MotoGP 2020 - Ezpeleta: forse il via ad agosto, per finire a dicembre
Il ceo di Dorna delinea lo scenario migliore, ma non trascura l'idea di correre tra settembre e novembre: "Diventerebbe un campionato per metà europeo, un 5+5 con le altre gare fuori. Altrimenti ci concentreremo su tre circuiti". No a SBK e MotoGP insieme: "Non funziona, gli investitori hanno bisogno dei rispettivi spazi pubblicitari".
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Oltre a lavorare costantemente dietro le quinte insieme alle Case costruttrici, Carmelo Ezpeleta in questo periodo rilascia molte interviste, in modo da aggiornare costantemente i media su come sta evolvendo la situazione legata al motomondiale. Ieri per esempio il ceo di Dorna è stato ospite della radio spagnola Onda Cero, tratteggiando tre diversi scenari per la MotoGP 2020. Andiamo a vedere quali.
L'ipotesi migliore
Ezpeleta ha iniziato a delineare il quadro attuale. “Ho visto che in Germania i governatori già hanno anticipato considerazioni che non sono ancora decisioni ufficiali. Solo il 27 di questo mese parlerò con gli organizzatori del Sachsenring, poi sarà la volta del TT di Assen, ma detto questo credo che correrli nelle date previste sarà impossibile. Per il KymiRing in Finlandia, la cui data è il 12 luglio, c'è invece un problema con l'omologazione, che non è stata ancora ottenuta”. Sul correre in Finlandia ci sarebbe poi un'ulteriore difficoltà: al momento sulla pista scandinava è stata disputata solo una sessione di test dalla MotoGP e riprendere proprio lì sarebbe quanto meno un'incognita per le categorie minori e comunque anche per la classe regina, a digiuno di dati. A questo punto il calendario propone Brno e Spielberg: “Credo che nella migliore delle ipotesi possiamo iniziare a fine luglio, inizio agosto. Ovviamente senza spettatori. Se si potranno fare i viaggi internazionali inizieremo a correre, un piano in tal senso c'è già”.
Lo scenario neutro
Luglio e agosto senza motori rimane comunque un'ipotesi probabile, ma anche iniziare a fine estate potrebbe garantire una stagione all'altezza delle aspettative: “Se partiremo a settembre andremo avanti fino a metà dicembre, con il 13 ultima data già valutata insieme ai team. L'idea è di iniziare prima in Europa e concludere fuori, diciamo da metà novembre. Il calendario sarebbe di dieci gare, con una distribuzione 5+5”. Gli interlocutori di Onda Cero hanno caldeggiato l'idea di salvare le quattro gare spagnole, ma Ezpeleta è rimasto vago: “A novembre si può correre ancora in Spagna, a dicembre no”.
L'ultima risorsa
Se non si potrà riprendere fino al prossimo autunno – ma con la speranza che dopo l'estate ci sia un allentamento delle restrizioni alla circolazione omogeneo a livello planetario- sarà varato un piano d'emergenza, con un mini campionato. “Correremo solo in tre circuiti, facendo più gare. Vedremo quali solo dopo avere stabilito che davvero non abbiamo alternative”.
Superbike e categorie minori
Esclusa la possibilità che la Sbk possa correre in contemporanea con la MotoGP sulle stesse piste, eventualmente sacrificando Moto2 e Moto3: “La superbike non può correre con la MotoGP perché i promoter dei singoli eventi sono diversi (i title sponsor così come gli inserzionisti della cartellonistica e degli spazi sui media, ndr). Noi corriamo anche per garantire ai nostri investitori un ritorno e visto che non c'è il pubblico, bisogna tutelare al massimo il nostro prodotto. Moto2 e Moto3 rimarranno anche perché è importante garantire uno spettacolo adeguato in termini di durata dello show, oltre che per i campionati stessi”. Infine un'ipotesi se proprio non ci fosse la possibilità di correre nel 2020: “Dal punto di vista finanziario reggeremo, per quanto riguarda la gara del Qatar, non si potrà assegnare il campionato delle categorie minori con una sola gara. Una soluzione potrebbe essere aggiungere i punti guadagnati al campionato dell'anno prossimo”.
L'ipotesi migliore
Ezpeleta ha iniziato a delineare il quadro attuale. “Ho visto che in Germania i governatori già hanno anticipato considerazioni che non sono ancora decisioni ufficiali. Solo il 27 di questo mese parlerò con gli organizzatori del Sachsenring, poi sarà la volta del TT di Assen, ma detto questo credo che correrli nelle date previste sarà impossibile. Per il KymiRing in Finlandia, la cui data è il 12 luglio, c'è invece un problema con l'omologazione, che non è stata ancora ottenuta”. Sul correre in Finlandia ci sarebbe poi un'ulteriore difficoltà: al momento sulla pista scandinava è stata disputata solo una sessione di test dalla MotoGP e riprendere proprio lì sarebbe quanto meno un'incognita per le categorie minori e comunque anche per la classe regina, a digiuno di dati. A questo punto il calendario propone Brno e Spielberg: “Credo che nella migliore delle ipotesi possiamo iniziare a fine luglio, inizio agosto. Ovviamente senza spettatori. Se si potranno fare i viaggi internazionali inizieremo a correre, un piano in tal senso c'è già”.
Lo scenario neutro
Luglio e agosto senza motori rimane comunque un'ipotesi probabile, ma anche iniziare a fine estate potrebbe garantire una stagione all'altezza delle aspettative: “Se partiremo a settembre andremo avanti fino a metà dicembre, con il 13 ultima data già valutata insieme ai team. L'idea è di iniziare prima in Europa e concludere fuori, diciamo da metà novembre. Il calendario sarebbe di dieci gare, con una distribuzione 5+5”. Gli interlocutori di Onda Cero hanno caldeggiato l'idea di salvare le quattro gare spagnole, ma Ezpeleta è rimasto vago: “A novembre si può correre ancora in Spagna, a dicembre no”.
L'ultima risorsa
Se non si potrà riprendere fino al prossimo autunno – ma con la speranza che dopo l'estate ci sia un allentamento delle restrizioni alla circolazione omogeneo a livello planetario- sarà varato un piano d'emergenza, con un mini campionato. “Correremo solo in tre circuiti, facendo più gare. Vedremo quali solo dopo avere stabilito che davvero non abbiamo alternative”.
Superbike e categorie minori
Esclusa la possibilità che la Sbk possa correre in contemporanea con la MotoGP sulle stesse piste, eventualmente sacrificando Moto2 e Moto3: “La superbike non può correre con la MotoGP perché i promoter dei singoli eventi sono diversi (i title sponsor così come gli inserzionisti della cartellonistica e degli spazi sui media, ndr). Noi corriamo anche per garantire ai nostri investitori un ritorno e visto che non c'è il pubblico, bisogna tutelare al massimo il nostro prodotto. Moto2 e Moto3 rimarranno anche perché è importante garantire uno spettacolo adeguato in termini di durata dello show, oltre che per i campionati stessi”. Infine un'ipotesi se proprio non ci fosse la possibilità di correre nel 2020: “Dal punto di vista finanziario reggeremo, per quanto riguarda la gara del Qatar, non si potrà assegnare il campionato delle categorie minori con una sola gara. Una soluzione potrebbe essere aggiungere i punti guadagnati al campionato dell'anno prossimo”.
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