Chaleco López inaugura il "suo" museo
Due volte terzo alla Dakar moto e tre volte vincitore della Dakar su side-by-side, Chaleco López è considerato dai cileni un eroe nazionale, per questo ha appena inaugurato uno spazio espositivo in cui sono raccolte moto, trofei e memorabilia che raccontano la sua lunga carriera
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A fondo con Chaleco
Questa settimana in Cile, a 200 chilometri a sud di Santiago, è stato inaugurato lo spazio espositivo “El Living de Chaleco”. Situato all’interno del Museo del Automóvil di Viña Santa Cruz, l’area raccoglie moto, caschi, trofei e accessori che raccontano la storia sportiva del pilota Francisco “Chaleco” López.
Nonostante non corra più in moto dal 2014, il cileno è fresco di vittoria alla Dakar 2022 in Arabia Saudita su Can-Am nella categoria side-by-side, titolo che ha già conquistato tre volte.
Dopo mesi di lavoro, López ha inaugurato uno spazio tutto suo, dove sono esposte le sue moto storiche e quelle che hanno segnato la sua carriera sportiva, sviluppatasi in quarant’anni di competizioni.
Ad arricchire la collezione, anche targhe, telai, medaglie e un paio di motori guastati in gara, testimonianza delle sue sette partecipazioni al Rally Dakar in moto – dove ha ottenuto due terzi posti – e quasi altrettanti anni nel Campionato del Mondo Cross Country Rally dove ha vinto il titolo iridato nel 2006.
Il quarantaseienne ha fortemente voluto questo spazio, sia per fare un regalo ai fan, sia per dare un esempio alle nuove generazioni di come il motorsport possa essere una disciplina che educa a una condotta corretta, che lui ha sempre messo in pratica.
Considerato in Cile un eroe nazionale, Chaleco ha chiamato il suo spazio “Living” perché “c'è una poltrona che invita a sedersi, osservare il materiale esposto e persino leggere la mia biografia, realizzata con il contributo di mia moglie. Non volevo che fosse un luogo in cui si entra e si esce, ma piuttosto dove ci si trattiene e ci si mette comodi come a casa” ha affermato.
Sono una decina le moto in vetrina: dalla Kawasaki del 1977 su cui ha imparato a guidare a quattro anni, alla Suzuki RM 80 cc con cui ha fatto le prime esperienze off road. Spicca anche la Honda 125 cc, la terza moto con cui è diventato campione nazionale di motocross all'età di 16 anni, disciplina in cui ha dominato fino al 2000. E poi la KTM 250 enduro del 2003, con la quale ha ottenuto la medaglia d'oro in Brasile alla Sei Giorni; la prima moto Honda XR 650 Rally, su cui ha vinto la prima tappa della Dakar 2009; la Honda CRF 450 con cui è diventato campione del mondo 2006; l'Aprilia bicilindrica con la quale ha ottenuto il primo podio alla Dakar 2010 e un terzo posto assoluto. Infine, la KTM del 2013, con la quale è salito per l’ultima volta sul podio della Dakar in Cile.
Per il momento, la collezione contiene solo le moto di Chaleco, ma l’idea è quella di allestire, col tempo, anche una parte dedicata ai veicoli a quattro ruote, per un’esposizione in continua evoluzione che andrà di pari passo con le gare e i nuovi trofei che il cileno conquisterà in futuro.
Questa settimana in Cile, a 200 chilometri a sud di Santiago, è stato inaugurato lo spazio espositivo “El Living de Chaleco”. Situato all’interno del Museo del Automóvil di Viña Santa Cruz, l’area raccoglie moto, caschi, trofei e accessori che raccontano la storia sportiva del pilota Francisco “Chaleco” López.
Nonostante non corra più in moto dal 2014, il cileno è fresco di vittoria alla Dakar 2022 in Arabia Saudita su Can-Am nella categoria side-by-side, titolo che ha già conquistato tre volte.
Dopo mesi di lavoro, López ha inaugurato uno spazio tutto suo, dove sono esposte le sue moto storiche e quelle che hanno segnato la sua carriera sportiva, sviluppatasi in quarant’anni di competizioni.
Ad arricchire la collezione, anche targhe, telai, medaglie e un paio di motori guastati in gara, testimonianza delle sue sette partecipazioni al Rally Dakar in moto – dove ha ottenuto due terzi posti – e quasi altrettanti anni nel Campionato del Mondo Cross Country Rally dove ha vinto il titolo iridato nel 2006.
Il quarantaseienne ha fortemente voluto questo spazio, sia per fare un regalo ai fan, sia per dare un esempio alle nuove generazioni di come il motorsport possa essere una disciplina che educa a una condotta corretta, che lui ha sempre messo in pratica.
Considerato in Cile un eroe nazionale, Chaleco ha chiamato il suo spazio “Living” perché “c'è una poltrona che invita a sedersi, osservare il materiale esposto e persino leggere la mia biografia, realizzata con il contributo di mia moglie. Non volevo che fosse un luogo in cui si entra e si esce, ma piuttosto dove ci si trattiene e ci si mette comodi come a casa” ha affermato.
Sono una decina le moto in vetrina: dalla Kawasaki del 1977 su cui ha imparato a guidare a quattro anni, alla Suzuki RM 80 cc con cui ha fatto le prime esperienze off road. Spicca anche la Honda 125 cc, la terza moto con cui è diventato campione nazionale di motocross all'età di 16 anni, disciplina in cui ha dominato fino al 2000. E poi la KTM 250 enduro del 2003, con la quale ha ottenuto la medaglia d'oro in Brasile alla Sei Giorni; la prima moto Honda XR 650 Rally, su cui ha vinto la prima tappa della Dakar 2009; la Honda CRF 450 con cui è diventato campione del mondo 2006; l'Aprilia bicilindrica con la quale ha ottenuto il primo podio alla Dakar 2010 e un terzo posto assoluto. Infine, la KTM del 2013, con la quale è salito per l’ultima volta sul podio della Dakar in Cile.
Per il momento, la collezione contiene solo le moto di Chaleco, ma l’idea è quella di allestire, col tempo, anche una parte dedicata ai veicoli a quattro ruote, per un’esposizione in continua evoluzione che andrà di pari passo con le gare e i nuovi trofei che il cileno conquisterà in futuro.
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