Le CRT sono più lente delle Moto2?

Moto2 e CRT alla pari, anzi no

Alla fine dei test IRTA di Jerez è emerso chiaramente un dato: quasi tutte le CRT girano più lentamente delle migliori Moto2. Considerando che la Moto2 (motori 600 derivati Honda) è la classe d’ingresso del mondo “dorato” della MotoGP c’è da preoccuparsi. È evidente che le CRT (motori derivati dalle 1000 di serie) necessiterebbero di più tempo per essere sviluppate in modo da poter ben figurare nella classe regina.

Si salvano solo le Aprilia

L’italiano Marco Corti in sella alla Moto2 Kalex ha girato in 1’42” 120: certo, è quasi 2 secondi più lento di Stoner, ma è più veloce di (quasi) tutte le CRT scese in pista. L'unico pilota CRT che vada più forte è Randy De Puniet sulla Aprilia ART con 1’41”645, mentre i suoi “colleghi” Pasini, Pirro, Ellison, Silva e Hernandez hanno girato tutti abbondantemente sopra1’42”. È vero che Jerez è una pista "guidata" dove conta molto la ciclistica e (un po’) meno il motore, ma non possiamo dimenticare che la differenza di potenza tra CRT e Moto2  è nell’ordine degli 80 CV… Al momento il divario di prestazioni tra motori "liberi" e derivati di serie è troppo elevato: secondo molti osservatori le CRT in gara potrebbero rivelarsi pericolosi ostacoli per le "vere" MotoGP.

Manca lo sviluppo

Sulle CRT lo sviluppo dei motori e, soprattutto, quello di elettronica e ciclistica è agli inizi: buttarle ora nella mischia potrebbe rivelarsi una mossa realmente azzardata. La MotoGP è la massima espressione del motociclismo sportivo: i costi eccessivi l'hanno forse messa in crisi (come dimostrano i recenti casi di Suzuki e Kawasaki che hanno dato forfait), ma la soluzione delle CRT potrebbero rivelarsi una boomerang capace di dare il "colpo di grazia" alla classe regina.