi due più diretti inseguitori sono equipaggiati con la moto più vincente della storia del rally. Sotto questo aspetto il giovane Klein non va sottostimato: pur correndo per un team clienti, è ben equipaggiato e sta mostrando una costanza da veterano.

 

Gli inseguitori

Dietro i primi tre i distacchi aumentano, ma non in misura drammatica. Toby Price è quarto ad appena 1'58” da Howes e l'australiano sta correndo una gara misurata. Ha vinto il prologo e come Benavides non ha voluto strafare; le sue chances di vittoria finale al momento sono ottime e se non avesse pasticciato proprio nell'ottava tappa, sarebbe ancora più avanti.

La prima Honda in classifica è solo quinta: il cileno Pablo Quintanilla è arrivato secondo l'anno scorso e nel 2020, ma soprattutto nella passata edizione è arrivato davvero vicino a fare il colpo grosso. Si è avvicinato a questa edizione recuperando da un brutto infortunio, ma ora è al cento per cento e andrà tenuto d'occhio: 2'45” di ritardo sono un niente a questo punto del rally.

Dietro Quintanilla c'è la Honda del suo nuovo compagno di squadra: Adrien van Beveren ha già vinto uno stage ed è a soli 4” dal cileno, il feeling del francese con la moto è ottimo e la fame di successo di AVB non andrà sottovalutata.

 

Ancora nei giochi

Ci sono altri due piloti che non vanno dimenticati: Daniel Sanders (+7'03”) viene da un 2022 travagliato, ma al Dakar si è presentato con il giusto setting mentale. Il pilota GasGas non è al cento per cento fisicamente – problemi allo stomaco- ma non demorde. “Sto ancora combattendo un po' con questo disordine. Spero di essere in forma per domani. Mi riposerò e cercherò di presentarmi al meglio per la nona tappa”. Infine non bisogna dimenticare Joan Barreda: Bang Bang è a 7'21”, ha sporcato la sua gara con qualche errore di navigazione di troppo, ma al momento è nella posizione perfetta per rientrare almeno in top5. Per puntare al podio però dovrà tirare fuori qualcosa di speciale, ha sei tappe per riuscirci.

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