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Dakar 2020, KTM completa i test prima della partenza

In vista della partenza di domenica 5 gennaio da Jeddah con una tappa di 752 chilometri, il team Red Bull KTM Factory Racing ha completato i test per la Dakar 2020, durante i quali ha potuto scoprire qualche aspetto sul tipo di percorso che attenderà i piloti in Arabia Saudita
Conto alla rovescia 
La quarantaduesima edizione della Dakar, che si aprirà il 5 gennaio dall’Arabia Saudita, pare proprio voler sfidare i concorrenti sin dal primo giorno. Con una prima tappa di 752 chilometri di cui una speciale cronometrata di 319, il percorso condurrà i piloti a nord di Jeddah, lungo la costa del Mar Rosso, coprendo un'ampia varietà di terreni. Sabbia, terra battuta, piste rocciose e dune, e una una navigazione impegnativa saranno i fattori determinanti non solo durante il primo stage, ma per l'intero evento.
In attesa di iniziare la sfida, il team Red Bull KTM Factory Racing ha trascorso i giorni che precedono il via a effettuare tutti i test necessari per partire con la massima preparazione. Orgogliosamente in sella alla moto con il numero uno, Toby Price ha recuperato al cento per cento la forma fisica dopo la frattura al polso ed è desideroso di scendere in campo in difesa del titolo. “Se il terreno che abbiamo assaggiato durante lo shakedown rispecchia quello che sarà il percorso di gara significa che la Dakar 2020 sarà molto diversa da come l’abbiamo conosciuta finora” afferma l’australiano. “La sabbia molto morbida renderà alcune tappe davvero difficili, ma spero ci saranno anche piste più veloci e impegnative”.
Secondo classificato all’ultima Dakar, Matthias Walkner ha passato la maggior parte dell’anno appena trascorso a riprendersi da un infortunio. Ora, vicino al recupero completo, alla fine delle 12 tappe il pilota austriaco spera di ottenere la sua seconda vittoria al rally dopo quella del 2018. “È stato bello avere un assaggio del terreno. Il test è andato molto bene, con un buon compromesso di piste rocciose di montagna e dune più morbide ai piedi delle colline. In base a ciò che abbiamo visto finora, mi aspetto una competizione piuttosto dura ma anche molto stimolante”.
Sam Sunderland, campione del mondo in carica FIM Cross-Country Rallies, arriva alla Dakar 2020 in forma e con la speranza di ottenere un risultato vincente, considerato anche che, da ex residente di Dubai, è un vero specialista della sabbia. “L'area che abbiamo utilizzato per i test non era sufficientemente ampia per valutare se davvero il percorso che ci attende presenterà queste caratteristiche” ammette il britannico, già vincitore nel 2017. “Comunque tutto è andato bene e posso affermare di aver lavorato duramente in vista del rally. Le 12 lunghe tappe saranno una sfida ardua, ma l'obiettivo è lo stesso di sempre: arrivare in sicurezza fino al traguardo e fare il possibile per conquistare il podio”.
La gara di quest'anno segna il terzo rally Dakar per Luciano Benavides. Ritiratosi nel 2018, il giovane argentino ha terminato ottavo assoluto nell’edizione 2019. Con un'esperienza di un altro anno alle spalle, il campione del mondo FIM Junior è concentrato per puntare a un altro risultato positivo in Arabia Saudita. “Sarà una Dakar nuova per la cultura, le persone, il cibo” afferma il fratello minore del pilota Honda Kevin Benavides. “Il test di shakedown è andato bene, ma il terreno è diverso da qualsiasi altro avessi mai affrontato prima, soprattutto rispetto all’Argentina. La sabbia e le dune qui sono morbidissime e potrebbe essere difficile distinguere le parti soffici da quelle più compatte; aspetto potenzialmente pericoloso”.
A supportare i quattro alfieri KTM ci sarà Mario Patrao; il portoghese – il cui miglior risultato è un tredicesimo posto nel 2016 con una vittoria nella categoria Marathon – sarà determinante nel suo ruolo di portatore d’acqua in quella che sembra essere una delle edizioni più difficili della storia recente del rally.
Anche il team manager Jordi Viladoms è ottimista: “Abbiamo lavorato duramente e la Dakar 2020 ha l'aria di essere complicata fin dalla prima tappa; lunga, impegnativa e con molta navigazione, ma la squadra è preparata”.
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