Autovelox del rumore, ecco i paesi che li hanno già in funzione
Negli ultimi anni, numerosi paesi europei - Francia in primis - hanno avviato sperimentazioni per testare l’efficacia dei dispositivi in grado di misurare e multare in automatico i veicoli più rumorosi. Per il momento, almeno in Italia, non si corrono rischi di sorta, ma la direzione sembra ormai decisa…
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Politica e trasporti
Inquinamento acustico
Esattamente come quello dell’aria, anche l’inquinamento acustico per molte città sta diventando un problema per il quale le amministrazioni locali cercano una soluzione. In più occasioni vi abbiamo raccontato dei dispositivi in grado di misurare i decibel e di sanzionare chi supera i livelli massimi consentiti. Per il momento, i cosiddetti “radar anti-rumore” sono ancora decisamente poco diffusi, ma dall’Europa agli USA, il loro numero sta progressivamente crescendo. Ecco come è la situazione.
Francia
Apripista è stata Parigi con l’istallazione nel 2019 dei primi dispositivi di rilevamento. La fase di sperimentazione, tutt’ora in corso per mezzo del sistema Medusa, ha allargato il cerchio a numerose altre città come Nizza, Tolosa, Bron, Villenueve le Roi, Rueil Malmaison e ai comuni dell'Haute Vallée des Chevreuse nel sud-ovest della Capitale.
Inghilterra
Il governo britannico ha investito 300.000 sterline in un progetto pilota attuato in quattro regioni dell’Inghilterra. Il primo dispositivo è stato attivato nella città di Bradford, nel nord dell'Inghilterra, il 18 ottobre 2022 e le provincie di Bristol, Great Yarmouth e Birmingham seguiranno a breve. Interessanti i risultati ottenuti per mezzo di un test effettuato nel 2019 per 12 giorni: selezionato un popolare punto di ritrovo motociclistico nella Meon Valley ed istallato il dispositivo, su di un totale di 9.902 accessi, solo 3 moto sono risultate essere troppo rumorose (cioè sopra i limiti di legge inglesi), contro le 751 auto che invece hanno sforato i limiti.
Spagna
Di recente a Barcellona sono stati testati due sistemi radar anti-rumore. La loro esatta posizione non è nota: la fase di test dovrebbe durare ancora tre mesi circa, al termine della quale sarà possibile raccogliere i dati e, quindi, definire le future misure da adottare.
Stati Uniti
Le prime multe per eccesso di rumorosità sono state staccate in California agli inizi del 2019. Il governo prevede di utilizzare telecamere antirumore in sei città ancora da nominare: il periodo di prova è previsto tra gennaio 2023 e dicembre 2027 con sistemi automatizzati.
E in Italia?
Il nostro Pese non è tra i più avanzati in questo settore, anche se per ridurre l’inquinamento acustico è già stato fatto qualcosa dai nostri vicini tirolesi che, nel marzo 2021, hanno precluso la percorrenza alle moto lungo alcuni valici montani. Discorso analogo per il Trentino, dove la polizia locale aveva lo scorso luglio annunciato controlli a tappeto anche con il fonometro. Nulla a che vedere in ogni caso con l’istallazione di dispositivi automatici in grado di multare i trasgressori. Arriverà anche il nostro turno?
Esattamente come quello dell’aria, anche l’inquinamento acustico per molte città sta diventando un problema per il quale le amministrazioni locali cercano una soluzione. In più occasioni vi abbiamo raccontato dei dispositivi in grado di misurare i decibel e di sanzionare chi supera i livelli massimi consentiti. Per il momento, i cosiddetti “radar anti-rumore” sono ancora decisamente poco diffusi, ma dall’Europa agli USA, il loro numero sta progressivamente crescendo. Ecco come è la situazione.
Francia
Apripista è stata Parigi con l’istallazione nel 2019 dei primi dispositivi di rilevamento. La fase di sperimentazione, tutt’ora in corso per mezzo del sistema Medusa, ha allargato il cerchio a numerose altre città come Nizza, Tolosa, Bron, Villenueve le Roi, Rueil Malmaison e ai comuni dell'Haute Vallée des Chevreuse nel sud-ovest della Capitale.
Inghilterra
Il governo britannico ha investito 300.000 sterline in un progetto pilota attuato in quattro regioni dell’Inghilterra. Il primo dispositivo è stato attivato nella città di Bradford, nel nord dell'Inghilterra, il 18 ottobre 2022 e le provincie di Bristol, Great Yarmouth e Birmingham seguiranno a breve. Interessanti i risultati ottenuti per mezzo di un test effettuato nel 2019 per 12 giorni: selezionato un popolare punto di ritrovo motociclistico nella Meon Valley ed istallato il dispositivo, su di un totale di 9.902 accessi, solo 3 moto sono risultate essere troppo rumorose (cioè sopra i limiti di legge inglesi), contro le 751 auto che invece hanno sforato i limiti.
Spagna
Di recente a Barcellona sono stati testati due sistemi radar anti-rumore. La loro esatta posizione non è nota: la fase di test dovrebbe durare ancora tre mesi circa, al termine della quale sarà possibile raccogliere i dati e, quindi, definire le future misure da adottare.
Stati Uniti
Le prime multe per eccesso di rumorosità sono state staccate in California agli inizi del 2019. Il governo prevede di utilizzare telecamere antirumore in sei città ancora da nominare: il periodo di prova è previsto tra gennaio 2023 e dicembre 2027 con sistemi automatizzati.
E in Italia?
Il nostro Pese non è tra i più avanzati in questo settore, anche se per ridurre l’inquinamento acustico è già stato fatto qualcosa dai nostri vicini tirolesi che, nel marzo 2021, hanno precluso la percorrenza alle moto lungo alcuni valici montani. Discorso analogo per il Trentino, dove la polizia locale aveva lo scorso luglio annunciato controlli a tappeto anche con il fonometro. Nulla a che vedere in ogni caso con l’istallazione di dispositivi automatici in grado di multare i trasgressori. Arriverà anche il nostro turno?
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