Autostrada Brebemi, gli agricoltori espropriati vogliono il pedaggio
Brebemi - Per costruire la nuova autostrada Brescia – Bergamo - Milano, sono stati espropriati circa 650.000 m2 di terreni agli agricoltori della "Bassa". Peccato però che lo Stato si sia dimenticato di ratificare il decreto di esproprio e i “legittimi proprietari” sono ancora costretti a pagarci le tasse. La soluzione? I contadini un'idea ce l'avrebbero...
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Politica e trasporti
Esproprio non ratificato
Ancora polemiche sulla Brebemi , la nuova autostrada che si sviluppa su un tracciato di 62,1 km e che collegherà direttamente le città di Brescia e Milano, attraversando 5 province, 43 Comuni, 5 parchi e 4 principali corsi d'acqua. La sua inaugurazione è fissata per il primo di luglio e, dopo le lamentele dell’assessore alle Infrastrutture della Provincia di Milano, secondo cui le provinciali Rivoltana e Cassanese a causa del ritardo dei lavori rischieranno di non reggere il peso del traffico della nuova autostrada, ecco un'altra protesta: questa volta ad alzare la voce sono gli ex proprietari dei terreni su cui sorge l'autostrada, prevalentemente agricoltori, che lamentano la mancata ratifica dell'atto d'esproprio dei loro terreni. In pratica, pur essendo stati espropriati dei terreni (causa pubblica utilità), lo Stato non ha mai ratificato l'atto, quindi gli ex proprietari sono costretti a pagare le tasse (Imu, Irpef etc) su beni di cui non sono più in possesso. In più, a peggiorare la situazione, sembra che lo Stato debba versare loro ancora una parte dell'indennizzo pattuito per l'esproprio (manca circa il 20% della cifra). Insomma, una situazione anomala che va risolta al più presto, ed ecco cosa propongono gli agricoltori: “Il 1° luglio inaugureranno un’autostrada costruita su terreni che sono ancora formalmente di nostra proprietà e per i quali paghiamo ancora noi tutte le tasse. Quindi sarebbe giusto che riconoscano anche a noi una percentuale sui pedaggi.” Ovviamente si tratta solo di una provocazione anche se, visti i volumi di traffico previsti sulla nuova autostrada, quella di risarcire gli ex proprietari con delle percentuali sul pedaggio potrebbe rivelarsi un'idea decisamente vincente...
Ancora polemiche sulla Brebemi , la nuova autostrada che si sviluppa su un tracciato di 62,1 km e che collegherà direttamente le città di Brescia e Milano, attraversando 5 province, 43 Comuni, 5 parchi e 4 principali corsi d'acqua. La sua inaugurazione è fissata per il primo di luglio e, dopo le lamentele dell’assessore alle Infrastrutture della Provincia di Milano, secondo cui le provinciali Rivoltana e Cassanese a causa del ritardo dei lavori rischieranno di non reggere il peso del traffico della nuova autostrada, ecco un'altra protesta: questa volta ad alzare la voce sono gli ex proprietari dei terreni su cui sorge l'autostrada, prevalentemente agricoltori, che lamentano la mancata ratifica dell'atto d'esproprio dei loro terreni. In pratica, pur essendo stati espropriati dei terreni (causa pubblica utilità), lo Stato non ha mai ratificato l'atto, quindi gli ex proprietari sono costretti a pagare le tasse (Imu, Irpef etc) su beni di cui non sono più in possesso. In più, a peggiorare la situazione, sembra che lo Stato debba versare loro ancora una parte dell'indennizzo pattuito per l'esproprio (manca circa il 20% della cifra). Insomma, una situazione anomala che va risolta al più presto, ed ecco cosa propongono gli agricoltori: “Il 1° luglio inaugureranno un’autostrada costruita su terreni che sono ancora formalmente di nostra proprietà e per i quali paghiamo ancora noi tutte le tasse. Quindi sarebbe giusto che riconoscano anche a noi una percentuale sui pedaggi.” Ovviamente si tratta solo di una provocazione anche se, visti i volumi di traffico previsti sulla nuova autostrada, quella di risarcire gli ex proprietari con delle percentuali sul pedaggio potrebbe rivelarsi un'idea decisamente vincente...
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Sarebbe la volta buona che lo Stato stabilirebbe pedaggi autostradali non da rapina, come invece fa da sempre. Stiamo pur certi che, se si trattasse di mettere i soldi in tasca ai contadini (e non più agli strapotenti supergestori delle autostrade), "magicamente" lo Stato li costringerebbe a tenere i prezzi bassi; così guadagnerebbe consensi elettorali, a spese altrui
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E’ già così: infatti, trattandosi di un’opera realizzata in project financing con capitali interamente privati, costituiti in parte attraverso il prestito dei soci ed in parte con finanziamento bancario, i costi dell’investimento e della successiva gestione vengono recuperati esclusivamente attraverso le tariffe di pedaggio. Anche gli espropri sono pertanto pagati attraverso le tariffe di pedaggio.
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