Salta al contenuto principale

È morto Fabrizio Pirovano, uno dei più forti in SBK e SS

Dopo una lunga malattia ci ha lasciato il grande Fabrizio Pirovano, uno dei piloti italiani più forti degli anni 90. Insieme a Giancarlo Falappa ha contribuito alla crescita della neonata Superbike, gli appassionati lo ricordano per lo stile pulito e la grinta unica. Nel suo palmares due mondiali Supersport e due secondi posti nella SBK
Aveva 56 anni
Fabrizio Pirovano era uno dei piloti più amati dagli appassionati della SBK. Brianzolo “duro e puro”, il Piro era un uomo d'altri tempi, quando il motociclismo era ben lontano dal diventare il carrozzone mediatico odierno e dove contavano, più di tutto, il talento e il sacrificio. Si è spento a 56 anni, divorato da un tumore contro il quale ha combattuto per anni. Pirovano ha esordito a 17 anni nel cross, vincendo nel 1977 il titolo italiano Cadetti, il passaggio alla velocità avviene a 26 anni, quando partecipa al campionato Europeo Velocità con una Yamaha 250. Nel 1987 l'esordio nel Motomondiale, sempre nella classe 250. Il suo nome però ha segnato il mondiale delle derivate di serie: è stato uno degli artefici della crescita della Superbike, nella quale ha corso fin dal primo anno di campionato, il 1988 portando al debutto la Yamaha OW01. Il suo stile di guida pulito e affilato si contrapponeva a quello “matto” e senza calcoli di Giancarlo Falappa. Con il Leone di Iesi, purtroppo, il Piro ha condiviso un palmares meno ricco di quanto il talento potesse far sperare: è stato cinque volte campione Italiano SBK e rispettivamente una volta campione Europeo e Mondiale della classe Supersport. (1996 e 1998). Il Mondiale Superbike, invece, lo ha sfiorato per ben due volte, laureandosi vicecampione nel 1988 e nel 1990. La mancata vittoria nelle derivate di serie fu il suo unico rimpianto, come raccontò in un'intervista non molto tempo fa:  “Rimpianti? Sicuramente quello di essermi avvicinato due volte al titolo SBK, senza riuscire a vincerlo… Nella mia carriera è mancato un capotecnico con le palle”.
Aggiungi un commento