Ganasce fiscali: non si circola ma bisogna pagare il bollo
La Corte costituzionale ha confermato la legittimità delle leggi regionali che obbligano i proprietari a pagare il bollo, nonostante il mezzo sia soggetto alle ganasce fiscali. Per la Consulta le ganasce non tolgono il veicolo dalla disponibilità del proprietario

News
La Corte Costituzionale, con la pronuncia depositata il 02 marzo 2017, ha fornito un’importante chiarimento sulle ipotesi di pagamento del bollo moto e auto, che si aggancia a una distinzione, sovente oggetto di confusione: le ganasce fiscali non sono un fermo amministrativo, come si ritiene comunemente, bensì una “misura cautelativa accessoria”, nonostante il regime sanzionatorio sia per molti aspetti disciplinato dalle regole in materia di fermo amministrativo (articolo 214 del Codice della Strada). La Consulta, nel dettaglio, ha spiegato che quando il fermo sia di natura fiscale, qualora il veicolo abbia circolato, trovano applicazione soltanto le sanzioni pecuniarie, e non anche il sequestro del mezzo. Pertanto, nel corso del periodo di sottoposizione alle ganasce, il veicolo non viene materialmente sottratto al proprietario, anche se non può utilizzarlo. Di conseguenza il principio generale in tema di bollo (Legge n. 53 del 1983, articolo 5, comma 37), in conformità del quale il tributo non è dovuto in caso di indisponibilità del veicolo conseguente a provvedimento dell’autorità giudiziaria o della pubblica amministrazione, non trova applicazione.
Quindi in ipotesi di ganasce fiscali, i proprietari devono pagare il bollo per tutto il periodo in cui pendono i debiti fiscali. Ancor più in dettaglio, per i giudici costituzionali le ganasce fiscali non comportano la materiale sottrazione del mezzo alla disponibilità del proprietario, il quale può addirittura venderlo a terzi, trasferendo il veicolo unitamente al vincolo del fermo. “L’esclusa sospensione dell’obbligo di pagamento della tassa automobilistica durante il periodo di fermo della vettura disposto dall’agente della riscossione”, quale si rinviene nelle due leggi regionali sottoposte al vaglio della Consulta, cioè una della Toscana del 2003, l’altra dell’Emilia Romagna del 2012, “non si pone, dunque, in contrasto con la esenzione dal tributo”, nella diversa ipotesi di fermo disposto dall’autorità amministrativa o da quella giudiziaria, “prevista, in via di eccezione, dal d.l. n. 953 del 1982”, e rientra, invece, nella regola che vuole il bollo collegato non più alla circolazione, bensì alla proprietà del mezzo.
Quindi in ipotesi di ganasce fiscali, i proprietari devono pagare il bollo per tutto il periodo in cui pendono i debiti fiscali. Ancor più in dettaglio, per i giudici costituzionali le ganasce fiscali non comportano la materiale sottrazione del mezzo alla disponibilità del proprietario, il quale può addirittura venderlo a terzi, trasferendo il veicolo unitamente al vincolo del fermo. “L’esclusa sospensione dell’obbligo di pagamento della tassa automobilistica durante il periodo di fermo della vettura disposto dall’agente della riscossione”, quale si rinviene nelle due leggi regionali sottoposte al vaglio della Consulta, cioè una della Toscana del 2003, l’altra dell’Emilia Romagna del 2012, “non si pone, dunque, in contrasto con la esenzione dal tributo”, nella diversa ipotesi di fermo disposto dall’autorità amministrativa o da quella giudiziaria, “prevista, in via di eccezione, dal d.l. n. 953 del 1982”, e rientra, invece, nella regola che vuole il bollo collegato non più alla circolazione, bensì alla proprietà del mezzo.
Aggiungi un commento