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Jerez: dopo il gp Marquez si prende anche i test

Il miglior tempo della giornata di ieri è di Quartararo ma la Honda spaventa tutti con un nuovo telaio, dimostrando di essere già al lavoro per il futuro. Yamaha lavora sull'elettronica, Suzuki ha un nuovo forcellone. Ducati allo studio del set up, mentre Aprilia e Ktm cercano di recuperare divari importanti. In Moto2 Pasini è già in pista con il team Petronas
Marc Marquez e la Honda sono stati protagonisti assoluti non solo al Gran Premio di Spagna, ma anche nei test che si sono tenuti ieri sul circuito di Jerez, dove HRC ha portato forse le novità più interessanti. Il campione del mondo ha raggiunto con facilità ottimi tempi anche con il primo abbozzo di telaio 2020, tanto da far mugugnare Andrea Dovizioso. Vediamo casa per casa le novità più interessanti.

Honda
Nel box di Alberto Puig c'era già una Honda con un telaio dotato di un elemento in carbonio: la soluzione non è una novità in assoluto (anche Suzuki ha lavorato in tal senso durante lo scorso inverno), ma sulla RC213V è la prima volta che si vede in questo 2019. La copertura in carbonio aiuta a modificare la rigidezza del telaio, nell'ottica di fornire a Marc una moto che sia più “comunicativa” all'anteriore. Se c'è un difetto nella Honda di quest'anno va cercato proprio in questo aspetto, che storicamente il prototipo giapponese si porta dietro da tempo immemore. Il proprio miglior tempo Marquez lo ha realizzato proprio con la moto laboratorio di Bradl, ma non si sa se e quando la Casa Alata introdurrà il nuovo telaio. Di sicuro l'iperattività del box Repsol ha già messo un po' di preoccupazione addosso agli avversari. L'altra metà del box invece è rimasta dell'umore nero di Jorge Lorenzo: il maiorchino ha provato un nuovo serbatoio, ma due cadute gli hanno impedito di capire in pieno se la diversa ergonomia funziona.

Ducati
Niente di particolarmente interessante invece dalle parti di Borgo Panigale, con Dovizioso e Petrucci impegnati soprattutto a variare gli assetti per capire se un gran premio migliore di quello visto era nelle potenzialità della Rossa. “Dobbiamo migliorare anche se la base è già buona, perché il nostro livello attuale non basta per battere la concorrenza” ha spiegato Dovizioso. Il problema della Ducati a Jerez è nella velocità a centro curva e lo si è notato mentre Andrea seguiva Vinales: per esempio non era sufficiente per rimanergli vicino alla curva 5 e dare la possibilità ad Andrea di attaccare lo spagnolo in ingresso alla Dry Sac. “Se forziamo in curva non riusciamo a sfruttare la moto in uscita” ha confermato Petrucci. Per il ternano, così come per Bagnaia, prove di set up anche in vista di Le Mans, pista teoricamente e storicamente più favorevole alla Ducati.

Yamaha
Ufficialmente sorpassata dalla Suzuki al termine del gp di Spagna nella classifica costruttori, la casa di Iwata ha provato qualche novità di elettronica. L'obiettivo è sempre lo stesso: migliorare trazione e accelerazione della M1, il vero tallone d'Achille della Yamaha. A tal proposito sono ricomparse sulle moto ufficiali anche le vecchie alette doppie all'anteriore, perché la moto si impenna troppo, facendo perdere tempo prezioso. Rossi sembra averle promosse a discapito di un'ulteriore perdita di velocità e nel complesso si è detto moderatamente soddisfatto nonostante il 17esimo tempo: “Non ho nemmeno provato un time attack” ha spiegato il Dottore. Carico come una molla in vista del gp di casa invece Fabio Quartararo, autore della miglior prestazione assoluta in 1'36”379. Pur con la pista gommata dalla gara, si tratta comunque di un tempo di gran rilievo, mezzo secondo sotto la propria stessa pole position e con quasi 30 giri sotto il minuto e 38”. Per il francese d'altronde non c'era nulla di nuovo da provare se non nuove forcelle, un upgrade per la sua M1 ibrida 2018/19.

Suzuki
Anche la terza forza del campionato - per quanto dice la classifica-, si è adeguata al mood “cucchiaio style”, ma la variante di Hamamatsu sul tema è durata solo quattro giri in questa sua prima uscita. Rins ha infatti rotto l'appendice in un lungo alla curva 8 rendendola più simile a una forchetta come è stato ironizzato. In attesa del coltello, al box Suzuki registriamo cucchiai, forchette ma soprattutto un diverso forcellone: la vera novità per il team di Brivio era rappresentata da una evoluzione di quello attuale per entrambe le moto. Il nuovo forcellone, sempre in alluminio, è stato promosso da Rins, che ha riscontrato una maggiore stabilità sulla propria GSX-RR.

Aprilia
Il forfait di Iannone, dolorante al piede per l'infortunio patito durante le prove, non ha fermato il programma di lavoro, portato avanti da Espargaro e Smith. In particolare lo spagnolo ha lavorato con il nuovo telaio che si spera possa aiutare a migliorare il comportamento della moto. Ben 80 giri per Aleix e qualche indicazione interessante: la RS-GP è entrata anche nella top ten a metà giornata ma l'impressione è che la strada da percorrere per riuscirci anche nel weekend di gara sia piuttosto lunga.

Ktm
A discapito dei risultati che tardano ad arrivare, Ktm ha sempre moltissimo materiale da provare. Come è noto Pol Espargaro si è dovuto sobbarcare gran parte del lavoro, dal momento che Dani Pedrosa non è ancora pronto al rientro. Se il Piccolo Samurai non può ancora fornire il proprio contributo, l'altro spagnolo nel box ha promosso sia il nuovo telaio che una diversa configurazione di motore.

Moto2
In pista ieri anche la Moto2 e la Moto3, sempre ad Jerez. Già vestito dei colori del team Petronas Mattia Pasini, che prenderà il posto dell'infortunato Pawi sicuramente a Le Mans e molto probabilmente anche al Mugello. Il riccionese ritrova così una Kalex dopo l'infelice parentesi in Ktm di Jerez, e un team di livello assoluto con cui rilanciare le proprie ambizioni.
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