Inquinamento atmosferico pm 10: colpa delle stufe, non delle moto
Secondo i dati diffusi dall’Arpa Lombardia, la principale causa di inquinamento da Pm 10 andrebbe ricercata nella combustione di biomasse legnose. In Lombardia, le stufe a pellet sarebbero infatti responsabili addirittura del 45% delle emissioni totali, a fronte del 27% riconducibile alla voce generica “traffico”. Sfruttare meglio i combustibili vegetali in impianti moderni (e a rendimento migliore) parrebbe la soluzione per migliorare la qualità dell'aria
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Non è una sorpresa
Le analisi effettuate dall’Arpa Lombardia certificano che il 45% delle polveri fini respirate dagli abitanti della regione deriva dalla combustione di biomasse legnose. Detto in parole semplici, significa che la prima fonte di inquinamento da Pm10 in Lombardia non è il traffico, bensì l'utilizzo di stufe a pellet o a legna. I dati sono riferiti alle medie regionali: circoscrivendo il fenomeno alla sola città di Milano, dove il numero di veicoli circolanti supera di gran lunga quello di villette e case indipendenti (dove avviene per la gran parte il consumo di combustibili vegetali), la situazione si ribalta e la prima causa d’inquinamento si sposta sulla combustione di gasolio e metano, comunque originati, per lo più, da impianti di riscaldamento.
I dati, confermati anche dalle rilevazioni effettuate dall’Enea e dall’Istituto superiore di sanità, mettono a confronto i livelli di Pm 10 derivanti da combustibili vegetali con quelle derivanti invece dal traffico (inteso come consumo di carburante, usura delle gomme e delle pastiglie freno) da questo confronto risulta che il traffico veicolare è colpevole “solo” per un 27% delle polveri fini totali. Inutile dire che le colpe dei motociclisti, anche se non rilevate ufficialmente, sono senza dubbio minime rispetto a quelle causate da viecoli pesanti e automobili. L'arrivo della Euro 4 alleggerirà ancora di più la nostra situazione.
In ogni caso, senza negare la presenza di un inquinamento atmosferico elevato, la qualità dell'aria lombarda è comunque in miglioramento: “Il trend emissivo e di qualità dell’aria dei principali macroinquinanti - ha spiegato l’assessore lombardo all’Ambiente Claudia Maria Terzi - è in continuo miglioramento negli ultimi anni. Viene confermato il ruolo delle combustioni delle biomasse legnose che sono responsabili di circa il 45 per cento delle emissioni del Pm10 regionale primario, delle motorizzazioni diesel per le emissioni di NOx (57%) e del settore agricolo che rappresenta ad oggi la prima sorgente di produzione di ammoniaca in Lombardia (maggiore del 98%)". A tal proposito, l’assessore ha sottolineato quindi la necessità di una più corretta valorizzazione delle stesse biomasse, capaci, se sfruttate adeguatamente in impianti moderni, di rendere molto di più: “gli strumenti messi in atto dalla Commissione Europea - ha spiegato la Terzi - sono risultati ampiamente insufficienti e carenti non esistendo un’efficace regolamentazione per la corretta valorizzazione della combustione della biomassa legnosa e per il contenimento dell’ammoniaca prodotta dagli allevamenti nel settore agricoltura. In quest'ultimo settore, in particolare, ci aspetteremmo dalla Ue una posizione aggiornata e coerente allo sviluppo di una vera e propria economia circolare, in grado di dare una risposta al problema della gestione dei reflui zootecnici per i problemi che pone per i comparti aria e acque, e valorizzando al contempo le risorse e le energie che da essi si possono ricavare”.
I dati, confermati anche dalle rilevazioni effettuate dall’Enea e dall’Istituto superiore di sanità, mettono a confronto i livelli di Pm 10 derivanti da combustibili vegetali con quelle derivanti invece dal traffico (inteso come consumo di carburante, usura delle gomme e delle pastiglie freno) da questo confronto risulta che il traffico veicolare è colpevole “solo” per un 27% delle polveri fini totali. Inutile dire che le colpe dei motociclisti, anche se non rilevate ufficialmente, sono senza dubbio minime rispetto a quelle causate da viecoli pesanti e automobili. L'arrivo della Euro 4 alleggerirà ancora di più la nostra situazione.
In ogni caso, senza negare la presenza di un inquinamento atmosferico elevato, la qualità dell'aria lombarda è comunque in miglioramento: “Il trend emissivo e di qualità dell’aria dei principali macroinquinanti - ha spiegato l’assessore lombardo all’Ambiente Claudia Maria Terzi - è in continuo miglioramento negli ultimi anni. Viene confermato il ruolo delle combustioni delle biomasse legnose che sono responsabili di circa il 45 per cento delle emissioni del Pm10 regionale primario, delle motorizzazioni diesel per le emissioni di NOx (57%) e del settore agricolo che rappresenta ad oggi la prima sorgente di produzione di ammoniaca in Lombardia (maggiore del 98%)". A tal proposito, l’assessore ha sottolineato quindi la necessità di una più corretta valorizzazione delle stesse biomasse, capaci, se sfruttate adeguatamente in impianti moderni, di rendere molto di più: “gli strumenti messi in atto dalla Commissione Europea - ha spiegato la Terzi - sono risultati ampiamente insufficienti e carenti non esistendo un’efficace regolamentazione per la corretta valorizzazione della combustione della biomassa legnosa e per il contenimento dell’ammoniaca prodotta dagli allevamenti nel settore agricoltura. In quest'ultimo settore, in particolare, ci aspetteremmo dalla Ue una posizione aggiornata e coerente allo sviluppo di una vera e propria economia circolare, in grado di dare una risposta al problema della gestione dei reflui zootecnici per i problemi che pone per i comparti aria e acque, e valorizzando al contempo le risorse e le energie che da essi si possono ricavare”.
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