Stati generali della mobilità 2019: se l'elettrico favorisce la Cina, meglio i Diesel
Organizzati da Federmotorizzazione, sono ripartiti da Milano gli Stati Generali della Mobilità, appuntamento che con la formula di evento ha permesso un confronto utile a fornire risposte concrete al settore dell’automotive. Ospitato da Confcommercio, l’incontro s’è focalizzato sulla necessità di rinnovare il parco veicoli circolanti in Italia, sottolineando i rischi economici derivanti dall’abbandono dei motori Diesel
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Industria e finanza
Mobilità geen...
Promosso da Federmotorizzazione e Assomobilità Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, l’incontro Stati Generali della Mobilità svoltosi nella sede milanese di Confcommercio ha avuto come obiettivo primario “l'analisi della mobilità come bene primario per la comunità”. Dopo una prima lettura dei dati relativi al valore di un comparto - quello cioè dell’automotive - che interessa 125.000 imprese e che nel prossimo futuro necessiterà di incrementare l'aspetto della formazione, il focus è stato spostato sul futuro dell'elettrico, che attualmente vede l'offerta superare ampiamente la domanda da parte del mercato. S’è discusso in particolare sulla necessità di intervenire sul rinnovamento del parco circolante, operazione necessaria al raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2030 in tema di riduzione di emissioni di CO2. Da qui la scelta della politica di “criminalizzare il diesel”, intesa dalla maggioranza dei relatori presenti all’incontro come “opposta” alla soluzione più efficace, che al contrario dovrebbe passare attraverso un utilizzo di tutte le tecnologie più attuali. “Le previsioni per il prossimo decennio – ha spiegato il professor Sergio Savaresi del Politecnico di Milano – parlano di uno sviluppo delle auto elettriche ed elettrificate ma non supereranno quote del 20-30 per cento. Il resto resterà legato ai motori termici”. “L'errore di fondo - ha quondi precisato l'onorevole Luca Squeri - sta nel fatto che si pensi che l'energia elettrica sia la soluzione per tutti i problemi; purtroppo non è così, poiché non è un'energia primaria, ma deve essere prodotta. E non bisogna cadere nell'errore di utilizzare sistemi che non sono compatibili con il raggiungimento degli obiettivi, come il ricorso all'eolico e al fotovoltaico. Ma chi ci governa non capisce e imbocca strade sbagliate”. Il focus s’è quindi “spostato” su argomenti di carattere prevalentemente economico, con riferimenti ai vantaggi e agli svantaggi - per il nostro Paese - derivanti dall’introduzione di tecnologie più moderne da “sostituire” ai vecchi diesel: “la realtà è complessa e non si possono avere risposte semplici per mobilità - ha detto Raffaele Cattaneo, assessore ad Ambiente e Clima della Regione Lombardia - L'azione più efficace per ridurre le emissioni è senza dubbio la sostituzione del parco obsoleto con veicoli nuovi, a prescindere dalla loro tecnologia. Se il mercato offre soluzioni efficaci, non ci sono motivi per vietarne l'uso e, oggettivamente, è una sciocchezza la lotta al diesel che peraltro è un'eccellenza tecnologica europea, quindi rischiamo di arrecarci del male, facendo un favore alla Cina, fortemente impegnata sull’elettrico”.
L’assessore a Mobilità e Ambiente del Comune di Milano Marco Granelli ha quindi riportato il discorso su tematiche più vicine ai cittadini e alle necessità di ogni giorno, difendendo le numerose criticità segnalate da chi quotidianamente deve entrare a Milano per lavoro. “Il problema della nostra città - ha spiegato Granelli - è l'impossibilità di muoversi quando ci si avvicina al centro con un veicolo a motore, lo confermano i primi rilevamenti delle telecamere poste ai varchi della nuova Area B; eravamo partiti da stime di 600.000 auto veicoli quotidiani, ma questi dati devono esser rivisti al rialzo. Mentre l'Area C non è fatta per punire, ma per aumentare la velocità di transito, e questa è una realtà”.
Sta di fatto che, anche in termini di emissioni, i livelli registrati in una città come Milano hanno più volte superato le soglie e i parametri massimi, con serie ripercussioni, anche, sulla salute dei cittadini. Spingere per l’utilizzo di veicoli meno inquinanti - due ruote in primis - , favorire una mobilità basata anche sullo sharing e sull’elettrico - anche a costo di “favorire” in tal senso la Cina dovrebbero essere obiettivi da raggiungere il prima possibile.
L’assessore a Mobilità e Ambiente del Comune di Milano Marco Granelli ha quindi riportato il discorso su tematiche più vicine ai cittadini e alle necessità di ogni giorno, difendendo le numerose criticità segnalate da chi quotidianamente deve entrare a Milano per lavoro. “Il problema della nostra città - ha spiegato Granelli - è l'impossibilità di muoversi quando ci si avvicina al centro con un veicolo a motore, lo confermano i primi rilevamenti delle telecamere poste ai varchi della nuova Area B; eravamo partiti da stime di 600.000 auto veicoli quotidiani, ma questi dati devono esser rivisti al rialzo. Mentre l'Area C non è fatta per punire, ma per aumentare la velocità di transito, e questa è una realtà”.
Sta di fatto che, anche in termini di emissioni, i livelli registrati in una città come Milano hanno più volte superato le soglie e i parametri massimi, con serie ripercussioni, anche, sulla salute dei cittadini. Spingere per l’utilizzo di veicoli meno inquinanti - due ruote in primis - , favorire una mobilità basata anche sullo sharing e sull’elettrico - anche a costo di “favorire” in tal senso la Cina dovrebbero essere obiettivi da raggiungere il prima possibile.
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