Shanghai Custom Street Tracker: il custom diventa elettrico
Scordiamoci per una volta filtri, cornetti d’aspirazione, carburatori FCR, pistoni maggiorati e altri particolari che fanno parte dell’immaginario special di motori a benzina. Stavolta la cosa è più... elettrizzante.
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Fuoriserie
Un classico reinterpretato
Fare di necessità virtù, ecco qual’è stata la qualità più importante dell’officina Shanghai Custom del neozelandese Matthew Waddick.Come si desume dal nome, il garage ha base nella megalopoli cinese ed è attivo da circa tre anni nei quali Waddick e soci hanno sfornato motociclette pimpate basandosi perlopiù su cilindrate ridotte, al secolo SR500 e compagnia bella. Peccato che l’aumento della popolazione, le leggi contro l’inquinamento e i folli costi per registrare targhe stessero tarpando parecchio le ali al business del customizer. Così ecco la scelta: passare a mezzi con zero emissioni inquinanti, nella fattispecie a motori elettrici.
Come lo stesso dichiara: «C’è una gran frenesia in Cina sull’elettrico, dovuto soprattutto al costo di una targa per un mezzo che vada a benzina. Le moto elettriche invece non ne hanno bisogno. Quindi ci siamo orientati di più sui mezzi alimentati a energia elettrica».
Il prototipo che si sono inventati è un bell’anello di collegamento tra il classico custom e un’innovativa moto elettrica: secondo Waddick mancava qualcosa che stesse in mezzo tra le bici elettriche e le moto elettriche sportive, ecco il perchè di questa silhouette.
La forma è superclassica, ricorda molto una SR; questa moto vintage del futuro è spinta da un motore da 5 kiloWatt montato al mozzo posteriore che spinge la tracker fino ai 140 km/h con autonomia di 250 km.
Tutto è stato progettato e costruito attraverso i numerosissimi fornitori che solo la Cina può rimediaretelaio giunto da Chongquin, il mozzo motorizzato e il forcellone posteriore modificato e le batterie che sono le medesime utilizzate nelle auto ibride.
Quest’ultimo particolare è quello forse più importante per questo genere di mezzi in quanto critico per peso e autonomia: se della durata chilometrica abbiamo già ragguagliato, va aggiunto che il peso di questo componente è di circa 55 kg.
Oltre ad essere eco friendly, la tracker è anche connessa, infatti grazie ad una app è possibile visionare tutti i parametri di performance della propria moto.
Una volta assemblato l’interno, il compito di Shanghai Custom è stato prncipalmente quello di rendere bella questa utile motoretta. Ecco comparire i fianchetti, la classica sella lunga e un serbatoio, elemento di per sé inutile ma necessario per una bella sagoma.
Le luci sono a LED, la forca anteriore è upside down mentre al posteriore è stata montata una coppia di ammortizzatori che fanno tanto retrò. A fermarla ci pensano dei freni a disco.
Insomma, ha tutto per essere come le altre moto questa special a elettroni tanto da pensare a una produzione per il mercato europeo. Ecco, a fare i precisini gli manca un rombo che la identifichi. Ma potete sempre mettere un cartoncino nei raggi oppure farlo con la bocca. Vi sembrerà di tornar bambini.
Fare di necessità virtù, ecco qual’è stata la qualità più importante dell’officina Shanghai Custom del neozelandese Matthew Waddick.Come si desume dal nome, il garage ha base nella megalopoli cinese ed è attivo da circa tre anni nei quali Waddick e soci hanno sfornato motociclette pimpate basandosi perlopiù su cilindrate ridotte, al secolo SR500 e compagnia bella. Peccato che l’aumento della popolazione, le leggi contro l’inquinamento e i folli costi per registrare targhe stessero tarpando parecchio le ali al business del customizer. Così ecco la scelta: passare a mezzi con zero emissioni inquinanti, nella fattispecie a motori elettrici.
Come lo stesso dichiara: «C’è una gran frenesia in Cina sull’elettrico, dovuto soprattutto al costo di una targa per un mezzo che vada a benzina. Le moto elettriche invece non ne hanno bisogno. Quindi ci siamo orientati di più sui mezzi alimentati a energia elettrica».
Il prototipo che si sono inventati è un bell’anello di collegamento tra il classico custom e un’innovativa moto elettrica: secondo Waddick mancava qualcosa che stesse in mezzo tra le bici elettriche e le moto elettriche sportive, ecco il perchè di questa silhouette.
La forma è superclassica, ricorda molto una SR; questa moto vintage del futuro è spinta da un motore da 5 kiloWatt montato al mozzo posteriore che spinge la tracker fino ai 140 km/h con autonomia di 250 km.
Tutto è stato progettato e costruito attraverso i numerosissimi fornitori che solo la Cina può rimediaretelaio giunto da Chongquin, il mozzo motorizzato e il forcellone posteriore modificato e le batterie che sono le medesime utilizzate nelle auto ibride.
Quest’ultimo particolare è quello forse più importante per questo genere di mezzi in quanto critico per peso e autonomia: se della durata chilometrica abbiamo già ragguagliato, va aggiunto che il peso di questo componente è di circa 55 kg.
Oltre ad essere eco friendly, la tracker è anche connessa, infatti grazie ad una app è possibile visionare tutti i parametri di performance della propria moto.
Una volta assemblato l’interno, il compito di Shanghai Custom è stato prncipalmente quello di rendere bella questa utile motoretta. Ecco comparire i fianchetti, la classica sella lunga e un serbatoio, elemento di per sé inutile ma necessario per una bella sagoma.
Le luci sono a LED, la forca anteriore è upside down mentre al posteriore è stata montata una coppia di ammortizzatori che fanno tanto retrò. A fermarla ci pensano dei freni a disco.
Insomma, ha tutto per essere come le altre moto questa special a elettroni tanto da pensare a una produzione per il mercato europeo. Ecco, a fare i precisini gli manca un rombo che la identifichi. Ma potete sempre mettere un cartoncino nei raggi oppure farlo con la bocca. Vi sembrerà di tornar bambini.
Foto e immagini
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