KTM nega le voci su una possibile acquisizione di Gas Gas
La Casa austriaca ha negato ufficialmente le voci che la indicavano come possibile acquirente del marchio spagnolo, che sta attraversando il periodo più nero della sua storia: a inizio febbraio, infatti, ha deciso di sospendere momentaneamente la produzione, nel tentativo di risanare i debiti con le banche
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Industria e finanza
Futuro oscuro per Gas Gas
In un documento ufficiale redatto in spagnolo, il direttore austriaco di KTM, Hubert Trunkenpolz, insieme con il direttore di KTM Sportmotorcycles Espagne, Cesar Rojo, ha annunciato di “non avere nessuna intenzione di acquistare il marchio Gas Gas”. La smentita è arrivata dopo che per alcune settimane si sono moltiplicate le voci di un possibile ingresso in scena di KTM in qualità di salvatrice del brand spagnolo, portando i capitali necessari per risollevarne le sorti. Si è scritto che il debito dell’azienda si aggira intorno ai 24 milioni di euro, con la necessità di un pagamento immediato di 5 milioni di euro per rifinanziare il debito. Il rifinanziamento è necessario per far ripartire la produzione in fabbrica, bloccata a inizio febbraio. A questo punto all’orizzonte di Gas Gas non s’intravvede nessuna soluzione nell’immediato. A inizio febbraio il presidente di Gas Gas, Yariv Gilat, ha dichiarato di dover prendere del tempo per risanare i debiti con le banche e di essere costretto a bloccare la produzione delle moto, e dei pezzi di ricambio, così come l’attività del reparto R&D. Allora Gilat aveva ringraziato fornitori, importatori e rivenditori (“si sono dimostrati molto pazienti e ci sostengono”) e ringraziato i 500 dipendenti all’attivo, “che stanno lavorando davvero tanto per cercare di riemergere nel mercato internazionale”. Gas Gas è un’azienda in grado di produrre 9mila moto all'anno; negli ultimi mesi i vertici aziendali hanno lavorato insieme con gli azionisti su un piano di ristrutturazione del debito: gli eventuali soci dovrebbero portare nuovi investimenti per sostenere la crescita aziendale. Ma la presa di distanza di KTM non lascia intravvedere soluzioni all'orizzonte.
In un documento ufficiale redatto in spagnolo, il direttore austriaco di KTM, Hubert Trunkenpolz, insieme con il direttore di KTM Sportmotorcycles Espagne, Cesar Rojo, ha annunciato di “non avere nessuna intenzione di acquistare il marchio Gas Gas”. La smentita è arrivata dopo che per alcune settimane si sono moltiplicate le voci di un possibile ingresso in scena di KTM in qualità di salvatrice del brand spagnolo, portando i capitali necessari per risollevarne le sorti. Si è scritto che il debito dell’azienda si aggira intorno ai 24 milioni di euro, con la necessità di un pagamento immediato di 5 milioni di euro per rifinanziare il debito. Il rifinanziamento è necessario per far ripartire la produzione in fabbrica, bloccata a inizio febbraio. A questo punto all’orizzonte di Gas Gas non s’intravvede nessuna soluzione nell’immediato. A inizio febbraio il presidente di Gas Gas, Yariv Gilat, ha dichiarato di dover prendere del tempo per risanare i debiti con le banche e di essere costretto a bloccare la produzione delle moto, e dei pezzi di ricambio, così come l’attività del reparto R&D. Allora Gilat aveva ringraziato fornitori, importatori e rivenditori (“si sono dimostrati molto pazienti e ci sostengono”) e ringraziato i 500 dipendenti all’attivo, “che stanno lavorando davvero tanto per cercare di riemergere nel mercato internazionale”. Gas Gas è un’azienda in grado di produrre 9mila moto all'anno; negli ultimi mesi i vertici aziendali hanno lavorato insieme con gli azionisti su un piano di ristrutturazione del debito: gli eventuali soci dovrebbero portare nuovi investimenti per sostenere la crescita aziendale. Ma la presa di distanza di KTM non lascia intravvedere soluzioni all'orizzonte.
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